Assemblea dei delegati TS
Sandro Kälin eletto presidente
L’assemblea dei delegati TS, svoltasi ad Aarburg il 10 settembre, oltre a rinnovare le cariche direttive, ha analizzato le incertezze sul futuro delle FFS e quelle, ancora più marcate, di FFS Cargo.
Dallo scorso novembre, la sottofederazione è guidata ad interim da Sandro Kälin, poiché Claude Meier, suo predecessore, ha cambiato lavoro per diventare segretario sindacale al SEV. L’elezione definitiva di Sandro Kälin è stata diretta dal segretario centrale Daniel Huber e non ha richiesto presentazioni particolari, dato che è da anni vicepresidente (cfr. ritratto nel Giornale SEV 6/19). L’assemblea ha confermato anche dal punto di vista formale Sandro Kälin, 58 anni, controllore tecnico presso FFS Cargo, da anni attivo nel SEV, quale presidente centrale.
Vicepresidente ticinese
Il cambiamento al vertice ha generato un posto vacante alla vicepresidenza, che è stato occupato da Maurizio Sulmoni, dipendente di FFS Cargo a Olten, ma con posto di lavoro effettivo a Chiasso, dove svolge compiti di disposizione e controllo finanze. Sulmoni è anche vicepresidente di TS Ticino. L’assemblea ha poi dovuto nominare un nuovo cassiere, al posto di Kurt Wyss: a succedergli sarà Bruno Senn, sin qui presidente della commissione di verifica della gestione, che sarà a sua volta rimpiazzato in questa carica da Markus Vetterli. Gli altri membri attuali della commissione centrale Roger Derungs (servizio stampa) e Daniel Huber (segretario centrale), sono stati confermati. Durante l’assemblea sono poi state presentate diverse candidature spontanee, come quella di Adrien Bardet di Yverdon, eletto nella commissione giovani. Roger Derungs è invece stato eletto alla successione di Werner Schwarzer come delegato nel sindacato mantello europeo ETF. L’approvazione dei conti 2019, chiusi con un cospicuo utile grazie ad un inatteso risultato positivo dei titoli, a fronte di un preventivo in perdita, ha richiesto pochissimo tempo.
Il segretario sindacale Patrick Kummer ha parlato dell’attuale situazione presso le FFS, concentrandosi sui progetti presentati dal nuovo CEO Vincent Ducrot, che intendono rafforzare le attenzioni nei confronti della clientela e riunire a livello centrale tutti i settori fondamentali. Kummer ha criticato il ritmo con il quale le riorganizzazioni si succedono, che non tende a diminuire neppure sotto il nuovo direttore. Manca quindi ancora l’ottica a lungo termine, di cui le FFS avrebbero invece molto bisogno per raggiungere il successo. Nel dettaglio, ha biasimato l’intenzione di ridurre massicciamente il numero delle descrizioni dei posti di lavoro, che difficilmente saranno in grado di riprodurre correttamente le mansioni. Preoccupa anche il progetto «Silhouette» di FFS Immobili, settore in cui sarebbe necessario un cambiamento di filosofia nell’approccio con il personale. Sarà decisiva la fase di applicazione del progetto, che inizierà a gennaio 2021. Kummer ha quindi rivolto un appello a segnalare immediatamente ogni problema.
All’assemblea è intervenuta anche la vicepresidente SEV Barbara Spalinger, che dirige le questioni FFS. Ha dapprima ripercorso i giorni del lockdown, caratterizzati da frequenti colloqui telefonici con i vertici FFS per affrontare i vari problemi. Spalinger ha precisato che, in questi frangenti, le FFS hanno dimostrato di essere un buon datore di lavoro, che non ha mai messo in discussione il principio di riconoscere lo stipendio intero. Inizialmente, era anche stato concordato che gli averi di tempo supplementare non sarebbero stati intaccati. In seguito, FFS Cargo ha però voluto sottrarsi a questi accordi, che erano però stati negoziati per tutto il gruppo. Il SEV intende quindi esigerne il rispetto integrale. A breve, inizieranno anche le trattative per l’evoluzione del sistema salariale, per la quale la conferenza CCL ha impartito consegne chiare alla delegazione alle trattative.
Presso FFS Cargo si profilano invece importanti problemi che però, secondo Barbara Spalinger, non giustificano in alcun modo la rimessa in discussione degli accordi contrattuali, compresa la guida per i processi di riorganizzazione. FFS Cargo ha ora comunicato ufficialmente ai sindacati di voler negoziare, nel corso del prossimo anno, un nuovo CCL diverso da quello della casa madre. Spalinger ha ribadito che per il SEV vi sono limiti invalicabili, come il contratto sociale che esclude i licenziamenti per motivi aziendali. «In questo ambito, dipendo però da voi», ha detto la vicepresidente ai delegati «dovremo mostrare la nostra forza per far passare le nostre rivendicazioni!». Ha quindi rivolto un appello a tutte e tutti i rappresentanti di Cargo a reclutare nuovi membri, per compattare i ranghi nei confronti dell’azienda.
Peter Moor
«Dobbiamo far di più per i temporanei»
Durante la sua relazione, il segretario sindacale Patrick Kummer ha indicato che la cifra delle e dei dipendenti temporanei delle FFS è nettamente più elevata di quella presunta e che si situa al 10,8 percento. Quest’affermazione ha suscitato un intenso dibattito sulle possibilità del SEV di agire per tutelare i diritti di queste persone che, molto spesso, non aderiscono al sindacato in quanto convinte di non restare molto tempo alle FFS. Difficoltà che Patrick Kummer ha confermato, pur ricordando come alcune prestazioni del sindacato, quali per esempio l’assistenza giuridica professionale, possano risultare molto importanti anche per i temporanei. La vicepresidente SEV Barbara Spalinger ha inoltre riportato un’altra difficoltà: «il SEV non è un partner riconosciuto dalle agenzie, che sono le datrici di lavoro. I temporanei non sono infatti alle dipendenze dirette delle FFS». Spalinger ha inoltre preannunciato che il SEV intende indire un convegno rivolto esclusivamente alle lavoratrici e ai lavoratori temporanei, in quanto il SEV ha la precisa volontà di occuparsi di più di loro.