Dalla fine dello sciopero e nonostante le garanzie del Cantone, nessun atto concreto
Dipendenti NLM: attesa estenuante
Il tempo passa, ma di notizie davvero concrete i dipendenti NLM non ne hanno alcuna. Eppure dal Cantone – nel suo ruolo di mediatore e garante – erano state date chiare assicurazioni: piena occupazione di tutto il personale licenziato (stagionali compresi) rispetto degli attuali stipendi per tutto il 2018, anno durante il quale devono essere avviate le trattative per il CCL. Precise garanzie, dunque, che devono essere concretizzare dal Consorzio. L’incontro lunedì scorso con Agostino Ferrazzini, CEO di SNL e leader del futuro consorzio, non ha sostanzialmente fugato le preoccupazioni dei dipendenti.
Facciamo un passo indietro. Lo scorso 11 ottobre - dopo una riunione sul futuro dei servizi di navigazione sul Lago Maggiore presso il Palazzo delle Orsoline - è stato diffuso un comunicato stampa in cui si dice chiaramente che l’occupazione del personale sarà garantita a decorrere dal 1° gennaio 2018. Per la Società Navigazione Lugano (SNL) erano presenti Agostino Ferrazzini, figura di punta del futuro consorzio, e Alen Vukic.
Ebbene, a distanza di un mese le maestranze - sulle spine dal mese di luglio - non hanno ancora ricevuto alcuna conferma e le nebbie sul loro futuro professionale sono ben lungi dal diradarsi. Voluto dall’assemblea del personale, l’incontro informale di lunedì scorso a Locarno, tra il CEO di SNL Agostino Ferrazzini, sindacati e dipendenti NLM, è stato di nuovo soltanto interlocutorio. E sul tavolo non è stato messo alcun elemento concreto. Se non la disponibilità a negoziare un nuovo CCL, peraltro imposto dal Cantone a tutte le aziende che ricevono dei mandati di prestazione, come il futuro consorzio. «Questa situazione di totale incertezza - osserva il sindacalista del SEV Angelo Stroppini - è foriera di grande preoccupazione nel personale che non nasconde - e come potrebbe essere altrimenti - la propria delusione. Delusione che si trasforma in legittimo malcontento: l’attuale personale NLM non si sente per nulla preso in considerazione. Ed è davvero peccato, anche perché senza personale i battelli del futuro consorzio non potranno circolare». Angelo Stroppini, che ha riconosciuto a Ferrazzini spiccate abilità imprenditoriali, sottolinea senza giri di parole «che questa attesa è letteralmente estenuante e che le tattiche dilatorie alimentano soltanto inquietudini ed irrequietezza». Insomma ad oggi le precise promesse fatte ai lavoratori e sancite in un accordo ufficiale firmato dai sindacati e dal Cantone per porre fine allo sciopero, sono per ora arenate e non c’è vento che soffia nelle vele. «Mentre i tavoli tecnici si susseguono, esattamente come gli incontri ministeriali, le maestranze della NLM sono ferme al palo. Il rischio concreto - aggiunge ancora Stroppini - è che nessuno vorrà assumersi l’onere di questi ritardi, aprendo la strada al rimpallo delle responsabilità».
Ed è in fondo quanto scaturito dall’incontro di lunedì, presso l’ormai famosa sala del personale delle FART, dove per 20 giorni le maestranze in sciopero si sono incontrate giornalmente. Se il tempo passa non è colpa di nessuno, se i dipendenti aspettano invano risposte concrete, è sempre la responsabilità di qualcun altro. L’unica cosa vera è che non c’è ancora nessuna certezza sulle due questioni – essenziali – di sempre: assunzione dei dipendenti NLM bacino svizzero (agenti in pianta stabile e stagionali) nel futuro consorzio; mantenimento del livello salariale attuale per questi dipendenti per l’anno 2018.
«Inutile dire – commenta Angelo Stroppini - che i lavoratori e le lavoratrici si aspettano risposte chiare sul loro futuro. Non parole di circostanza o pacche sulle spalle. Perché di pacche sulle spalle non si vive. E ricordo che dietro ad ogni dipendente c’è una moglie, un marito, dei figli che vivono sospesi nell’incertezza da mesi».
I dipendenti NLM che con coraggio stanno continuando la lotta per difendere il loro lavoro, meriterebbero di trovare quella terra ferma su cui costruire il loro futuro professionale e personale.
Françoise Gehring