Le imprese di trasporto hanno fondato una nuova cassa pensioni
Symova: partenza puntuale il 1° luglio
Ad oggi, sono circa 65 le aziende sin qui affiliate all’Ascoop a essere passate alla nuova fondazione collettiva Symova. L’ufficio federale delle assicurazioni sociali ha confermato di assumersi la sorveglianza della nuova cassa, permettendole di iniziare l’attività, come previsto, il 1° luglio. Nelle prossime settimane vi sarà la nomina del Consiglio di fondazione.
Con oltre 6200 assicurati attivi, 3500 beneficiari di rendite e un patrimonio di oltre 1,75 miliardi di franchi, la nuova fondazione collettiva delle imprese di trasporto continuerà a figurare tra le 100 maggiori casse pensioni della Svizzera, dove si contano ancora oltre 2000 istituti di previdenza registrati.
Alcuni degli istituti di previdenza di Symova avranno un grado di copertura superiore al 100%, mentre altri si limitano a rispettare i parametri previsti dal piano di risanamento. La direzione di Ascoop è convinta di poter fornire, tramite la creazione di Symova, una soluzione di previdenza valida, trasparente e conveniente alle aziende e ai oro assicurati, permettendo così alle parti sociali di elaborare soluzioni di previdenza sostenibili ed adeguate alle singole aziende.
Molti hanno lasciato Ascoop, per motivi non sempre razionali
Dal 1° gennaio 2006, data d’inizio del percorso di risanamento dell’Ascoop, oltre la metà delle aziende e circa un terzo degli assicurati hanno lasciato la cassa pensioni. Il divorzio non è sempre stato tranquillo, ma ha a volte fatto scorrere fiumi di inchiostro nei media. L’attuale direzione di Ascoop non ha capito le ragioni di tutte le dimissioni, in quanto convinta di aver dimostrato di aver tratto i necessari insegnamenti dagli errori del passato. D’altra parte, le casse pensioni sono tenute ad evolvere in un contesto che limita fortemente gli spazi di manovra.
Quattro domande al direttore di Ascoop e di Symova Urs Niklaus
kontakt.sev: Oltre all’elezione del nuovo consiglio di fondazione, cosa occorre ancora a Symova?
Urs Niklaus: Dobbiamo curare il passaggio da Ascoop a Symova di titoli per circa 1,75 miliardi di franchi, verificando che essi soddisfano le esigenze odierne. Dobbiamo creare nuovi incarti per ogni assicurato e archiviare i circa 20 000 incarti di Ascoop. Abbiamo inoltre numerosi compiti amministrativi e vogliamo creare un nuovo sito internet, ponendo l’accento sulle informazioni interne tramite un settore Login. Istituti di previdenza con meno di 21 assicurati possono aderire a Symova solo se non sono in sottocopertura.
Vi sono anche altre soluzioni?
Per ridurre il rischio di sottocopertura a seguito di partenze, sarebbe meglio che i piccoli istituti si riuniscano. Vi sono quattro istituti di previdenza che stanno verificando la possibilità di fondare un istituto comune, che avrebbe un solo contratto di affiliazione, un piano di previdenza unico e che sarebbero così collegati anche da una certa solidarietà tra loro. In questo caso, l’ufficio federale delle assicurazioni sociali sarebbe disposto ad ammettere una sottocopertura, che invece non è disposto a tollerare per soluzioni con contratti d’affiliazioni e piani di previdenza separati.
Cosa sarà dei piccoli istituti di prevedenza rimasti all’Ascoop?
La nostra intenzione è di liquidare l'Ascoop a causa degli svantaggi derivanti dalle sue ridotte dimensioni. Dobbiamo quindi trovare il modo di trasferire questi istituti di previdenza alla Symova oppure a altre casse. Se ciò non sarà possibile, poiché nessuno vuole oppure è in grado di assumersi i costi del risanamento, dovremo far capo all’istituto collettore. Il fondo di sicurezza interviene però solo in caso di fallimento e non si assume il disavanzo di copertura. Nell’Ascoop restano però soprattutto beneficiari di rendita senza datore di lavoro.
Chi dovrebbe riprendere il disavanzo di copertura?
Il capitale disponibile non sarà sufficiente a garantire le prestazioni sino al decesso, in quanto il grado di copertura è dell’ordine del 60% e non è possibile raggiungere il reddito richiesto dell’8%. La competenza è chiaramente del fondo di sicurezza, che abbiamo informato già quattro anni fa, ma che ad oggi non ci ha detto da quando si assumerebbe questi pensionati e cosa avverrebbe con le rendite superiori al minimo LPP. In quanto ambito, dobbiamo finalmente ottenere chiarezza.
Fi/gi
Molte ragioni valide per Symova
Prima di aderire a Symova, le aziende hanno fatto diverse considerazioni sulle quali basare la loro scelta: l’aspettativa di vita di attivi e pensionati e non dipende dalla scelta dell’istituto di previdenza, né il reddito del capitale di previdenza varia molto tra l’uno e l’altro, se applicano una strategia di investimento simile.
Le differenze tra le varie fondazioni provengono piuttosto dai costi amministrativi, di direzione e di gestione patrimoniale, a cui si aggiungono poi i costi della distribuzione, della propaganda, la retribuzione dei broker assicurativi ecc.
La fondazione collettiva Symova ha ripreso gli orientamenti perseguiti da Ascoop negli ultimi 5 anni di riversare eventuali eccedenze del conto amministrativo e di quello dell’assicurazione rischio agli istituti di previdenza affiliati e di rinunciare alle spese di propaganda e alle indennità ai broker. Tutto ciò verrà esposto in modo trasparente alle aziende e agli assicurati, dando loro la possibilità di constatare che le spese amministrative vengono il più possibile compresse.
Un punto importante riguarda la copertura integrale delle prestazioni riconosciute, in modo da evitare che le generazioni future abbiano a coprire le esigenze degli assicurati attuali, rispettando così i dettami costituzionali nei confronti del 2° Pilastro.
Su questa base, occorre quindi chiedersi chi sia in grado di offrire una previdenza professionale a miglior mercato rispetto alla fondazione comune Symova. I principi introdotti 5 anni fa e portati avanti da allora ci permettono di escludere la possibilità di incorrere di nuovo nei problemi che aveva precedentemente conosciuto l’Ascoop.
Quale futuro per la cassa pensioni Ascoop?
Come detto, sono oltre 6200 gli assicurati attivi passati alla Symova. Per il 1° luglio, inoltre, altri 3000 attivi lasceranno l’Ascoop per un altro istituto. Nell’Ascoop resteranno pertanto solo una decina di aziende con 80 assicurati attivi e circa 420 beneficiari di rendite. Molti di essi sono pensionati per i quali non vi è più un datore di lavoro che possa essere coinvolto nelle procedure di risanamento. Ciò significa che tra qualche anno, a dipendenza del reddito da capitale, questi pensionati non disporranno più dei mezzi finanziari necessari al versamento delle rendite.
Nella sua ultima seduta, il consiglio di fondazione di Ascoop ha deciso di chiedere all’ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS), quale organo di vigilanza, la liquidazione delle fondazione. Se questa richiesta venisse accolta, ci si rivolgerà immediatamente al fondo di sicurezza LPP per poter garantire le attuali prestazioni sino al decesso degli assicurati. Si dovrà inoltre trovare una soluzione, eventualmente presso Symova, anche per gli assicurati attivi che possa soddisfare le loro esigenze.
Urs Niklaus, direttore della cassa pensioni Ascoop e della nuova fondazione collettiva Symova/gi.