Sentenza del TF: tale principio è stato stabilito dal legislatore nella legge sulla previdenza professionale
Le rendite correnti del secondo pilastro non si toccano
Le correnti rendite del secondo pilastro non possono essere ridotte se la cassa pensioni dispone di sufficiente copertura. Il Tribunale federale (TF) conferma una decisione in questo senso resa dal Tribunale amministrativo federale (TAF).
Questo principio è stato stabilito dal legislatore nella legge sulla previdenza professionale, rammentano i giudici federali in una sentenza pubblicata lo scorso 6 dicembre. Modificando il proprio regolamento nell’ estate 2014, la cassa della società di consulenza PricewaterhouseCoopers (PwC) ha violato il diritto federale. Il nuovo regolamento della cassa pensioni di PwC prevedeva per le nuove rendite di vecchiaia un sistema flessibile nella parte sovraobbligatoria: una quota fissa e una variabile, sotto forma di bonus, che dipende dal rendimento degli investimenti. La cassa intendeva applicare questo meccanismo non solo alle nuove rendite, ma anche a quelle in corso.
La competente autorità di vigilanza del canton Zurigo non aveva però accettato che tale modifica del regolamento avesse effetto retroattivo. La sua decisione era stata confermata dal TAF, secondo cui qualsiasi riduzione delle correnti rendite vecchiaia è inammissibile se c’è sufficiente copertura. Secondo i giudici di Losanna, i pensionati devono avere la possibilità di pianificare la loro situazione finanziaria e dunque poter contare su una parte fissa della rendita. Il diritto vigente non permette alla cassa pensioni di PwC di applicare retroattivamente un sistema che porta all’abbassamento delle entrate.
Qualora le rendite vecchiaia dovessero risultare troppo elevate rispetto alla speranza di vita degli assicurati e alle prospettive di rendimento dei capitali, gli adeguamenti necessari dovrebbero essere varati dal legislatore, sottolineano i giudici federali nelle loro motivazioni.
Comunicato