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Pascal Schneiter, costruttore di binari e poi macchinista
Cassiere della LPV di Ginevra, Pascal Schneiter è un militante con diverse corde al suo arco. Ha iniziato come costruttore di binari e ora viaggia sul Léman Express. Dal punto di vista politico, si impegna contro l’iniziativa UDC «per la limitazione».
Incontriamo Pascal Schneiter a Ginevra Cornavin. L’argomento del nostro incontro è il voto sull’iniziativa UDC «per la limitazione» su cui il popolo si pronuncerà il 27 settembre, dopo il rinvio alle urne a causa della crisi pandemica. Pascal è nella posizione ideale per parlarne, lui che ha un passaporto rossocrociato mentre vive in Francia, a un quarto d’ora dal confine con Ginevra. Guarda con occhio severo questa iniziativa: «Limitare il movimento delle persone è un’utopia in un mondo che si apre continuamente. Dire di sì a questo testo sarebbe un grosso errore. Barricarsi è inutile. Le nostre condizioni di lavoro sono protette da buoni CCL, non dalla chiusura delle frontiere». Parla volentieri dell’esperienza ginevrina, lui che guida il Léman Express. Qui le condizioni di lavoro sono protette: «La soluzione individuata in questo contesto è semplice, poiché i macchinisti svizzeri guidano sulla rete svizzera, mentre i colleghi francesi guidano sul territorio francese». Ognuno resta dipendente delle FFS e rispettivamente delle SNCF.
L’ottima collaborazione tra i sindacati francese e svizzero ha permesso di mantenere un fronte unito. «Non ci sarà alcuna gara d’appalto per questa rete prima del 2025», ha detto. «I sindacati francesi e svizzeri, solidali in questo dossier, faranno sentire tutto il loro peso affinché nella gara d’appalto i politici stabiliscano le condizioni sociali e non si concentrino solo sull’offerta più economica», sottolinea la segretaria sindacale Valérie Solano, che ha condotto i colloqui con le parti sociali. Non è solo sulle ferrovie che il SEV è stato in grado di difendere il principio del salario svizzero sul territorio svizzero. Gli autisti di autobus che percorrono le linee transfrontaliere a Ginevra ricevono un supplemento per i chilometri percorsi in Svizzera, allo scopo di adeguare il loro salario ai livelli usuali del settore.
Prima formazione costruttore di binari
Ma torniamo a Pascal, che ha vissuto in tutti e quattro gli angoli della Svizzera romanda: «Sono cresciuto a Bienne e a 15 anni sono arrivato nel cantone di Vaud, a Yvonand. Sono rimasto nel canton Vaud per circa 20 anni. Poi mi sono trasferito a Ginevra per lavorare negli studi di registrazione. Non sono un musicista, ma mi piace armeggiare con i suoni. Non ha funzionato, così sono rimasto in ambito ferroviario e non credo di poter fare altro. Non volevo lavorare in un ufficio. Mia madre mi ha suggerito di lavorare all’Infra. Mi sono formato come montatore di binari e poi come macchinista su un veicolo da lavoro. Era un lavoro impegnativo, con tante notti e fine settimana. Poi un volta un collega è andato ad una sessione informativa per diventare macchinista presso la Divisione Viaggiatori e io l’ho accompagnato. Per me ha funzionato, per lui no» ride Pascal.
«Mi ricorderò sempre l’appoggio del SEV»
Il SEV in tutto questo? È una lunga storia. Aderisce nel 1988, ma il legame si rafforza quando passa da Cargo a Viaggiatori. «Avevo bisogno dell’A1 in tedesco e tre mesi prima della formazione mi è stato detto che dovevo avere quel certificato. Il mio percorso è stato dunque ritardato. Sentivo che la mia riqualifica era un problema. L’ex presidente della LPV Ginevra Jérôme Koelle e il vicepresidente della LPV si sono impegnati con me e hanno smontato tutte le obiezioni delle Risorse Umane. In realtà, temevano che il mio stipendio fosse troppo alto rispetto agli altri aspiranti. Siamo riusciti a trovare una soluzione. Ricorderò il sostegno del SEV per il resto della mia vita. Dico sempre agli aspiranti che cosa ha fatto per me il SEV. L’aiuto naturale di Jérôme mi ha fatto una grande impressione».
Pascal è il cassiere della sezione di Ginevra della LPV. Era già membro del comitato come rappresentante di Cargo. Più tardi, quando Cédric Echenard ha voluto cambiare funzione in seno al comitato, Pascal ha preso in mano la cassa. I problemi legati al lancio del Léman Express sono al centro dell’attualità ginevrina: «È grazie a noi che girano i treni», sottolinea Pascal. Che aggiunge: «Ecco perché i macchinisti chiederanno un gesto alla direzione». Pascal si è anche impegnato a prolungare gli orari di accesso al parcheggio. «La nostra soluzione è stata testata e sembra soddisfare tutti. Potrebbe quindi diventare permanente. In precedenza, solo chi iniziava prima delle 6 del mattino e terminava dopo le 23 aveva accesso al parcheggio; con i nostri orari scaglionati non era il massimo. Prima di fare una richiesta ufficiale attraverso la LPV, ho svolto un sondaggio tra i colleghi per scoprire di cosa avessero bisogno. Poi è stato il nostro presidente Philippe Wehrli a negoziare. Con successo». Con questi due esempi, Pascal vuole dimostrare che quando ci si impegna, si possono ottenere miglioramenti. «Se non alzi un dito, te ne andrai a mani vuote. Sono orgoglioso di questo impegno del SEV per le nostre condizioni di lavoro, ma non solo. Le azioni per denunciare gli autobus a basso costo nella lunga percorrenza, hanno lasciato in me un segno indelebile. Questo è quello che mi aspetto da un sindacato: un coinvolgimento a 360 gradi».
Vivian Bologna