Messa a concorso delle linee bus
« Una vittoria esemplare »
SEV e syndicom hanno frenato il dumping che si stava facendo largo nei trasporti pubblici giurassiani. Hanno lottato per sei mesi per rendere obbligatoria la firma di un CCL in caso di messa a concorso di linee bus.
Un bel sospiro di sollievo mercoledì 31 gennaio. La mozione del gruppo Verdi- CS-PoP «Messa a concorso di linee bus: garanzie per salariati e utenti» è stata adottata a maggioranza risicata.
La messa a concorso delle linee della rete di autobus del Giura dovrà includere l’obbligo di negoziare un CCL basandosi sulle condizioni usuali del settore nella regione, seguendo così i pionieri del Ticino: chi riceve un mandato di prestazione dallo Stato deve avere un CCL. Il segretario sindacale Jean-Pierre Etique, torna a questa lotta esemplare.
Jean-Pierre, nel Giura il SEV ha ottenuto un successo per nulla scontato...
Non era scontato perciò la campagna è stata difficile. Abbiamo dovuto mobilitare i nostri membri dell’Arco giurassiano attorno ad una lotta - le gare d’appalto delle linee bus - attualmente all’80% garantite da AutoPostale e al 20% dalle ferrovie del Giura.
Abbiamo dovuto far passare il messaggio che la legge del Giura non proteggeva sufficientemente le condizioni di lavoro, poiché l’indicazione generica di «rispetto delle pratiche regionali in uso nel settore» è troppo vaga. Questo è il motivo per cui abbiamo richiesto e ottenuto che gli offerenti negoziassero e firmassero un CCL basato sulle condizioni usuali del settore nella regione.
La campagna è durata sei mesi. Quali gli assi principali?
Abbiamo dovuto definire chiaramente le rivendicazioni. Avremmo potuto chiedere di rinunciare alla gara d’appalto, ma siccome il canton Giura l’aveva annunciata all’UFT, la probabilità di rinuncia era scarsa. Ci siamo quindi mossi sul piano politico. Abbiamo quindi lanciato una petizione a fine settembre e abbiamo lavorato con il deputato Pierluigi Fedele, il quale ha presentato una mozione che ribadiva le richieste della nostra petizione.
Il deputato Vincent Hennin, dipendente di CJ e membro del SEV, ha presentato un’interpellanza in parlamento. Questi atti parlamentari hanno permesso di dare sostanza e visibilità a un tema astratto come le gare d’appalto e ha costretto il governo a posizionarsi. Con il senno di poi, posso dire che abbiamo fatto bene. La nostra petizione ha raccolto 4000 firme e lo dobbiamo ai nostri membri SEV e a quelli di syndicom che sono andati sul terreno a spiegare i problemi agli utenti e alla popolazione.
Ci sono stati la petizione, gli interventi parlamentari, ma anche una visibilità, una determinazione della base. Che ruolo ha giocato?
I deputati sono stati ben accolti in Parlamento da parte dei dipendenti di AutoPostale e CJ, che hanno poi partecipato ai dibattiti. In gioco c’erano le loro condizioni di lavoro. I deputati hanno coi potuto mettere un volto alla decisione parlamentare. Prima di questo, autisti e impiegati hanno scritto delle lettere ai giornali, apparse il giorno prima del voto.
Vorrei ringraziare tutti i nostri membri che hanno dato il loro tempo per questa lotta, in particolare il presidente della sezione VPT-Giura, Aurélien Mouche, e Olivier Luder, così come il presidente della ZPV Jura, Vincent Biétry. Dobbiamo anche sottolineare il lavoro politico - e delle rispettive formazioni - di Vincent Hennin, Loïc Dobler e Pierluigi Fedele che sono andati a cercare voti anche tra i ranghi dell’UDC! Un plauso anche al lavoro del dipartimento comunicazione del SEV.
Si parla di una vittoria su scala giurassiana. Alla fine non è forse una goccia nell’ oceano del liberalismo?
Sono i piccoli ruscelli a fare i grandi fiumi!
Abbiamo tematizzato un dossier a livello di Giura, ma anche a livello romando. Le messe a concorso delle linee sono un pericolo per i posti di lavoro e per la loro qualità. Il SEV vi si oppone a livello federale ma anche nei cantoni e con mezzi adeguati a ciascuna situazione. Nel Giura è stato attraverso la politica. A Friburgo, non ci saranno gare d’appalto per 10 anni dopo i negoziati tra i TPF e il SEV.
Nel Giura sono interessati circa 150 posti di lavoro nel trasporto pubblico. Se società multinazionali di trasporti come RATP, Keolis o Marfina avessero partecipato a una gara d’appalto senza CCL, avremmo assistito a fenomeni di dumping salariale e al peggioramento delle condizioni di lavoro, della cassa pensione e delle indennità. La sicurezza ne avrebbe risentito perché nessuno vuole uno zombi a volante.
Vivian Bologna