A fine anno, tre presidenti centrali di lungo corso lasciano la loro carica

«Manager e HR devono migliorare le loro competenze»

Werner Schwarzer lascerà dopo 27 anni la presidenza di TS a Claude Meier, Christian Suter quella del BAU dopo 13 anni a Markus Kaufmann e Ricardo Loretan dopo 8 anni quella della PV a Roland Schwager. Loretan era stato in precedenza per 16 anni presidente della sottofederazione del personale amministrativo (VPV). Tre colonne del SEV stilano un bilancio comune in questa intervista.

Christian Suter, Werner Schwarzer e Ricardo Loretan (da sinistra) alla loro ultima riunione di comitato SEV.

Cosa vi eravate prefissi quando avete assunto la vostra presidenza?

W. Schwarzer: sin dall’inizio, mi ero ripromesso di riunire le varie categorie all’interno delle Officine per rafforzare la nostra sottofederazione. Al 1° gennaio 2000 siamo giunti alla prima fusione tra WAV con parti di APV, VAS e VPV creando la RM. 9 anni dopo, abbiamo poi inglobato il resto dell’APV, che contava ancora 900 membri, costituendo la TS, che conta oggi circa 2400 membri. Nel 2002, siamo inoltre passati da 29 sezioni locali a 6 sezioni regionali, riducendo nel contempo i funzionari da 170 a 30 circa e ridimensionando anche il comitato centrale. Quest’ultima riorganizzazione ha fatto molto discutere, perché abbiamo rimesso in discussione diversi feudi, destituendo 23 dei 29 presidenti, ma dando ai presidenti superstiti maggiori competenze e compiti dirigenziali. Tutte queste riorganizzazioni sono state portate avanti con il motto «una strategia per il futuro».

Cosa intendevate dire?

W. Schwarzer: volevamo unire le forze e congiungere le categorie perché, in precedenza, le FFS avevano buon gioco a metter le singole categorie una contro l’altra.

R. Loretan: Il mio obiettivo era di migliorare la collaborazione a livello regionale tra sottofederazioni, per facilitare la mobilitazione dei membri, per esempio in vista di votazioni popolari. Le nostre unioni locali e regionali non hanno però mai funzionato molto bene. Assumendo la presidenza della PV, nel 2009, la mia priorità è andata alla lotta contro i peggioramenti delle facilitazioni di viaggio per il personale (FVP), i continui aumenti dei premi di cassa malati e la mancata compensazione del rincaro sulla rendite di cassa pensioni dal 2004 a questa parte.

E per te Christian, quali sono state le sfide maggiori come copresidente?

C. Suter: siamo passati dalle sezioni su basi specialistiche a quelle su base regionale, dato che le questioni professionali sono demandate alla CoPe. Soprattutto l’officina della linea di Hägendorf e i montatori IS erano contrari.

Che insegnamenti avete potuto trarre da queste fusioni?

W. Schwarzer: è fondamentale garantire l’integrazione di tutte le categorie professionali nei vari organi, perché non si può certo obbligare le persone ad inserirsi in una struttura determinata a tavolino.

R. Loretan: presso la PV abbiamo dovuto ricorrere a fusioni in quanto non eravamo più in grado di trovare un presidente. Come presidente centrale, mi sono trovato a dover presiedere per due anni anche la sezione Zugo-Goldau, che poi si è fusa con quella di Lucerna. Inizialmente, vi erano molti scettici, ma oggi anche a Goldau si ammette che era l’unica decisione giusta da prendere, che ha permesso loro di trovare una collocazione nel sindacato. Tutti i membri hanno bisogno di questa sensazione di identificazione, senza la quale presto o tardi si ritrovano a dare le dimissioni.

E quali sono stati gli altri problemi?

W. Schwarzer: la struttura demografica. Alle Officine non abbiamo professioni di monopolio che ci legano alle FFS, come può essere il caso di manovristi o capitreno, per cui i collaboratori se non sono contenti se ne vanno. Per questo, nelle Officine l’età media è di cinque anni più alta di quella del personale FFS in genere. Gli apprendisti ricevono una buona formazione, restano un paio di anni e poi se ne vanno. Non vi è più un legame così forte con le FFS, come vi era negli anni ’80. Nel 1982, alle FFS guadagnavo circa 1000 franchi in più che nell’economia privata e il lavoro a turni non era diffuso come oggi nella manutenzione del materiale rotabile, dove la priorità oggi va alla compressione dei tempi di fermata dei veicoli. I giovani al venerdì sera vogliono però andare a festeggiare, senza doversi alzare presto il sabato mattina. Come datore di lavoro, le FFS sono ormai scese a centroclassifica.

Cosa te lo fa dire?

W. Schwarzer: lo stipendio, in particolare dall’introduzione del sistema Toco nel 2011. Quasi il 70 percento di membri della mia sottofederazione ha una garanzia salariale. Vi deve esser qualcosa che non funziona. Questa garanzia preme sull’orgoglio professionale, in quanto ci dice che guadagniamo troppo rispetto a quanto diamo all’azienda...

C. Suter: anche presso il personale lavori abbiamo una quota di garanzie simile e il lavoro notturno è aumentato massicciamente. Presso chi lavora quasi esclusivamente di notte vi è un tasso di divorzi molto elevato. Le mogli sono sempre meno disposte a sopportare le assenze del marito o il fatto che debba dormire quando i figli hanno libero da scuola. Aumentano anche i casi di Burn-out. Le FFS hanno potuto trovare più facilmente personale per la manutenzione della galleria di base del Gottardo in Ticino, a seguito delle pressioni sul mercato del lavoro provenienti dall’Italia. Nella regione di Zugo, un elettricista si rivolge per contro più facilmente al mercato di Zurigo, dove l’industria paga anche di più delle FFS. Anche un costruttore diplomato di vie di comunicazione che lavora per Sersa o Scheuchzer guadagna di più che alle FFS e può usare anche l’auto aziendale per scopi privati. Sono i motivi principali dell’attuale elevata fluttuazione del personale.

Ciò nonostante, oggi Infrastruttura si permette di sostituire capiteam esperti con titolari di un diploma privi tuttavia di esperienza in ferrovia.

C. Suter: È vero, i manager delle FFS sono del parere che qualcuno che lavora da 20 anni alle FFS non sia più al posto giusto. Anche se poi ditte come la Sersa sono ben contente di assumerlo.

R. Loretan: quel che è grave è che senza un diploma non vieni considerato all’altezza dell’esperienza che pure sei in grado di presentare e si insinua che non sei in grado di svolgere i compiti che ti vengono affidati. Tutte queste questioni legate ai bachelor sono esagerate e non esistevano sino a 10 anni fa. Ho conosciuto capilinea e altri collaboratori che, senza diplomi particolari, dimostravano talento e lungimiranza. Doti che mancano ai manager attuali, assunti solo in base ai diplomi.

W. Schwarzer: molti manager FFS mancano di competenze in campo ferroviario. Soprattutto, però, mancano anche di competenze sociali. Prima dell’avvento dei CCL, nel 2001, il risultato raggiunto in una trattativa era valido sulla parola, mentre oggi si rimettono in discussione anche le decisioni verbalizzate. Non possiamo più fare affidamento sulla buona fede, né sulla ragionevolezza di questi manager, per i quali i vincoli di risparmio contano più degli aspetti sociali. Anche loro sono sotto pressione, ma ciò non giustifica il fatto di considerare le persone solo come fattore di costo.

Cosa significa avere maggior competenza sociale?

C. Suter: significa considerare maggiormente le esigenze delle e dei dipendenti e mantenere la parola nei confronti dei partners sociali. Le riunioni informative per i partner sociali sulle questioni importanti per il personale si sono spesso rivelate una presa in giro. Un esempio per tutti sono i progetti in corso sui capiteam binario della manutenzione dell’infrastruttura.

W. Schwarzer: Anche nell’apparato delle risorse umane mancano le competenze, sociali e non. Le nostre domande ricevono spesso risposte insoddisfacenti, oppure l’indicazione che la questione deve essere chiarita. I capi del personale di una volta, che conoscevano il loro mestiere e sapevano occuparsi del personale, sono ormai sempre più rari.

Dal 2004, i pensionati delle FFS non ricevono più una compensazione del rincaro sulle rendite di cassa pensioni, mentre i premi di cassa malati continuano ad aumentare. E ora le FFS stralciano anche i Railchecks …

R. Loretan: Contro lo stralcio dei Railchecks, la PV ha raccolto e consegnato 12780 firme di una petizione che ha indotto le FFS a dichiararsi disponibili a discutere la questione con noi. La situazione della cassa pensioni FFS resta delicata, mentre, nonostante due incontri, non siamo riusciti ad ottenere nulla dalla cassa malati Atupri, discendente dell’ex cassa malati aziendale delle FFS. Dalle FFS, siamo almeno riusciti ad ottenere che invitino i pensionati delle FFS a sette manifestazioni regionali, che risultano molto apprezzate. Io auspicherei anche che le sezioni di attivi informassero i futuri pensionati dell’esistenza di una sezione apposita, che si occupa delle esigenze dei pensionati e in favore delle rendite AVS e di cassa pensioni. Anche da noi vale il principio che la forza di un sindacato dipende dal numero di membri. Al pensionamento, i membri vengono automaticamente attribuiti ad una sezione PV a seconda del luogo di domicilio, ma possono senz’altro anche chiedere di essere trasferiti in un’altra sezione o di restare nella loro sezione di attivi.

Markus Fischer

Le pantere grigie mostrano gli artigli: circa 12 790 firme raccolte dai pensionati contro la soppressione dei RailChecks, decisa nel quadro delle misure di risparmio RailFit 20/30. Nella foto la consegna delle firme il 12 dicembre a Markus Jordi, capo HR delle FFS.

 

Ricardo Loretan (72) è cresciuto a Leuk/VS ed ha dapprima seguito una formazione di disegnatore del genio civile, entrando alle FFS nel 1966 e seguendo poi dal 1974 al 1978 una formazione come ingegnere civile. Dal 2001 al 2004 è stato presidente della CoPe Infrastruttura e della CoPe di gruppo, mentre nel SEV è stato presidente centrale dell’allora sottofederazione del personale amministrativo VPV, che si è poi fusa con la SBV ad inizio 2014 per costituire l’AS. Al suo passaggio alla pensione, ha ripreso la presidenza della sottofederazione dei pensionati PV. Abita con la moglie a Zurigo ed ha un figlio in età adulta. Hobbies: arrampicata, escursionismo e lettura.

Christian Suter (64) ha svolto un apprendistato di meccanico di precisione. Nel 1972 è entrato alle FFS, lavorando per lo più nelle telecomunicazioni. Nel SEV ha presieduto dal 1982 al 1992 l’allora sezione della bassa tensione e delle telecomunicazioni della sottofederazione del personale di sorveglianza VAS. Dal 1994 è stato il rappresentante della VAS e in seguito della sottofederazione BAU nel comitato federativo. Dal 2004 al 2009 è stato copresidente della VAS con Ernst Küng ed in seguito presidente unico. È in pensione dal dicembre 2015. Abita con la moglie, con la quale ha avuto due figli, ad Aarburg (AG), dove presiede la locale sezione del PS e la commissione della gestione del comune. Hobbies: calcio, viaggi e lettura.

Werner Schwarzer (60) ha una formazione di carpentiere ed ha lavorato alcuni anni all’estero, prima di essere assunto nel 1982 alle officine FFS, oggi divenute il centro di riparazioni di Zurigo Altstetten. Dal 1985 al 2001 ha presieduto la commissione officine, per poi passare alla carica di vicepresidente della CoPe viaggiatori e, nel 2006–2007, di copresidente. Nel 1989 è diventato presidente centrale dell’allora sottofederazione WAV che, a inizio 2000, si è unita a parti delle sottofederazioni del personale di sorveglianza VAS, del personale operaio APV e del personale amministrativo VPV, costituendo la RM. Una nuova fusione con la APV nel 2009 ha portato Schwarzer ad essere presidente della sottofederazione del personale tecnico di servizio TS, che continuerà a rappresentare nello Steering Group manutenzione dell’ETF. Da luglio, passerà al beneficio del pensionamento anticipato. Ha 2 figli e 5 nipotini. Hobbies: giardinaggio, cucina, escursionismo, viaggi.