Conferenza CCL FFS e FFS Cargo dedicata alla partecipazione aziendale
«Per una collaborazione più stretta»
106 delegati hanno ricevuto maggiori indicazioni sullo sviluppo delle commissioni del personale (CoPe).
«Sono un convinto sostenitore della partecipazione aziendale – ha indicato il presidente SEV Giorgio Tuti – a condizione che sindacati e CoPe riescano a collaborare meglio in favore della difesa degli interessi del personale». «E vi sono senz’altro settori in cui la partecipazione potrebbe essere migliorata» gli ha fatto eco il vicepresidente Manuel Avallone.
A rilanciare il tema sono state le FFS, che durante le ultime trattative per il rinnovo del CCL hanno rimesso in discussione le commissioni a livello di divisione e di gruppo, oltre ai loro costi, per poi comunque concordare con la comunità sindacale di trattative di riprendere le regole per la partecipazione del CCL 2011 nel CCL 2015. Entro metà 2016 dovrebbero tuttativa essere definite nuove regole sul principio che «la partecipazione avviene sul territorio».
Avallone ha comunque tenuto a chiarire che «lo scopo non è di avere nuove regole già a metà 2016, ma di avere il tempo necessario per affrontare un argomento di così ampia portata, in modo da ricavare regole valide in vista del prossimo CCL». Nel concreto, verranno rivisti i contenuti della partecipazione, le competenze di CoPe e sindacati, i contratti di lavoro dei membri CoPe (percentuali, liberazione) le indennità, la procedura elettorale e l’accesso al tribunale arbitrale.
Il 13 ottobre è in agenda il primo incontro tra comunità di trattative e FFS, che sarà seguito da un Workshop il 16 dicembre, che lasceranno poi spazio alle trattative vere e proprie.
Dal canto suo, il SEV ha convocato tutti i suoi membri delegati nelle CoPe ad un incontro a Berna il prossimo 14 ottobre.
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Tavole generazionali anziché accantonamenti
Sia Lim, sostituta dell’amministratore SEV, ha illustrato ai delegati alcuni principi della previdenza professionale, quali il tasso minimo LPP, che le casse pensioni sono tenute a riconoscere sugli averi di vecchiaia degli assicurati attivi. Questo tasso è fissato annualmente dal Consiglio federale, al quale la commissione LPP ha raccomandato di abbassarlo per il 2016 dall’1,75 all’1,25%.
Sugli averi di vecchiaia dei pensionati deve essere invece riconosciuto un tasso tecnico d’interesse. Come noto, la CP FFS abbasserà questo tasso dal 3 al 2,5% dal 2016, a causa dei bassi redditi dei mercati finanziari. Questo tasso, unitamente all’aspettativa di vita determina il tasso di conversione, applicato per calcolare la rendita a partire dall’avere di vecchiaia. Sino ad oggi, la cassa pensioni FFS determinava l’aspettativa di vita in base a una tavola periodica, che considera la mortalità degli ultimi cinque anni. Dal 2016, la CP FFS applicherà invece una tavola generazionale, che riprende l’aspettativa presunta di vita per ogni singolo anno di nascita, adeguando di conseguenza il tasso di conversione in modo identico per donne e uomini.
La tavola generazionale permette di rinunciare agli accantonamenti per la crescita dell’aspettativa di vita permettendo così di applicare un tasso di interesse maggiore sul capitale degli attivi.
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