CoPe Officine: una squadra molto affiatata
Mauro Beretta, Ivan Cozzaglio, Manuele Dell’Era, Fiore Raso e Davide Soldà. Cinque nomi, cinque storie di vita, un’unica missione: difendere e promuovere gli interessi e i diritti delle maestranze delle Officine. Significa difendere i posti di lavoro e le condizioni di lavoro. Significa prepararsi alle sfide future ben sapendo che il perno è e deve essere costituito da chi lavora.
«Se mi ricandido - osserva Ivan Cozzaglio - è per garantire continuità all’interno delle Officine. Grazie alla lunga esperienza acquisita, anche come membro della Piattaforma, ho i necessari strumenti per muovermi a mio agio su tutti i temi che riguardano il passato, il presente e il futuro delle Officine. La conoscenza storica è molto importante sia nelle interlocuzioni a livello di direzione, sia a livello politico». Concorda pienamente Mauro Beretta: «Per leggere la complessità di quanto accade oggi nelle Officine, conoscerne la storia è indubbiamente un valore aggiunto, perché ci permette di essere pronti sul terreno del confronto. Molte situazioni sono il risultato di scelte passate. Essere in grado di contestualizzare lo sviluppo delle Officine è certamente molto importante soprattutto in chiave futura».
Davide Soldà mette in evidenza non solo il lavoro della CoPe, ma anche le modalità di lavoro: «Con questa CoPe abbiamo iniziato un percorso di riflessione e di azione anche nel confronto e nei rapporti con le FFS. È sempre importante avere in testa un progetto sui cui lavorare e una meta da raggiungere. Dare continuità alla CoPe significa conoscere molto bene gli scenari e saperli in qualche modo anticipare ed affrontare». E si può essere sul pezzo, aggiunge Manuele Dell’Era, grazie all’esperienza: «I temi con cui dobbiamo confrontarci sono molto complessi e spesso sono concatenati gli uni agli altri. L’esperienza permette appunto di non essere colti impreparati. E ciò ci consente di poter reagire con cognizione di causa».
Fiore Raso, conferma gli argomenti di chi lo ha preceduto, ma aggiunge un aspetto che riguarda le relazioni. E non è un dettaglio: «In questo gruppo ho trovato un clima fraterno di collaborazione. Un senso del rispetto, della reciproca lealtà e della solidarietà che difficilmente si trova. Quando quattro anni fa sono stato eletto nella CoPe, non sapevo che cosa mi sarei dovuto aspettare. Ho poi subito scoperto un gruppo capace di confrontarsi sulle idee e di avere delle visioni». Tutti concordano nel sottolineare che senza le lotte del passato e senza la tenacia della CoPe, oggi non saremmo qui a discutere degli scenari su Castione. «Ma però le OBe ci sono - puntualizza Raso - ed è grazie alla risoluta resistenza della CoPe e delle maestranze. È stato un lavoro logorante, ma anche molto entusiasmante. E la nostra ricandidatura va letta nel desiderio di portare avanti un discorso non ancora chiuso».
Chi dice CoPe, dice anche Piattaforma. «Il riconoscimento della Piattaforma - puntualizza Beretta - conferisce alla nuova CoPe una grande responsabilità, che l’esperienza aiuta indubbiamente ad assumere. Non si tratterà infatti di far fronte solo a problemi interni, ma anche politici, in vista della creazione delle nuove Officine a Castione. È chiaro che per noi i volumi di lavoro e l’occupazione devono rientrare nella Piattaforma. Il fatto che siano persone con esperienza e memoria storica a seguire questo processo, rappresenta a nostro avviso un vantaggio non trascurabile». Altro punto sensibile, il personale che sarà trasferito nelle nuove Officine. «In questa occasione i nodi verranno sicuramente al pettine. E la CoPe - commenta Cozzaglio - dovrà essere prontissima. Perché non ci sarà posto per tutti i dipendenti sotto contratto. I nostri timori è che vi possano essere anche tagli salariali e cambiamenti di classi legati ai nuovi profili professionali. Il periodo che attende la nuova CoPe sarà oggettivamente molto impegnativo, anche dal profilo umano».
Anche Davide Soldà è preoccupato per la pianificazione futura: «La continua assenza di un piano industriale degno di questo nome, ci lascia sul chi vive. Perciò una commissione del personale navigata e collaudata, può essere più preparata ad affrontare questa nuova fase della vita delle OBe». Una posizione condivisa da Dell’Era: «In questa fase molto delicata il nostro ruolo deve restare centrato sulla difesa dell’occupazione e le conoscenze accumulate ci permettono di arrivare sempre pronti alle discussioni, portando idee anche sulla ricerca di nuovi prodotti per rafforzare la posizione delle Officine».
Ed infine la chiosa, doverosa, di Raso: «Al centro c’erano e ci saranno sempre i lavoratori e i posti di lavoro. Siamo sempre stata una CoPe indipendente, autonoma e coraggiosa. Sempre pronta al confronto in modo schietto e costruttivo. E siamo pronti a continuare a dare il nostro contributo».
Lungo l’orizzonte delle OBe si muovono, come ombre cinesi, diverse incognite che toccano direttamente le persone. Al di là di «meravigliosi» power point sul futuro delle Officine che sullo schermo scorrono via leggeri e veloci, ci sono persone in carne ed ossa sulle quali si misureranno indubitabilmente e fatalmente le conseguenze di ogni singola scelta.
Françoise Gehring
Nuovi candidati
Romeo Ruggiero
[bild hanna: Kein Bild mit tag:'ruggiero' gefunden] Piglio sicuro, Romeo Ruggiero (SEV) si mette in gioco e si candida come nuovo membro. È certo che la sua trentennale esperienza presso le Officine di Bellinzona possa essere utile all’interno di una CoPe. Desidera inoltre mettere a disposizione le proprie conoscenze professionali e personali e le proprie competenze sociali e umane. «Credo che in questo momento di grandi cambiamenti, posso portare il mio contributo e mettermi al servizio dei colleghi. Se all’ interno della CoPe è giusto che via sia continuità, è anche vero che un nuovo elemento può portare nuovo dinamismo e nuove idee. Per natura sono una persona che cerca sempre l’equilibrio».
Pietro Gala
[bild hanna: Kein Bild mit tag:'gala' gefunden] Schietto e diretto, Pietro Gala (SEV) lavora alle Officine di Bellinzona da dodici anni e da nove nel reparto avvolgitori. Con un ricco vissuto alle spalle e attento al mondo del lavoro, desidera portare una ventata d’aria nuova in seno alla CoPe. Anche perché per le Officine si apre una nuova fase di sviluppo. «Questa nuova fase comporterà sicuramente nuove sfide, anche e soprattutto a livello professionale. È quindi necessario, secondo me, essere pronti a dare nuove risposte, attente ai bisogni concreti delle maestranze. Come persona molto sensibile alle questioni della salute sul posto di lavoro, potrò dare un contributo anche in questo campo».