colpi di diritto
In caso di collisione...
Una sera verso la fine del 2009, ad Aarau si é verificata una collisione laterale tra un bus ed un’automobile e ne è seguita un’inchiesta per stabilire le responsabilità.
L’autista ha dichiarato alla Polizia di aver messo la freccia almeno tre secondi prima di lasciare la fermata e che in questo periodo vi erano state due vetture che avevano superato il suo veicolo. Quando è partito lentamente, ha constatato nel retrovisore che un’automobile aveva urtato la parte posteriore del suo mezzo articolato.
La versione dell’automobilista era invece sensibilmente diversa: lei stava superando di slancio il bus, quando questo si è messo improvvisamente in moto, affiancandola. Dato che lei aveva dovuto deviare verso destra a causa della presenza di un’isola spartitraffico, la collisione si è rilevata inevitabile. La Polizia ha quindi aperto un procedimento penale nei confronti di entrambi per infrazione alle regole della circolazione e mancata osservanza del diritto di precedenza. L’inchiesta è poi stata conclusa nell’estate 2010, Una sera verso la fine del 2009, ad Aarau si é verificata una collisione laterale tra un bus ed un’automobile e ne è seguita un’inchiesta per stabilire le responsabilità. In caso di collisione... con la conseguente possibilità di visionare i relativi atti. L’autista, affiliato al SEV, ha quindi fatto la mossa giusta, richiedendo ed ottenendo protezione giuridica.
Professionale o privato
Le situazioni in cui ci vengono addebitate responsabilità non nostre si verificano regolarmente, anche nella vita privata. In queste circostanze, numerosi membri si rivolgono comunque alla protezione giuridica professionale del SEV, alla quale competono però solo le circostanze legate all’attività professionale. Per quelle che possono avvenire nella vita privata è quindi utile sottoscrivere l’assicurazione di protezione giuridica SEV Multi, offerta ai membri del SEV a 78 franchi all’anno (e non 78 franchi al mese come indicato erroneamente nell’ultimo numero di contatto SEV).
L’avvocato incaricato dal SEV ha quindi fatto alcuni calcoli. Il tachigrafo del bus ha dimostrato che l’autista aveva in effetti messo la freccia per tre secondi, prima di partire lentamente. Se l’automobilista si fosse trovata a quel momento già di fianco al bus, avrebbe tranquillamente potuto ultimare la sua manovra di sorpasso. Le circostanze portavano quindi a concludere che invece lei aveva iniziato il suo sorpasso quando il bus aveva da tempo indicato la sua intenzione di ripartire.
Il procedimento nei confronti dell’autista di bus è quindi stato abbandonato, mentre l’automobilista è stata condannata ad una multa di 200 franchi e al pagamento di tasse di 245 franchi per inosservanza del diritto di precedenza nei confronti di un bus di linea all’interno dell’abitato, che aveva segnalato con la freccia la sua intenzione di ripartire.
L’avvocato si è poi rivolto al canton Argovia, la cui procura si è assunta, considerate le circostanze, l’integralità delle spese richieste. Il caso si è quindi concluso, nel maggio 2011, a completa soddisfazione del collega, che ha espresso un sentito ringraziamento per il sostegno ricevuto, e del SEV, che non ha nemmeno dovuto assumersi particolari spese.
Team protezione giuridica SEV