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Chiusura del congresso SEV a Berna

Il SEV non lascia cadere i trasporti pubblici

Il secondo giorno del Congresso del Sindacato del personale dei trasporti (SEV) è stato contraddistinto da un’azione simbolica contro la politica dell’Ufficio federale dei trasporti (UFT). Con lo slogan «Non lasceremo cadere i trasporti pubblici», i 250 membri del Congresso hanno infatti salvato i trasporti pubblici dalla caduta e dalla distruzione, che l’UFT organizza attraverso una politica segnata dal sigillo della concorrenza. Il SEV denuncia in particolare l’atteggiamento dell’UFT nel quadro del rinnovamento delle concessioni nel traffico a lunga percorrenza e l’indebolimento della ferrovia da parte dei bus a lunga percorrenza. Tutto ciò con la benedizione del DATEC. Il SEV chiede pure la creazione di una centrale nazionale per registrare l’insieme delle violenze commesse contro il personale dei trasporti pubblici.

Trasporti pubblici simboleggiati da dadi. Un personaggio emblema dell’UFT che lancia tutti questi dadi nel vuoto alla presenza di un finto ministro dei trasporti che osserva il massacro senza intervenire. Con questa azione il SEV ha voluto pizzicare l’attuale politica dell’Ufficio federale dei trasporti che apre le porte al vento del liberalismo con le inevitabili conseguenze disastrose sui trasporti pubblici. «L’UFT gioca con il fuoco autorizzando le prove dell’azienda Domo Reisen che vuole inserirsi nel mercato delle linee bus a lunga distanza, favorendo così la concorrenza con la ferrovia. L’UFT è pure pronto ad aprire alla concorrenza il traffico viaggiatori a lunga percorrenza», critica Giorgio Tuti, presidente del SEV, rieletto al vertice del sindacato il giorno prima.

Ma il massacro dei trasporti pubblici è stato evitato dai membri del Congresso SEV che hanno recuperato i dadi salvati dal telo di protezione del SEV. Il messaggio è chiaro: «Non lasceremo cadere i trasporti pubblici». Il SEV, il più grande sindacato nel settore dei trasporti pubblici, continuerà pertanto ad opporsi con tutti i mezzi alla concorrenza e alle sue infauste conseguenze sul servizio pubblico, sulle condizioni di lavoro e sui salari del personale del settore.

Creazione di una centrale nazionale di registrazione delle aggressioni e dei reati

Il Congresso del SEV ha pure accettato una proposta che chiede la creazione di una centrale nazionale di registrazione delle aggressioni e dei reati contro il personale nel settore dei trasporti pubblici. E’ infatti importante allestire una statistica di questi atti di violenza per poterli analizzare e permettere successivamente l’avvio di buone pratiche per ridurre le aggressioni. Buone pratiche che interessano evidentemenete sia i collaboratori, sia le aziende e sia gli utenti. Attualmente ci sono ancora aziende che non sono dotatate di strumenti efficaci per combattere e/o gestire le aggressioni. Anche se il SEV ha creato tempo fa la Carta contro la violenza nei trasporti pubblici, non tutte le aziende si sentono in dovere di fare il necessario.

Il SEV è in crescita con l'ingresso di 500 membri del trasporto aereo

Il Congresso ha pure accolto ufficialmente i membri di PUSH, associazione del personale di terra nel settore dell’aviazione che ha voluto entrare nel SEV per garantire ai propri 500 membri una soluzione durevole e professionale. Dal primo luglio 2017 saranno dunque integrati nel settore aviazione del SEV. Il SEV organizza infatti il personale di terra del trasporto aereo dal 2001 con la sua sezione SEV-GATA.