Assemblea del personale delle Officine FFS
Il Ticino protagonista del proprio destino!
Martedì 30 giugno, l’assemblea del personale delle Officine di Bellinzona ha approvato i conti 2008 del fondo di sciopero e preso una decisione di massima sulla destinazione dell’importo residuo. L’ex consigliere di Stato Pietro Martinelli ha presentato un rapporto sulla gestione dei fondi del movimento che lo scorso anno ha sostenuto lo sciopero delle Officine. Il comitato di sciopero ha informato sull’attività e i dubbi dei gruppi di lavoro inerenti il pacchetto 10+.
I conti 2008 sono stati presentati dal signor Franco Laratta di Formazienda FTIA, ditta incaricata dal comitato “giù le mani dalle officine” per il controllo e la verifica della contabilità. A sostegno della lotta, sono stati raccolti fondi per 1'380’313,43 franchi. La collaborazione di molti volontari, spesso famigliari degli scioperanti, ha permesso di incassare oltre 250'000 franchi in pittureria con la vendita di materiale, bibite e pasti.
Alle uscite, quasi il 70% degli introiti (oltre 1,1 milione) sono stati usati per versare ai dipendenti, non sindacalizzati compresi, indennità pari a circa l’80% dello stipendio non percepito; il 15% (240'000 franchi circa, di cui 105.000 franchi per i treni gratuiti della manifestazione del 19 marzo 2008 a Berna) per attività di relazioni pubbliche e informazioni e solo lo 0.6% (10'246 franchi) per costi amministrativi. Il rimanente 15.3%, pari a 250’388.02 franchi rappresenta l’avanzo di esercizio (stato del fondo al 31.12.2008).
L’assemblea ha approvato all’unanimità questi conti, ringraziando il signor Laratta e Alfredo Keller, ex direttore delle Officine di Bellinzona che ha svolto e continua a svolgere il compito di cassiere, per il lavoro svolto.
Il rapporto morale
Durante lo sciopero, il comitato aveva incaricato l’avvocato Pierfelice Barchi, già Consigliere nazionale, assente all’assemblea per motivi di salute, l’economista Christian Marazzi e l’ingegner Pietro Martinelli, ex consigliere di Stato, di eseguire una verifica “morale” della propria attività e dell’uso di questi fondi.
I tre hanno elaborato un rapporto, presentato all’assemblea da Pietro Martinelli, ricordando come in questa vicenda un Cantone intero si è coalizzato non cadendo nell’errore del vittimismo, come troppo spesso accade, ma ergendosi a protagonista del proprio destino. Il rapporto attesta che i soldi raccolti sono stati utilizzati al meglio per gli scopi originali di sostegno materiale ai dipendenti e alla lotta per la sopravvivenza delle Officine, evidenziando come ora la discussione continui al tavolo delle trattative, con un dialogo dai toni decisamente migliorati.
”Gli estensori di questo rapporto guardano con ammirazione al senso di responsabilità mostrato dalle parti in questo episodio esemplare di storia cantonale” ha concluso Martinelli
La destinazione del saldo
Il comitato è conscio che il fondo sia da considerare un bene comune della cittadinanza e non solo dei lavoratori dell’officina e ha quindi proposto all’assemblea di creare un ente con forma giuridica da definire e a cui sarà destinato il capitale residuo, che abbia i seguenti scopi:
· La difesa e lo sviluppo delle Officine (occupazione,struttura, condizioni di lavoro, progresso tecnologico e promozione del trend verso la creazione di un centro di profitto)
· La promozione di un polo industriale-tecnologico pubblico sul sedime delle FFS di Bellinzona e Biasca.
· La promozione di pratiche e riflessioni sindacali democratiche e pluraliste per lo sviluppo di una società solidale.
Il tema è stato ripreso anche dal rapporto: “i soldi serviranno così a saldare l’unione tra lavoratori delle Officine e cittadinanza con una forma organizzativa alla quale possano aderire tutti coloro che hanno condiviso le finalità e i mezzi promossi con lo sciopero delle Officine: una lotta sindacale democratica, pluralista e combattiva per un bene comune quali le Ferrovie Federali Svizzere”.
Altre importanti sfide per le Officine
Il comitato ha poi informato l’assemblea sui lavori in merito all’obiettivo di produttività +10, evidenziando alcuni dubbi che sono stati segnalati al mediatore della tavola rotonda Franz Steinegger. Le Officine di Bellinzona, contrariamente alle altre di proprietà delle FFS che ricevono attività direttamente dalla Divisione, dipendono soprattutto dall’acquisizione di lavoro da terzi e per questo devono godere di una propria autonomia. È dunque di fondamentale importanza il potenziamento dell’ufficio vendita tramite l’assunzione di 3 collaboratori entro la fine del 2009 (attualmente 1 collaboratore).
L’assemblea è poi stata informata sulla risoluzione votata il 5 marzo che chiedeva ai sindacati firmatari del CCL l’organizzazione di un incontro unitario dei ferrovieri a livello nazionale. La richiesta è stata attentamente analizzata da parte della commissione direttiva del SEV il 24 aprile che ha però preferito attenersi ai processi attualmente esistenti per strutturare il dibattito sul CCL 2011. Di fatto, il lavoro di raccolta delle rivendicazioni dalle sottofederazioni e dalle sezioni è già iniziato da tempo e le numerose sollecitazioni saranno analizzate alla prossima conferenza CCL prevista in autunno.
Il SEV sta inoltre organizzando per il prossimo autunno un incontro a livello nazionale con tutte le CoPe, in cui potranno essere portate anche le rivendicazioni dei rappresentanti della CoPe Officina.
Al termine dell’assemblea, ci sono state alcune considerazioni sulle divergenze sorte in seno alla sezione Bellinzona e Valli di Unia, che hanno coinvolto i rappresentanti del comitato di sciopero delle Officine. Il SEV auspica che vengano presto risolte e continuerà a collaborare con il comitato di sciopero ed i diversi sindacati nell’interesse di tutti i lavoratori.
Angelo Stroppini