Votazione federale del 12 febbraio 2017
Di nuovo gabbati? No grazie
A seguito della pressione internazionale la Svizzera con la Riforma dell’imposizione delle imprese III doveva limitarsi ad abolire i controversi privilegi fiscali a livello cantonale. In realtà il Parlamento federale ha introdotto nuove scappatoie fiscali per le persone giuridiche, con lo scopo di ridurre massicciamente le imposte. Un buco di almeno 2,7 miliardi all’anno nei conti pubblici! Il conto lo pagherà la popolazione.
La Riforma III crea buchi miliardari nelle casse della Confederazione, dei Cantoni, delle Città e dei Comuni! E a pagarne le conseguenze saremo tutti noi: ci aspettano peggioramenti nei servizi pubblici e aumenti di tasse e imposte. Con la Riforma III i grandi azionisti, gli avvocati d’affari e i consulenti fiscali guadagneranno miliardi. E il conto lo pagheremo noi con una riduzione delle prestazioni e aumenti di tasse e imposte.
No alle scappatoie fiscali
«Imposta sull’utile con deduzione degli interessi sul capitale proprio superiore alla media», «patent box» o «dichiarazione di riserve occulte» – queste sono le nuove scappatoie fiscali della Riforma III. Conoscete il significato di questi termini? No? È voluto: dietro a queste espressioni tecniche incomprensibili si nascondono espedienti fiscali opachi, che solo un pugno di consulenti fiscali e avvocati d’affari capiscono. Alcuni grandi gruppi e i loro azionisti – tra cui anche gli sceicchi del Qatar o il fondo di Stato di Singapore guadagneranno miliardi con queste scappatoie fiscali.
No a nuovi buchi miliardari
Le mancate entrate per gli enti pubblici sono imprevedibili: al minimo 2,7 miliardi di franchi all’anno – 1,3 miliardi per la Confederazione e 1,4 miliardi per Cantoni e Comuni. Ma potrebbero essere molte di più a seguito delle nuove scappatoie fiscali, che permettono un’ulteriore riduzione delle imposte sugli utili! Le mancate entrate sono già state ampiamente sottostimate nella precedente riforma fiscale delle imprese nel 2008 (Riforma II).
No a una nuova fregatura ai danni della popolazione
Il buco miliardario che la Riforma III crea nelle casse federali, cantonali e comunali deve essere colmato. E ciò sarà possibile solamente tagliando le prestazioni – ad esempio nella formazione – ed aumentando tasse e imposte, a danno del ceto medio, dei lavoratori, delle famiglie, dei «normali» contribuenti, ossia tutti noi! Un no eviterà un nuovo disastro e darà mandato al Parlamento di presentare una riforma equilibrata.
No a un nuovo disastro finanziario!
La Riforma II dell’imposizione delle imprese è già stata una fregatura! Persino il Tribunale federale ha stabilito che nella votazione del 2008 la popolazione è stata ingannata. Già allora non è stato correttamente stimato il costo globale della riforma. Prima della votazione il Consiglio federale parlava di 900 milioni di franchi annui, in realtà la cifra è stata nettamente superiore. Se le cifre fossero state presentate correttamente, la votazione avrebbe avuto un esito diverso: in effetti nel 2008 la Riforma II è passata con solo il 50,5% di sì.
Noi paghiamo, i grandi azionisti ne approfittano! Ora basta! Diciamo no il prossimo 12 febbraio.
USS/USS Ticino