Direttiva dell’Ufficio federale dei trasporti per i Bus
Salari minimi: il SEV ottiene ragione
Alcune vittorie, come quella ottenuta per il personale delle subappaltatrici di Ginevra, hanno un sapore particolare. L’ufficio cantonale dell’ispezione e dei rapporti di lavoro ha imposto l’applicazione del salario minimo per gli autisti dal 1o luglio prossimo.
Dopo l’ufficio federale dei trasporti (UFT), un’altra istanza statale si è occupata delle condizioni di lavoro. L’ufficio cantonale di Ginevra delle ispezioni e dei rapporti di lavoro OCIRT ha infatti accolto la richiesta del SEV e del SIT di modificare le disposizioni per gli autisti delle ditte in subappalto della TPG.
Dal 1o luglio, queste ditte in subappalto dovranno applicare la direttiva dell’UFT del 1o aprile 2014, indipendente dal fatto che abbiano firmato il contratto collettivo di lavoro GEST. Questa direttiva prevede in particolare un salario minimo, per gli autisti di bus con patente di categoria D, di 58 300 franchi per 2100 ore lavorative l’anno. Nonostante la formulazione perentoria, sino ad oggi nessuna delle ditte subappaltatrici aveva adeguato gli stipendi del proprio personale. L’attuale CCL sottoscritto da SEV, SIT e GEST (organizzazione che raggruppa le ditte Ratp Dev e Globe Limo) prevede salari minimi di 4100 franchi mensili. Il personale si ritrova quindi a guadagnare sino a 5000 franchi in meno del minimo stabilito dall’UFT.
«L’intervento dell’OCIRT rende necessaria la modifica del CCL GEST, che non può prevedere disposizioni inferiori al livello fissato dall’OCIRT per il settore», spiega Valérie Solano, segretaria sindacale SEV a Ginevra. La palla passa quindi nel campo delle imprese in subappalto che non hanno ancora accettato la modifica del CCL, né hanno applicato la direttiva dell’UFT ai loro dipendenti.
La decisione dell’OCIRT ha diversi aspetti concreti: l’ufficio svolge infatti controlli sul posto alle aziende e inchieste sistematiche, nell’ambito dei quali può chiedere il riallineamento di salari e condizioni di lavoro alle condizioni d’uso, anche con effetto retroattivo. In caso di mancato seguito a queste richieste da parte delle aziende, l’OCIRT può rifiutarsi di rilasciare l’attestazione che permette il subappalto.
Le ditte faranno quindi meglio a dar seguito di buon grado alle richieste dell’OCIRT.
In ogni caso, la mobilitazione del personale RATP Dev e dei sindacati contro il dumping salariale sta portando i suoi frutti a Ginevra.
Ora si tratta di non lasciare la presa, ma di estenderla alle altre ditte in subappalto che continuano a non rispettare le regole in vigore.
Vivian Bologna