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Colpi di diritto

Vorrei poter fare un giretto

Max non ne può più. Da quando è stato colpito da un burn-out, tre mesi fa, esce di casa solo per andare alla terapia. All’inizio era sopportabile, ma adesso gli sembra di soffocare. Anche Angela è nella stessa situazione. Dopo due mesi di infortunio, conosce ormai a memoria il programma della televisione, tanto che le capita di anticipare le domande poste dai moderatori dei vari programmi. La fisioterapia le fa bene, ma non interrompe più di tanto la monotonia delle sue giornate. Entrambi attraversano un periodo prolungato di incapacità lavorativa, anche se dovuto a ragioni diverse e si chiedono: ma non potrei uscire ogni tanto?

Il letto è il miglior medico ...

Questo vecchio detto è senz’altro valido in caso di influenza. Del resto, quando la si prende, si è in genere ben contenti di poter restare sotto le coperte. In caso di malattie o di infortuni di lunga durata, vi possono però essere anche altre considerazioni da fare.

In linea di principio, la persona colpita deve fare tutto il possibile per migliorare il proprio stato di salute ed evitare tutto quanto potrebbe peggiorarlo. Si devono di conseguenza seguire tutte le indicazioni mediche (prendere i medicamenti, seguire le terapie, eventualmente sottoporsi ad un’operazione). Le attività che in questa fase potrebbero nuocere alla propria salute, quali sollevare pesi eccessivi, stare in piedi a lungo ecc. vanno evitate. Una volta lasciato l’ospedale, la persona dispone in genere, svolte le terapie e le visite dal dottore, di maggior tempo libero, che può essere anche utilizzato compatibilmente con le indicazioni mediche.

Max e Angela devono evidentemente anche mangiare, per cui possono altrettanto evidentemente andare a fare la spesa. Max deve solo stare attento alle sollecitazioni psichiche, mentre Angela a non portare più peso di quanto indicatole dal medico. Possono anche concedersi un caffè, una passeggiata, oppure vedere amici e parenti e svolgere le normali attività domestiche giornaliere, a patto di non esagerare.

Col gesso in discoteca?

Un po’ più di attenzione va prestata alle attività serali. Si può senz’altro partecipare ad una cena con parenti e amici, mentre per la partecipazione ad eventi di altro tipo bisogna valutare vari aspetti: nulla osta ad andare al cinema con un piede ingessato, anche se magari non in seconda serata, mentre la discoteca è molto meno indicata. Il tutto dipende quindi dalla diagnosi e dalle limitazioni che ne derivano. Lo stesso vale per la guida dell’auto, permessa da alcuni medicamenti, ma sconsigliata o persino vietata da altri.

Col piede destro ingessato, la guida è esclusa, mentre se il piede è il sinistro, si potrebbe guidare un’automatica, ma vi potrebbero essere conseguenze spiacevoli in caso di incidente.

Ammalato, ma in vacanza?

Il diritto alle vacanze resta anche in caso di malattia di lunga durata, anche se i giorni vengono proporzionalmente ridotti. Questi possono essere goduti anche durante la malattia, a condizione che non compromettano il processo di guarigione. Spesso però lo possono anche favorire: cambiare aria può senz’altro far bene. Con l’accordo del medico, che deve emettere un certificato che attesta la capacità di andare in vacanza, si può senz’altro anche partire.

Se l’ammalato/a è un salariato/a, in genere non vi sono problemi, perché continua a percepire lo stipendio o l’indennità di perdita di guadagno. Se invece non vi è più un rapporto di lavoro, occorre chiarire con la propria assicurazione di perdita di guadagno se l’indennità verrà versata anche durante questo periodo.

Angela e Max possono quindi anche uscire di casa senza temere conseguenze particolari. Questa consapevolezza ha effetti positivi: Max incontra regolarmente il fratello, con il quale ha iniziato a giocare a tennis, riacquistando fiducia sufficiente da permettergli di riprendere, sia pure parzialmente, il proprio lavoro. Angela ha potuto togliere il gesso e ha fatto regolarmente delle passeggiate con le sue amiche. Ora sta gradualmente riprendendo il lavoro.

Un’incapacità al lavoro non implica quindi necessariamente di restare a letto tutto il giorno. Per guarire occorrono, oltre alle cure mediche, anche un po’ di gioia e di aria fresca.

Servizio di protezione giuridica SEV