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Mantenere le competenze è di vitale importanza

Il SEV prende le FFS in parola quando affermano di considerare la manutenzione dei veicoli un elemento centrale delle loro competenze. Tanto più che ne va anche di migliaia di posti di lavoro in Svizzera, dall’elevato livello di capacità tecniche.

«Restare dipendenti da una multinazionale è semplicemente irresponsabile», avvertisce Manuel Avallone, vicepresidente SEV.

Lo scorso 24 settembre, le FFS hanno comunicato ufficialmente la decisione di affidare ad Alstom la prima revisione dei treni ETR 610, i pendolini di seconda generazione. Per la prima volta, hanno così deciso di esternalizzare questo genere di incarichi, pur precisando che si tratta di circostanze particolari, derivanti dall’esigenza di svolgere lavori di ammodernamento sui sette treni della prima serie, per portarli a livello dei 12 forniti in seguito. Sempre secondo le indicazioni delle FFS, per questioni di omologazione questi lavori, che verranno svolti presso gli stabilimenti di Savigliano, devono essere svolti dalla stessa Alstom, alla quale vengono affidati anche i compiti della prima revisione. In questo modo, verrebbero sfruttate «sinergie eccezionali» e si aumenterebbe la disponibilità del materiale rotabile in questione.A prima vista, la spiegazione appare logica, anche se ci si può chiedere se non c’erano alternative. Si tratta pur sempre di una commessa da 80 milioni di franchi che le FFS rinunciano a svolgere in proprio ed affidano a terzi.
Sino ad oggi, la via seguita per la manutenzione del materiale rotabile è stata un’altra: quella di svolgerla in proprio sin dall’inizio per acquisire le conoscenze necessarie ed accompagnare al meglio il materiale rotabile, che per concezione, realizzazione (e costi) hanno una vita molto lunga. Il SEV ha pertanto manifestato un profondo scetticismo su questa decisione: «L’attribuzione della manutenzione degli ETR 610 al loro costruttore Alstom è inammissibile, perché così le FFS corrono il rischio di perdere le necessarie competenze tecniche che in futuro saranno indispensabili ad assicurare la disponibilità del parco veicoli a lunga scadenza. Nella prospettiva di una durata d’esercizio di 40 anni, è sbagliato mettersi nella mani di privati» si legge nel suo comunicato, sul quale il vicepresidente Manuel Avallone precisa anche che «le FFS dispongono del personale specializzato necessario ad assicurare il mantenimento in esercizio dei veicoli, a lunga scadenza. Sia per quanto riguarda le competenze tecniche, sia per il costo, è assurdo mettersi nelle mani di imprese multinazionali, i cui interessi sono indubbiamente altri».

Secondo il SEV, la manutenzione del materiale rotabile deve restare un compito chiave delle FFS.

Le FFS dispongono di una rete di Officine in grado nel suo complesso, se del caso con alcuni aggiustamenti, di far fronte a queste esigenze. Se Yverdon e Olten appaiono oberate di lavoro, attualmente Bellinzona (e probabilmente Bienne) hanno una certa disponibilità. Il SEV prende le FFS in parola quando affermano di considerare la manutenzione dei veicoli un elemento centrale delle loro competenze. Tanto più che ne va anche di migliaia di posti di lavoro in Svizzera, dall’elevato livello di capacità tecniche, che non possono essere messe in gioco. Sarebbe quindi molto più sensato coinvolgere questo personale nell’evoluzione tecnologica.

Pietro Gianolli

Studio sul futuro dell’industria del materiale rotabile in Svizzera

Lo scorso anno, SEV e UNIA hanno promosso uno studio sul futuro dell’industria del materiale rotabile e delle ferrovie in Svizzera.
In linea di principio, per la manutenzione e i servizi possono entrare in linea di conto di versi prestatori d’opera: le aziende ferroviarie stesse, i costruttori di materiale rotabile o ditte terze.
Lo studio, svolto dalla Metron SA, è stato pubblicato nel giugno del 2014 e ha evidenziato numerosi aspetti in favore dello svolgimento della manutenzione del materiale rotabile presso le aziende di trasporto.
Secondo lo studio, la manutenzione e i servizi sono un settore d’attività particolarmente interessante e con buone prospettive di crescita anche per le industrie produttrici. In Gran Bretagna, per esempio, la manutenzione del materiale rotabile è affidata a Bombardier e a Siemes. Quest’ultima cura la manutenzione anche in Spagna e in Russia, mentre in Ungheria e in Algeria la manutenzione è affidata alla Stadler. Nel nostro paese, invece, questa pratica viene applicata solo per i tram, per esempio presso la BLT.
Lo studio ha pure confermato che le discussioni su possibili riorganizzazioni sono state rilanciate dalle pressioni sui costi. L’incognita principale dell’esternalizzazione riguarda tuttavia la previsione su quali e quanti attori saranno attivi in futuro anche nei prossimi anni e decenni.

Attenzione alla dipendenza dai costruttori

Secondo le valutazioni dei rappresentanti FFS, le aziende costruttrici sono in grado, in particolare per la prima revisione, di offrire servizi più economici, grazie al fatto che possono contare su migliori condizioni di acquisto del materiale. Tuttavia, se il primo contratto di manutenzione viene spesso offerto a condizioni di favore per procacciarsi il cliente, le condizioni dei contratti seguenti sono spesso meno vantaggiose.
Oltre alle aziende ferroviarie e a quelle costruttrici, sul mercato della manutenzione operano anche terzi. Affidare loro questi incarichi può però risultare molto delicato, a causa di possibili strascichi legali per la definizione di responsabilità derivanti dai rapporti contrattuali diversi tra imprese ferroviarie e aziende costruttrici da un canto e imprese ferroviarie e imprese di manutenzione dell’altro, soprattutto qualora si pongano problemi che dovrebbero rientrare nelle garanzie date dai costruttori.
Le esigenze di manutenzione diventano tendenzialmente più complesse, anche perché riguardano in misura crescente composizioni complete, invece di veicoli singoli. Esse richiedono pertanto investimenti maggiori, che potrebbero a loro volta indurre ad una riflessione sulle attuali strutture delle Officine FFS.

  1. Sulla base dei risultati di questo studio, il SEV rivendica in particolare che:
    per ragioni legate al traffico, alla sicurezza e all’occupazione, servizio e manutenzione devono continuare a essere svolte principalmente dalle FFS. I motivi sono principalmente da ricondurre alla sicurezza (aspetto della qualità nella manutenzione) e al potenziamento della formazione e della formazione continua.
  2. FFS, BLS e altre imprese ferroviarie danno vita alle necessarie collaborazioni tra gestori delle ferrovie e industria del materiale rotabile con l’obiettivo di adeguarsi costantemente ai più recenti sviluppi in termini di tecnologia e sicurezza.
  3. Indipendentemente dalle possibili soluzioni bisogna garantire che sul mercato del servizio e della manutenzione siano vincolanti le stesse condizioni di lavoro per tutte le aziende partecipanti, al fine di assicurare gli standard più elevati di qualità e sicurezza. Questi requisiti riguardanti le condizioni lavorative e la sicurezza devono essere garantiti dal punto di vista giuridico (modifica della legislazione ferroviaria).

Lo studio Metron è disponibile sul sito internet (http://sev-online.ch/it/downloads/pdf_it/2014/il-futuro-dellindustria-del-materiale-rotabile-in-svizzera.), come anche il comunicato del 12 settembre 2014 che presentava lo studio ai media.