settore BUS
La salute è una solaIl SEV indaga
Tre sindacati, tra cui il SEV, lanceranno un’indagine sulla salute sul posto di lavoro nel settore bus. Le risposte anonime, analizzate dal Centro universitario Unisanté, forniranno una migliore comprensione dell’attuale stato di salute del personale viaggiante e saranno di aiuto nei futuri negoziati.
«La salute dei nostri membri è una priorità assoluta per il SEV», esordisce il vicepresidente del SEV Christian Fankhauser. «È quindi molto importante poter misurare regolarmente lo stato di salute dei nostri colleghi e delle nostre colleghe sul posto di lavoro, in modo da poter presentare rivendicazioni aggiornate in occasione delle trattative con le aziende» aggiunge. Il SEV – interpellato dal Comitato del settore bus che segnalava seri problemi di salute tra i conducenti, fin dal 2010 – sta ora indagando in particolare in questo settore.
In primavera sarà avviato un terzo sondaggio «Salute sul lavoro», per fare luce sull’evoluzione delle condizioni di lavoro e sullo stato di salute dei/delle conducenti di autobus e tram. Il personale è fortemente incoraggiato a partecipare. Come dice il nostro collega Fabrizio Frusetta, conducente di bus FART in questo video.
Quest’anno, altri due sindacati – VPOD e syndicom – si sono uniti al sondaggio. Questo ci permetterà di ampliare il numero dei partecipanti includendo più autisti di lingua tedesca e i nostri colleghi di AutoPostale. In questo modo la rappresentatività del sondaggio sarà migliore e rafforzerà analisi e rivendicazioni.
Garanzia scientifica
L’altra novità è il partenariato con Unisanté, il Centro universitario di medicina generale della salute pubblica. Collegato all’Università di Losanna, studia l’impatto delle condizioni di lavoro sulla salute dei lavoratori e delle lavoratrici. In collaborazione con i sindacati, la professoressa Irina Guseva Canu e la dottoranda Viviane Remy, elaboreranno le risposte del sondaggio per Unisanté. «Riprenderemo lo stesso questionario, aggiungendo domande sulla storia lavorativa di ogni autista e sui diversi tipi di veicoli utilizzati. Più sistematica, la raccolta dei dati avrà un valore scientifico che può essere interpretato statisticamente», spiega la professoressa Guseva Canu. Questo sondaggio sarà effettuato tramite questionario elettronico (vedi riquadro). «Tutto è completamente anonimo. Non ci sono dati personali richiesti» aggiunge. «Questo contributo scientifico ci darà una migliore comprensione delle questioni relative alla salute, darà un impatto ancora maggiore ai risultati di questa indagine e permetterà ai sindacati di intervenire presso le aziende. Avremo così una garanzia scientifica per sostenere le nostre rivendicazioni» sottolinea Fankhauser.
Come prova della serietà di questo studio, l’Ufficio federale dei trasporti (UFT) e l’Unione dei trasporti pubblici (UTP) hanno già indicato il loro interesse per le sue conclusioni. Con la generazione del baby boom che sta per andare in pensione, le aziende dovranno sostituire un quarto dei/delle loro autisti/e nei prossimi anni. Per evitare una carenza, è quindi nel loro interesse migliorare le condizioni di lavoro per rendere la professione più attrattiva, soprattutto per i/le giovani. Indagini precedenti hanno anche mostrato le ragioni strutturali – orari di lavoro atipici, lavoro a tempo parziale mal concepito, servizi sanitari separati insufficienti – che rendono la professione ancora poco allettante per le donne.
Inchieste e campagne
Il terzo sondaggio del 2022, può basarsi sui due precedenti condotti nel 2010 e nel 2018. I risultati hanno permesso al SEV di confermare le intuizioni del Comitato di settore sui significativi danni alla salute. Come ricorda Fankhauser, «i risultati del primo sondaggio hanno permesso di lanciare diverse campagne sindacali: «10 ore sono abbastanza!» per migliorare la durata della giornata lavorativa riducendo le lunghe ore di lavoro; e la campagna «bagni, non cespugli» che ha portato a un migliore accesso ai servizi sanitari».
Lo studio del 2018 ha mostrato un aumento significativo dei disturbi del sonno, dell’appetito e dell’apparato digestivo. Questo è il risultato di un processo di interiorizzazione dello stress. Le fonti di stress, infatti, sono molteplici: orari da rispettare, vigilanza costante per potersi fermare con un veicolo che pesa da 10 a 18 tonnellate, inciviltà di certi clienti e utenti della strada e condizioni di traffico difficili. Il lavoro notturno e gli orari di lavoro irregolari hanno un impatto sulla vita sociale e sulla qualità e durata del sonno. La proporzione delle persone stressate tra gli intervistati nel 2018, era il doppio della media svizzera. E quando lo stress diventa duraturo, la capacità di reagire si deteriora e appaiono varie conseguenze patologiche. Questo si chiama somatizzazione. Il corpo esprime la sofferenza e le difficoltà del lavoro.
Rafforzare l’azione sindacale
«È davvero importante che il maggior numero possibile di colleghi e colleghe partecipi a questo sondaggio; ci permetterà di avere un’idea migliore dell’evoluzione della salute del personale, ma anche per scoprire se il lavoro sindacale si concentra sulle giuste priorità», insiste Fankhauser. «Più siamo numerosi, più siamo credibili con i datori di lavoro per esigere e sostenere le nostre rivendicazioni». «La salute è una sola! Dobbiamo preservarla. È quindi importante che i colleghi e le colleghe rispondano al sondaggio», evidenzia Fabrizio Frusetta, conducente di bus presso le FART di Locarno». Parole sante!
Yves Sancey
Compilate il sondaggio dal 23 febbraio!
Il 23 febbraio i sindacati invieranno una newsletter via e-mail a tutti i loro membri conducenti di bus e tram. Saranno invitati a compilare il questionario online cliccando su un link unico. Ci vorranno solo pochi minuti. Sarà possibile e persino consigliabile inoltrare questo messaggio ad altri colleghi, membri o meno del sindacato. Se sei sul dominio e non ricevi nulla, puoi chiedere il link alla tua sezione. Un SEV-Info sarà anche visibile nei locali del personale con un codice QR da scansionare per ottenere il link al sondaggio. I risultati saranno presentati a maggio e discussi alle assemblee sindacali.