Chiusura di punti di carico: chi ride e chi piange nel Giura
Tregua per il Giura, ma non per il Giura bernese: FFS Cargo e le ferrovie del Giura hanno raggiunto un accordo, ma sono condannati i punti di carico di Tavannes, Tramelan e Les Reussilles. Riesame nel 2020 ...
Il Canton Giura ha temporaneamente salvato la maggior parte del trasporto merci su rotaia. FFS Cargo aveva annunciato in primavera di voler chiudere quasi tutti i punti di carico, tranne quello di Delémont.
Dopo una mezza dozzina d’incontri dedicati alle trattative, il canton Giura, FFS Cargo e le ferrovie del Giura (CJ) lo scorso 17 ottobre hanno firmato un memorandum d’intesa, valido fino alla fine del 2020. Dovrebbe consentire, a termine, la perennità dei servizi di trasporto merci ferroviario nel Canton Giura, a cui ricorre in modo particolare l’industria del legno e delle barbabietole. Era anche ciò che aveva ottenuto il cantone di Neuchâtel (cfr.n° 14) con il mantenimento del servizio di Locle Col-des-Roches. I termini dell’accordo, per contro, non sono stati resi pubblici.
Mobilitazione giurassiana
Con questa moratoria di due anni, il governo del Giura «è soddisfatto dell’accordo trovato». «Inizialmente, le informazioni ricevute da parte di FFS Cargo annunciavano la soppressione quasi totale del trasporto merci nel Giura. E ora, dopo le trattative, spunta un’offerta sufficiente a garantire l’attività economica connessa a questo trasporto», ha dichiarato alla RTS il ministro dell’ambiente giurassiano David Eray (PCSI).
La buona notizia è stata possibile solo grazie alla mobilitazione politica - sostenuta dal SEV – da parte di parlamentari come Vincent Hennin (PCSI). C’è poi stato l’ampio sostegno del Consiglio di Stato del Giura, come pure un’intensa attività di lobbying a Berna, in particolare da parte del consigliere Claude Hêche (PS). David Eray parla di «piccola vittoria per il governo del Giura, dal momento che la Confederazione si era impegnata in occasione della COP21 di Parigi (svoltasi nel 2015) a ridurre le emissioni di CO2. Con la prima decisione di FFS Cargo, stavamo trasferendo merci dalla ferrovia alla strada. Una direzione in netto contrasto con gli impegni presi».
Diminuire i costi
A medio termine, saranno favoriti i siti di Delémont e Glovelier e la nuova piattaforma di carico di Alle. Delémont, dove si trova AlcoSuisse, un grande cliente di FFS Cargo, è il punto prioritario sul territorio cantonale. FFS Cargo conserva anche un’offerta ad Ajoie,Alle, Bure e a Porrentruy secondo accordi specifici con i suoi clienti.
Le CJ continuano ad assicurare il trasporto merci nelle Franches-Montagnes. Si impegnano a trovare soluzioni per ridurre i costi, in particolare quelli relativi al trasbordo tra lo scartamento ridotto e la via normale. «Come subappaltatori di FFS Cargo, ci ritroviamo presso le CJ con una grande responsabilità sulle nostre spalle», ha dichiarato il direttore Frederic Bolliger all’organo di informazione «ArcInfo». Che ha pure menzionato il ricorso all’automazione.
Il SEV resta prudente
Da parte sua, il segretario sindacale del SEV Jean-Pierre Etique è molto cauto, con un occhio che ride per il Giura e un occhio che piange per il Giura bernese: «Si tratta di una tregua di due anni. E durante questi due anni, le CJ dovranno risparmiare denaro e dimostrare la fattibilità e la sostenibilità dell’offerta di trasporto. Il timore è che questi risparmi saranno effettuati a spese del personale, con possibili riduzioni dei luoghi di lavoro».
Il Giura bernese è il grande perdente di questa situazione con la chiusura dei punti di carico di Tramelan, Les Reussilles, ma soprattutto Tavannes. L’unico punto di uscita per passare dallo scartamento metrico delle CJ allo scartamento normale delle FFS, sarà Glovelier nel Jura.
UDC bernese poco interessata
A parte gli ambienti economici, gli unici politici ad essersi mossi sono i deputati del Gran Consiglio di Berna Hervé Gulloti (PS) e Moussia de Watteville (Verde) con un’interpellanza e varie lettere. Né il consigliere nazionale dell’UdC Manfred Bühler, né il presidente del Consiglio di Stato bernese Christoph Neuhaus, anch’egli dell’UDC, sembrano aver fatto molto per difendere Tavannes.
Per Jean-Pierre Etique, questa decisione «porterà un gran numero di camion supplementari sulle strade del Giura bernese». L’industria del legname non ha più molto interesse a fare capo alle ferrovie. Stesso problema per Celtor che gestisce lo smaltimento dei rifiuti intercomunale a Tavannes. «Dato il progressivo smantellamento della rete operato per anni da parte di FFS Cargo, - ha spiegato Etique - possiamo capirli. Abbiamo l’impressione che FFS Cargo faccia un po’ come La Posta quando ha voluto smantellare la sua rete di uffici postali. Ossia cominciare per rendere poco attrattivo il servizio, e poi giustificare le chiusure a causa delle riduzione dei volumi di lavoro e dei servizi».
Yves Sancey