Il Sindacato del personale dei trasporti scettico sui piani di FFS CARGO
La scissione di FFS Cargo solleva molti interrogativi
Per il SEV, il Sindacato del personale dei trasporti, la decisione di FFS Cargo di scindere il traffico merci, è perlomeno sorprendente. La separazione del traffico interno da quello internazionale è discutibile non solo sul piano economico, ma anche su quello giuridico. Il SEV invita le FFS e la Confederazione, nel suo ruolo di proprietaria, a riflettere ulteriormente prima della decisione finale.
Non sono trascorsi molti anni da quando FFS Cargo ha speso molte energie e sacrificato numerosi posti di lavoro per rivedere le proprie strutture e riunire i settori del traffico interno e di quello internazionale. Adesso vi è un’ulteriore inversione di marcia, che separa nuovamente i due settori e che giunge oltretutto al momento sbagliato. Il trasporto merci sta mostrando segni di ripresa e prendere il livello minimo degli scorsi mesi quali punto di riferimento è senz’altro un errore. “L’unica costante del comportamento delle FFS dalla liberalizzazione del trasporto ferroviario merci è lo zig-zag – osserva il presidente del SEV Giorgio Tuti – e a subirne le conseguenze è sempre stato il personale”. Egli chiede quindi alle FFS di riconsiderare tutta la questione con le possibili varianti, prima di decidere in modo definitivo e chiama in causa anche la Confederazione, proprietaria delle FFS. Essa dovrebbe avere una concezione chiara sul futuro del trasporto merci per concretizzare il mandato di trasferimento dalla strada alla ferrovia, la cui importanza deve essere rivalutata e al quale le FFS devono dare un contributo decisivo. Occorre una strategia d’attacco, sul fronte interno e su quello internazionale per la quale il SEV ammette la possibilità di cooperazioni con terzi, che non vadano però a modificare la struttura societaria. Il SEV rivendica il mantenimento dei posti di lavoro e della qualità delle loro condizioni. “Faremo tutto il necessario affinché questi valori vengano considerati nelle decisioni“ afferma il vicepresidente Manuel Avallone, che si occupa delle questioni FFS, diffidando in particolare le FFS a operare tagli sotto la pressione del calo dei trasporti dell’anno scorso (che presso FFS Cargo è risultato molto contenuto). Tutti gli esperti di trasporto europei sono concordi nel riconoscere al settore ferroviario forti prospettive di crescita, per le quali le società ferroviarie devono farsi trovare pronte. Invece di indebolirsi in una concorrenza interna, sarebbe molto più opportuno riunire le forze per lottare contro la concorrenza della strada.