FFS Cargo
Futuro professionale incerto per i macchinisti di FFS Cargo: a rischio 110 posti di lavoro
«Cargo International l’abbiamo messa in piedi noi. Senza di noi questa azienda non sarebbe mai partita». Sono le parole di un macchinista di FFS Cargo, che mettono in evidenza l’atteggiamento disinvolto di SBB Cargo International, impegnata a definire l’ubicazione dei propri depositi di macchinisti. Con il rischio concreto che in Ticino non resti niente o forse poche briciole. A rischio ben 110 posti di lavoro qualificati. Organizzata dai sindacati SEV e VSLF, l’assemblea dei macchinisti di domenica 21 ottobre, ha permesso di fare il punto sulla situazione e soprattutto di definire una strategia di informazione, di pressione e di lotta contenuta nella risoluzione votata all’unanimità (cfr. riquadro).
Angelo Stroppini, sindacalista del SEV ha ricordato che nel corso del 2011-2012 i sindacati hanno negoziato con SBB Cargo International (cfr. riquadro) un Contratto collettivo di lavoro. «Ora questa azienda - che finora ha acquistato le prestazioni dei macchinisti da FFS Cargo - a partire dal mese di settembre del 2013 vuole circolare con macchinisti propri e fra pochissimo – ha precisato Stroppini - definirà i propri depositi. Sul mantenimento di un deposito in Ticino (attualmente 35 macchinisti lavorano a Chiasso e 75 a Bellinzona) nebbia fitta».
SEV e VSLF, su mandato dell’assemblea sindacale, intendono coinvolgere la politica, poiché gli interessi in gioco per il Ticino sono tanti. «Il Ticino è strategicamente ben posizionato, nella sua funzione di ponte tra il Mediterraneo e il Nord dell’Europa, come pure in relazione al nuovo tracciato ferroviario che si delineerà con la realizzazione della galleria di base del San Gottardo nel 2016. Ecco perché - sottolinea Stroppini - un deposito in Ticino si giustifica pienamente non solo per ragioni occupazionali di un cantone di periferia, ma anche dal profilo imprenditoriale».
Le preoccupazioni dei macchinisti ticinesi sono più che legittime e l’incertezza che regna sulle intenzioni di SBB Cargo International, è molto logorante. «Vogliamo difendere il nostro lavoro e la nostra professionalità – ha detto Sergio Morelli, macchinista e presidente VSLF Ticino – con grande determinazione».
Alla luce del mandato ricevuto dall’assemblea, nei prossimi giorni i sindacati prenderanno contatto con le autorità politiche nell’intento di avviare un percorso di scambio di informazioni e di lobbing. A dipendenza dello sviluppo della questione, saranno decise altre iniziative insieme al personale.
Per ulteriori informazioni:
Angelo Stroppini, segretario sindacale SEV 079 479 05 63
Sergio Morelli, presidente VSLF Ticino 079 505 04 86
SBB Cargo International
SBB Cargo International è stata fondata nel 2010 con sede a Olten. Il capitale azionario è detenuto dai due attori svizzeri più importanti FFS Cargo SA (75%) e Hupac SA (25%). FFS Cargo è l’azienda leader nel traffico merci su rotaia svizzero. Gestisce una rete capillare che si estende sull’intero territorio svizzero con 323 punti di consegna e offre ai suoi clienti 200 programmi di trasporto flessibili al di fuori della rete di base. Occupa personale in provenienza da Germania, Italia e Svizzera.
Hupac è l'azienda leader nel trasporto combinato attraverso le Alpi svizzere ed è uno dei principali operatori in Europa. L’azienda gestisce un network di 110 treni al giorno con collegamenti tra le maggiori aree economiche europee e tra i porti e le regioni interne.