Colpi di diritto
Riflessioni sull’effetto sospensivo di un ricorso e del suo ritiro
Negli ultimi anni le condizioni per la concessione di rendite di invalidità (AI) si sono notevolmente inasprite, grazie alle revisioni restrittive volute dalla maggioranza di destra del Parlamento.
I casi di revisione delle prestazioni AI sempre più spesso sfociano in una diminuzione se non addirittura nell’eliminazione delle rendite. Anche se rimane la via dei ricorsi presso i tribunali, si presenta un problema immediato: la revoca dell’effetto sospensivo del ricorso. Ne consegue che durante tutta la procedura di ricorso – che può durare mesi – la rendita viene decurtata oppure soppressa fino all’emissione della sentenza. Le questioni giuridiche e le loro conseguenze sul piano sociale e umano riscontrate nel caso che vi presentiamo, sono al centro di un’analisi critica.
Ezio (nome fittizio, ndr) riceve una rendita d’invalidità intera da molti anni. Ma una recente decisione dell’Ufficio cantonale per l’assicurazione invalidità, sopprime tale rendita. L’effetto sospensivo di un eventuale ricorso, viene ritirato. Malgrado il Tribunale cantonale, in un primo tempo abbia dato ragione ad Ezio, l’Ufficio AI porta il caso davanti al Tribunale federale (TF). Ed Ezio perde la partita. Secondo il TF, data l’entità degli importi in questione, Ezio non sarebbe verosimilmente in grado di rimborsare le prestazioni se il giudizio finale dovesse essergli sfavorevole.
Secondo il TF l’interesse di Ezio al mantenimento della rendita percepita non è così importante. Almeno di ammettere che, con ogni probabilità, Ezio vinca la causa. Neppure la difficile situazione finanziaria in cui versa Ezio dal momento in cui è stata sospesa la sua rendita di invalidità, rappresenta un argomento sufficiente agli occhi di TF. Ad essere prevalenti, secondo i giudici, gli interessi dell’amministrazione (e quindi dell’AI). Nel caso in cui l’effetto sospensivo fosse concesso e il ricorso definitivamente respinto, secondo il TF ci sarebbe davvero da temere per la restituzione delle prestazioni versate indebitamente; restituzione che agli occhi dei giudici sarebbe impossibile.
Il team di protezione giuridica
Commento
La situazione appena illustrata ci ispira le seguenti conclusioni: il fatto che Ezio non percepisca nessuna rendita per tutta la durata della procedura non è un argomento abbastanza forte, a meno di non essere sicuri fin dall’inizio che il TF gli darà ragione. La domanda legittima da porsi è questa: perché togliere la rendita a qualcuno, se si è certi che sarà restituita in caso di ricorso? E, al contrario, come possiamo giustificare un approccio che considera prevalente solo l’interesse della assicurazione di evitare l’avvio di procedure per la restituzione in caso di prestazioni non dovute? Da un lato abbiamo una amministrazione, d’altro lato un essere umano confrontato con problemi esistenziali e materiali. La ponderazione degli interessi praticati in questo caso - e supportati dalla giurisprudenza - è particolarmente scioccante.