Colpi di diritto
Il SEV mette a disposizione l’avvocato della prima ora
A sera inoltrata, il conducente di autobus Marco è alla guida per l’ultima corsa della giornata. Poco prima della fermata finale, corrispondente alla fine del suo turno, un’ombra, forse un gatto, si getta all’improvviso sotto il suo veicolo. La frenatura rapida avviata da Marco evita l’impatto ma provoca la caduta di una viaggiatrice anziana, che cade pesantemente e si ferisce. Dopo che l’ambulanza ha ricoverato la signora nel più vicino ospedale, la polizia si occupa di Marco. Egli appare piuttosto agitato e stanco, anche perché la sera prima era stato vittima di un attacco di emicrania che gli aveva tolto varie ore di sonno. La polizia vuole interrogarlo e chiarire se a finire sotto le ruote del bus sia stato effettivamente un animale o se invece non se lo sia immaginato lui, visto lo stato in cui si trova. A questo punto Marco si ricorda di avere in tasca la «scheda per i casi urgenti», che ha ricevuto di recente dal SEV, e reclama il suo diritto a un avvocato della prima ora.
Il diritto alla difesa della prima ora è sancito dal codice di procedura penale (CPP). L’art. 159 stabilisce che «in caso di interrogatori da parte della polizia l’imputato ha il diritto di esigere la presenza del suo difensore, e che questi possa a sua volta porre domande» – precedenti norme di molti cantoni garantivano questo diritto solo davanti al pubblico ministero. L’interrogato in stato di arresto provvisorio ha inoltre diritto di conferire liberamente con il suo difensore, prima che abbia inizio la procedura investigativa.
La scheda per i casi urgenti
Un membro del SEV che in caso di incidente sul lavoro rischia una denuncia penale fuori dei normali orari d’ufficio, può avvalersi di un cosiddetto «avvocato della prima ora». Questo vale anche per gli incidenti sul tragitto per recarsi al lavoro, in caso di feriti o morti o di gravi danni materiali. Se l’evento si verifica invece durante gli orari d’ufficio, occorre prendere immediatamente contatto con il SEV.
L’interessato riceve un consenso verbale, in base al quale la polizia può far intervenire un avvocato del servizio di picchetto penale. Fuori dei consueti orari di lavoro, questo difensore può essere richiesto senza aver prima interpellato il SEV, che dovrà però esserne informato il più presto possibile. La scheda per i casi urgenti può essere consegnata all’avvocato, informandolo che dovrà prendere contatto quanto prima con i responsabili del SEV, per fissare direttamente con loro i passi successivi. In ogni caso, l’interessato deve in seguito presentare una regolare domanda di assistenza giuridica. Questa prestazione del SEV riguarda in modo speciale le colleghe e i colleghi che lavorano a orari irregolari o che svolgono turni fuori dei normali orari d’ufficio. Nel caso di Marco, è poi emerso che la brusca frenata effettuata ha realmente salvato la vita di un micio.
Dopo un breve periodo di sospensione, l’autista ha potuto riprendere il suo lavoro mentre l’anziana signora è stata dimessa il giorno seguente.