Colpi di diritto

Ogni tanto ha ragione anche Goliath

È il caso di un autista di bus che si è visto addossare la responsabilità per aver urtato uno scooter, mentre i fatti erano del tutto diversi.

Roberto (nome fittizio) è alla guida del suo bus, immerso nel traffico di mezzogiorno. Si ferma ad un semaforo, occupando correttamente la corsia di preselezione di sinistra, che permette di continuare diritti all’incrocio. Una volta verde, la circolazione riprende e si verifica un urto tra la parte anteriore del bus di Roberto e uno scooter che in precedenza era fermo davanti a lui, spostato sulla destra. Lo scooter si rovescia, fortunatamente senza conseguenze fisiche per il suo conducente, che provvede immediatamente a sgomberare il campo stradale, rendendo così più difficoltosa la ricostruzione della dinamica dell’incidente.

Incolpato l’autista

Poco più di due mesi dopo l’incidente, Roberto si vede recapitare la comunicazione dell’apertura di un procedimento penale per contravvenzione, per aver circolato senza prestare la dovuta attenzione e senza mantenere la distanza sufficiente dal veicolo che lo precedeva, urtandolo. Questa era la versione dello scooterista, evidentemente tenuta per buona dalla Polizia. Roberto si rivolge pertanto all’assistenza giuridica del SEV, che affida il caso ad un suo legale di fiducia.

Quando il film aiuta

Dopo aver consultato gli atti, il legale prende posizione nei confronti della sezione della circolazione, richiamando i filmati girati dalla camera di sicurezza interna del bus guidato da Roberto, che l’azienda, tempestivamente avvertita, aveva provveduto a conservare.

Due spezzoni di film dimostrano chiaramente come lo scooter abbia superato il bus sulla destra quando questo era già in movimento, per poi spostarsi al centro della carreggiata. Questa manovra, già di per sé illecita, non era per giunta segnalata in alcun modo, né lo scooterista aveva mantenuto una distanza sufficiente dal bus guidato da Roberto, rendendo di conseguenza impossibile a quest’ultimo evitare la collisione.

La testimonianza di un collega

Oltre a ciò, il legale chiede anche l’audizione di un collega di Roberto che al momento dell’incidente stava guidando un bus circolante nella direzione contraria e aveva avuto modo di vedere tutta la scena. Il suo racconto ha evidentemente confermato quanto rilevato dal filmato e quindi la manovra azzardata e illegale dello scooterista.

Il legale fa infine valere tutte le infrazioni alle norme di circolazione commesse dallo scooterista, che hanno portato alla collisione di cui al conducente del bus non può quindi essere addossata alcuna responsabilità.

Il legale si riserva quindi la possibilità di procedere nei confronti dello scooterista, che aveva dato una versione dei fatti manifestamente falsa.

Precedimento abbandonato

Questi argomenti e le prove schiaccianti presentate non possono che portare all’abbandono del procedimento, che giunge infatti un paio di settimane più tardi.

Per Roberto si tratta comunque di un sollievo.

Essendo confrontati giornalmente con il caotico traffico cittadino, è subito fatto di trovarsi nei pasticci, anche in assenza di una colpa propria. Il fatto poi di essere alla guida di un mezzo pesante (che potrebbe ricordare il gigante Golia, ndr) mette spesso il conducente in una situazione difficile. È quindi grato anche al sindacato per l’assistenza prestatagli.

Val la pena di sottolineare il ruolo avuto dalle camere di sorveglianza, nei confronti delle quali si nutrono comprensibili remore, ma che nella fattispecie hanno dato un valido aiuto al personale.

Team di assistenza giuridica SEV