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Conferenza CCL FFS / FFS Cargo

«Respingeremo ogni attacco ai salari»

È la prima conferenza CCL FFS/FFS Cargo dall’inizio della pandemia. Il piacere di ritrovarsi non ha però intaccato la capacità dei delegati di impegnarsi e prendere posizioni chiare e critiche, sia nei confronti delle misure di risparmio delle FFS, sia sull’evoluzione del sistema salariale.

Il presidente del SEV Giorgio Tuti si è prima di tutto compiaciuto di vivere una riunione dal vivo: «Da marzo, è un susseguirsi di conferenze telefoniche e video. Meglio di niente, ma sono solo un ripiego, che non permette alcun tipo di comunicazione non verbale» ha spiegato. Nel suo discorso ha poi affrontato anche diversi temi d’attualità: «Prima della pandemia, il trasporto pubblico era considerato parte della soluzione dei problemi climatici. Questa considerazione in sé non è cambiata, ma lo è il quadro generale, compromesso dal crollo degli introiti delle FFS. A livello politico, possiamo costatare che il sostegno finanziario della Confederazione risulta insufficiente, poiché non intende indennizzare il traffico a lunga percorrenza. Il pacchetto di misure a sostegno verrà discusso dal Parlamento nel corso della sessione autunnale». Evidentemente, le incertezze finanziarie gravano pesantemente sulle aziende e, di conseguenza, sui loro dipendenti. «Questa situazione è inaccettabile, perché durante tutta la crisi sanitaria la Confederazione ha, da un canto, imposto di garantire la mobilità, mentre dall’altro esortava la popolazione a non usare i trasporti pubblici. E siete stati voi con il vostro lavoro a garantire la coesione della Svizzera!» ha tuonato Giorgio Tuti, riscuotendo un caloroso applauso.

«L’incertezza rende particolarmente difficile definire delle strategie» ha continuato il presidente del SEV «bisognerebbe poter lavorare su dati, cifre e fatti chiari, che oggi però mancano. È così per il SEV, ma anche per ogni azienda e per ogni singola persona. Restano alcuni dati fermi, per esempio che nei prossimi anni un terzo del personale delle FFS andrà in pensione, mentre nessuno è in grado di sapere come evolverà la crisi dovuta alla pandemia. Ha senso, in tali circostanze, frustrare il proprio personale che pure ha lavorato duramente in un periodo difficile»?

Attacco agli stipendi

 

La vicepresidente Barbara Spalinger, responsabile delle questioni FFS, ha avuto il non facile compito di spiegare l’attuale situazione con l’azienda: «durante le ultime trattative per il CCL, il SEV si è impegnato a discutere una revisione del sistema salariale. Dal canto loro, le FFS hanno condizionato il risanamento del fondo di pensionamento anticipato Valida alla conclusione positiva delle trattative e adesso aggiungono un pacchetto di misure di risparmio a scapito del personale. E solo se tutte queste questioni verranno regolate in modo per loro soddisfacente, saranno disposte a prolungare la validità dell’attuale CCL oltre il 30 aprile 2022». Le misure di risparmio prospettate dalle FFS contemplano la soppressione di due giorni di ferie per il 2021 e misure salariali per tutti. Verrebbero quindi a cadere anche le accelerazioni della progressione salariale per i livelli inferiori e le quote uniche alla prestazione (ELA). I delegati hanno manifestato molte reticenze nei confronti dell’entrata in materia su queste misure, ritenendole premature, soprattutto considerate le molte incertezze attuali. «Le FFS stanno navigando a vista, ma senza scorgere la costa» ha commentato un delegato. Il dibattito è quindi stato lungo e molto controverso, prima che i delegati si esprimessero a denti stretti a favore dell’ entrata in materia, subordinata però a due chiare richieste: il mantenimento dell’accelerazione della progressione salariale per i livelli inferiori e i più giovani e il rifiuto della concessione dei due giorni di ferie.

Evoluzione del sistema salariale

Patrick Kummer, segretario sindacale e membro del team salari del SEV, ha presentato le richieste di modifica delle FFS, che non riguarderanno i dipendenti di Cargo. Queste hanno suscitato un ampio dibattito, nell’ambito del quale i delegati hanno avanzato le loro richieste. Essi hanno indicato chiaramente che queste trattative non possono portare a nuove misure di risparmio e che il nuovo sistema salariale non dovrà peggiorare alcuna posizione individuale.

La separazione tra valutazione personale e evoluzione dello stipendio individuale, le modalità di fissazione di quest’ultima da parte del superiore, la determinazione dei budget di team e la loro ripartizione hanno suscitato molte domande, dalle quali è emersa chiaramente la preoccupazione per possibili abusi.

Sono poi state espresse chiare richieste anche nei confronti della struttura salariale. Da parte loro, le FFS hanno chiesto di ridurre i livelli di esigenza da 15 a 13, sopprimendo i due superiori, mentre i delegati del SEV chiedono un aumento degli importi dei livelli inferiori e la cancellazione della possibilità di assumere dipendenti al di sotto del valore minimo. Per i delegati, inoltre, il numero dei livelli di esigenza è insufficiente, con differenze salariali troppo ampie tra l’uno e l’altro, per cui hanno espresso la richiesta puntuale di inserire nuovi livelli intermedi. Infine, hanno chiesto di ridurre da 20 a 15 anni il periodo per passare dal valore minimo a quello massimo.

L’idea di integrare lo spettro salariale dei macchinisti nel sistema viene condivisa, a condizione di applicarla a tutti i macchinisti in possesso di una licenza dell’UFT.

Vivian Bologna

Alla ricerca di FFS Cargo

La discussione ha naturalmente toccato anche FFS Cargo. Durante le ultime trattative per il CCL FFS e FFS Cargo, il SEV si era impegnato a discutere anche le diverse necessità di Cargo. Abbiamo però dovuto constatare che, anziché convocare una trattativa, FFS Cargo si limitava a disertare sempre più spesso le discussioni con le FFS e che, in barba agli accordi elaborati nelle conferenze telefoniche durante la pandemia, aveva adottato disposizioni proprie e chiaramente sfavorevoli al personale per il conteggio del tempo di lavoro. «Metterci davanti al fatto compiuto, senza trattative e senza nemmeno contattarci, è una chiara infrazione dei rapporti tra partner sociali», ha puntualizzato Barbara Spalinger. Il 24 agosto, vi è stato finalmente un incontro, dal quale è scaturito che FFS Cargo non parteciperà alle discussioni per il nuovo sistema salariale. Non è invece chiaro se intende applicare misure di risparmio. Nel 2021, vi saranno trattative per condizioni di lavoro particolari presso FFS Cargo. La situazione si presenta quindi molto intricata. Per affrontarla, il SEV dovrà dotarsi di una conferenza CCL separata, che provvederà a costituire entro fine anno, coinvolgendo le sottofederazioni interessate.