Congresso 2013

Testo di orientamento Europa

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I trasporti pubblici svizzeri dipendono dalla politica dei trasporti dell'Unione europea (Ue) sotto molti punti di vista. Infatti, questioni come apertura dei mercati, completa separazione tra infrastruttura ed esercizio, concorrenza nel traffico viaggiatori, sono al centro dei dibattiti dell'UE; le basi sono pertanto già gettate. È dunque necessario che la Svizzera esprima nel tempo e a livello europeo, la propria visione delle cose.

4° pacchetto ferroviario

Con il suo 4° pacchetto ferroviario, l'Unione europea ha compiuto un passo supplementare verso la liberalizzazione. La commissione propone che l'insieme del traffico ferroviario viaggiatori interno, sia completamente liberalizzato a partire dal 2019. In quanto membro dell'ETF, il SEV vi si oppone categoricamente. L'ETF e il SEV vogliono impedire la liberalizzazione del traffico viaggiatori su ferrovia. Si impegnano contro la concorrenza in questo settore, poiché rischia di generare penurie per gli utenti e mettere in pericolo posti di lavoro. Concentrano anche gli sforzi per evitare il dumping salariale e sociale, schierandosi chiaramente per il mantenimento degli standard sociali e per la protezione di lavoratori e lavoratrici quando vengono messe a concorso le prestazioni dei trasporti pubblici su ferrovia e su strada.

Il traffico viaggiatori ferroviario è un servizio pubblico che deve essere accessibile a tutti. Una rete ferroviaria ben integrata, è generalmente una combinazione di linee redditizie e deficitarie. La liberalizzazione aprirebbe le porte ad offerte private sulle linee redditizie, lasciando alle aziende pubbliche il servizio delle regioni periferiche. Se così fosse, lo Stato pagherebbe di più, mentre le società private intascherebbero gli utili derivati dalla gestione delle linee redditizie.

Prescrizioni sulla sicurezza e controllo della sicurezza

Se l'agenzia ferroviaria europea (AFE/ERA) deve diventare in Europa l'unica sede abilitata a rilasciare autorizzazioni per il traffico di veicoli e attestati di sicurezza alle compagnie ferroviarie, non potrà limitarsi solo a questi compiti. L'ETF e il SEV esigono che vengano prese in considerazione le competenze di collaboratori e collaboratrici, la formazione e la formazione continua, regole accettabili sul tempo di lavoro ed elevate norme su salute e sicurezza sul posto di lavoro come elementi di base per la sicurezza delle ferrovie. Chiedono inoltre che l'AFE fissi degli standard, di cui va controllato il rispetto.

L'infrastruttura non è privatizzabile

Grazie, tra l'altro, all'intenso lavoro di lobbing da parte dei sindacati, la commissione europea ha ammesso anche per il futuro la presenza di aziende integrate o di holding. Le FFS costituiscono il migliore esempio di ferrovie integrate, poiché inglobano sotto il medesimo tetto: infrastruttura, traffico viaggiatori e traffico merci. È un modello nel mondo intero. 

L'ETF e il SEV sono convinti che l'infrastruttura dei trasporti debba restare in mani pubbliche, sotto il controllo di un organo eletto democraticamente, che deve rendere conto al popolo.