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In ricordo di Andrea Sabetti, in prima linea per il SEV

Andi per sempre!

Andrea Sabetti ha lottato fino all’ultimo contro un male incurabile

Tra i molti interessi di Andrea Sabetti – Andi per gli amici – c’era il sindacato, del resto è stato fino all’ultimo presidente della sezione VPT Locarno e della commissione del personale. Grazie alle sue innate capacità relazionali era pure membro a livello nazionale del settore ferrovia. Per tutto questo, oltre all’affetto e alla stima delle colleghe e colleghi di lavoro, godeva di grande rispetto in seno alla direzione del SEV.

Andi era un tipo con carattere. E che carattere. Non era un tipo che te le mandava a dire. Franco, schietto e diretto aveva la capacità di colpirti. Eri obbligato a reagire, non potevi ignorarlo tanto a volte era forte l’impeto delle sue entrate. Le sue battute a volte ti lasciavano di stucco e la sua ironia era tagliente. Difendeva le sue idee a spada tratta ed era pronto a cambiare opinione solo se veramente eri bravo a convincerlo che forse si poteva fare in un altro modo. Di sicuro per difendere colleghe e colleghi ci metteva la faccia. Non si tirava di certo indietro.

Aveva grandi capacità nell’organizzare eventi. Lo faceva con una passione che ti coinvolgeva. Negli appuntamenti di presenza sindacale sui luoghi di lavoro era il vero mattatore della giornata. Organizzava il tutto e parlava ininterrottamente con colleghe e colleghi argomentando e convincendoli che il sindacato era necessario e che bisognava aderire e partecipare. Le cene di Natale per la sezione sono state una sua idea e si occupava affinché tutto fosse organizzato al meglio. Voleva che il sindacato fosse partecipazione, incontro e unità. Voleva che la sua sezione diventasse sempre più grande e si batteva per questo.

La sua attività di militante sindacale era giornaliera. Ci sentivamo più volte al giorno. Al punto che un giorno gli dissi: «ma dai, piantala non ci saranno mica sempre problemi». E lui mi rispose: «nessun problema, ma avevo voglia di sentirti e poi sono le 18 e oggi non ti ho ancora telefonato».

Lo scorso maggio, poco prima del Congresso nazionale del SEV, i primi problemi di salute. Volle comunque a tutti i costi esserci e davanti al Congresso fece un discorso da vero leader a difesa delle condizioni di lavoro dei colleghi della NLM. Il vero carattere e la forza di Andi lo scoprimmo ancora di più durante lo sciopero della navigazione di questa estate. Come giustamente mi ha fatto notare un caro collega della Navigazione, lui oltre a lottare per la vita lottava a fianco dei dipendenti NLM. Se la forza lo sorreggeva la sua presenza personale al fronte era palpabile, carismatica, influente e decisiva. Non si presentava di certo per lamentarsi del male che lo affliggeva ma per spronare i compagni a lottare e resistere. Se non poteva partecipare direttamente voleva essere informato sugli sviluppi giorno per giorno. Rimanevo a bocca aperta, dalla sua attitudine. Io, come tutti quelli che hanno partecipato a questo sciopero, abbiamo solo potuto imparare da lui ed ammirarlo.

Era un lottatore, un cuor di leone. Andrea ci ha insegnato il valore del coraggio e che nella vita se bisogna lottare, allora bisogna farlo fino in fondo e soprattutto che la vita va vissuta intensamente. Come ha fatto lui fino alla fine.

Grazie Andi per l’amicizia che mi hai concesso, grazie da parte delle tue colleghe e colleghi per il tuo impegno e dedizione nel difendere i loro diritti.

Non ti dimenticheremo e ti promettiamo di continuare con la tua stessa caparbietà il lavoro sindacale.

Angelo Stroppini