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L'autonomia finanziaria non funziona

FFS Cargo: il Datec chiede di fermare i tagli

Per garantire un futuro al trasporto ferroviario delle merci, occorre promuovere e mantenere le infrastrutture necessarie.

Per raggiungere l’autonomia finanziaria imposta dalla Confederazione, FFS Cargo continua da anni a chiudere punti di servizio, isolando numerosi clienti dalla rete di trasporto dei carri completi. Nella recente presa di posizione del Dipartimento competente (DATEC) sull’interpellanza di Edith Graf-Litscher «necessità di intervento su FFS Cargo», si intravvede però un nuovo orientamento.

Con la revisione totale della legge sul trasporto merci del 2015, che prevede lo stralcio dei contributi d’esercizio e impone a FFS Cargo il raggiungimento dell’autonomia finanziaria, la Confederazione ha di fatto impartito un ordine indiretto di smantellare il trasporto a carri completi. Il SEV si è battuto invano contro il vincolo dell’autonomia finanziaria e in favore di un riconoscimento del trasporto merci quale servizio pubblico. Non sono state considerate nemmeno le nostre richieste per una maggior tutela ambientale e del clima, tramite l’aggiunta di un obiettivo di trasferimento del traffico dalla strada alla ferrovia per il trasporto merci interno e di import/export. L’unico obiettivo attualmente previsto riguarda il traffico di transito. Il trasporto ferroviario genera 20 volte meno CO2 e necessita di sei volte meno energia di quello stradale (fonte: UTP), che oltretutto costituisce un onere importante per la popolazione e la rete stradale.

La legge ha almeno mantenuto l’obbligo per le FFS di offrire il trasporto merci quale proprio compito fondamentale e ha migliorato alcune condizioni quadro: la possibilità di attribuire tracce d’orario più interessanti grazie al coinvolgendo dei cantoni e del settore della logistica nella pianificazione dei processi di trasporto merci e la possibilità per la Confederazione di sussidiare gli investimenti in binari di raccordo e impianti di trasbordo.

Nonostante i tagli dei posti di servizio e altre misure di risparmio, FFS Cargo continua a essere deficitaria. «Il dettame dell’autonomia finanziaria non permette alle ferrovie di contribuire al trasferimento e al raggiungimento degli obiettivi di protezione del clima, né di soddisfare le esigenze dell’economia, delle regioni e della politica», valuta Edith Graf-Litscher, consigliera nazionale PS/TG e segretaria sindacale del SEV, nella sua interpellanza del 9 giugno, in cui chiede al Consiglio federale se condivide l’esigenza di intervento nel settore.

È giunta l’ora di una nuova valutazione e di nuove condizioni quadro

La prima risposta del DATEC è positiva: «bisogna evidentemente intervenire e abbiamo avviato i preparativi», ha spiegato la portavoce del DATEC Annetta Bundi in un articolo di CH Media (ripreso per esempio dalla «Luzerner Zeitung»). Iniziative come questa costituiscono un’occasione benvenuta per «un’analisi della situazione del trasporto merci» e per «una discussione politica di fondo». Bundi ha inviato anche un chiaro messaggio a FFS Cargo: è inammissibile che «decisioni aziendali a corto termine portino ad un ridimensionamento della rete e a una perdita durevole di traffico su ferrovia». Un’affermazione che piace molto al SEV, che da anni porta avanti queste rivendicazioni: «Il segnale giunto dal dipartimento è ancora più importante poiché attualmente FFS Cargo resta sottoposta al vincolo dell’autonomia finanziaria», aggiunge Graf-Litscher. «Sino alla conclusione dell’analisi della situazione e all’eventuale adozione di provvedimenti legislativi, il proprietario intima così a FFS Cargo di evitare ulteriori tagli che potrebbero compromettere il raggiungimento dell’obiettivo di trasferimento. In altre parole, FFS Cargo deve smetterla di smantellare strutture che in futuro non potrebbero più essere ripristinate». Anche il segretario sindacale Philipp Hadorn appare sollevato: «sotto la Consigliera federale Leuthard, il DATEC ha sempre sostenuto la strategia di tagli di FFS Cargo, in un’ottica rivolta all’autonomia finanziaria. Quindi, che oggi si impedisca a FFS Cargo di adottare provvedimenti affrettati come quelli che hanno portato alla riduzione del traffico a carri singoli costituisce una vera e propria inversione di rotta».

Mantenere le infrastrutture

«Sino alla definizione di una nuova strategia, FFS Cargo deve immediatamente fermare le profonde riorganizzazioni in corso, che comportano il taglio di dozzine di posti di lavoro», chiede Philipp Hadorn. «Il DATEC deve imporsi anche su questo punto, in quanto FFS Cargo continua a sostenere che sarebbe meglio ricostruire su di una “struttura sana”. I tagli previsti rischiano invece di procurare a FFS Cargo una carenza di personale, di cui avrà gran bisogno per permettere una crescita rapida e durevole».

È inoltre importante continuare a promuovere l’uso di infrastrutture come i binari di raccordo e gli impianti di carico, nonché di rimettere in funzione quelli abbandonati. «FFS Cargo dovrebbe anche smetterla di tormentare i piccoli clienti e di considerarli come entità trascurabili, riflettendo invece sulle possibilità di soddisfare le loro esigente con offerte di qualità e proponendo misure di trasporto innovative. FFS e FFS Cargo devono riconoscere la necessità di intervenire sul vincolo dell’autonomia finanziaria ed elaborare una strategia di crescita per FFS Cargo».

Il DATEC elaborerà un rapporto entro fine anno. «Dobbiamo sfruttare questa opportunità per proporre al DATEC soluzioni che permettano al trasporto merci su ferrovia di crescere e di contribuire così al raggiungimento degli obiettivi climatici», afferma Edith Graf-Litscher. Idee che devono essere elaborate assieme a tutte le parti interessate. «Il SEV non ha posizioni fondamentaliste e non chiede che anche le località più discoste vengano servite dai vagoni merci, ma soluzioni intelligenti e sostenibili che portino più traffico possibile su ferrovia».

Markus Fischer

Commenti

  • Ledermann Erich

    Ledermann Erich 25/06/2021 10:54:35

    Ich war der Meinung, dass mal abgestimmt wurde die Güter auf die Bahn.
    Der Gotthardtunnel hatte meiner Meinung auch nur grosse Zustimmung weil man glaubte es werde mehr Güterverkehr durch den Bahn-Tunnel gefahren.
    Wo sind all diese Versprechungen von den Politikern geblieben?
    Es ist Zeit, dass die Politik klar Stellung bezieht und den Güterverkehr fördert!

  • Stampfli

    Stampfli 18/07/2021 10:21:17

    Güter sollen vermehrt auf die Bahn.