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I sindacati delle ferrovie di lingua tedesca hanno presentato richieste comuni

Sicurezza giusta al posto giusto

I sindacati germanofoni delle ferrovie chiedono ai governi di agire in modo sostenibile in favore di maggior sicurezza, anziché limitarsi a reagire all’urgenza.

Pochi giorni dopo l’attacco ad un treno Thalys – tra Amsterdam e Parigi – i ministri di diversi Stati si sono incontrati per discutere su come aumentare la sicurezza nei treni, con provvedimenti come l’inasprimento dei controlli personali o l’introduzione di biglietti personalizzati nel traffico internazionale a lunga percorrenza.

Pochi giorni dopo, nel nord della Germania, si sono incontrate le direzioni dei sindacati EVG, Vida, FNCTTFEL e SEV, che hanno definito questi provvedimenti come lacunosi e poco utili. «Quanto discusso in materia di controlli personali trova veramente pochi riscontri con la realtà» è stato il tenore dei commenti. Oltre tutto, provvedimenti limitati al traffico internazionale servono a poco ed ignorano completamente le rivendicazioni di maggior sicurezza espresse dal personale, che riguardano piuttosto il trasporto regionale e quello nazionale.

Le rivendicazioni dei sindacati

«È triste constatare che le giustificate richieste delle nostre colleghe e dei nostri colleghi dei settori del treno e dei servizi vengano sempre ignorate. Improvvisamente, dopo l’attacco sul Thalys, si levano voci che chiedono una maggior presenza di servizi d’ordine e maggiori controlli sui treni», ha criticato il presidente del sindacato tedesco dei ferrovieri e dei dipendenti dei trasporti EVG. Sino ad oggi, le istanze politiche non hanno mai accolto le richieste del personale, confrontato giornalmente con aggressioni fisiche e verbali, senza che venissero presi provvedimenti adeguati.
I quattro sindacati si sono sempre impegnati per ottenere misure in favore dell’ordine e della sicurezza nei trasporti pubblici.

Un personale formato e qualificato

«Secondo noi, occorre impiegare in modo mirato personale sufficiente e formato in modo ottimale», ha spiegato Giorgio Tuti.

Roman Hebenstreit, presidente del settore ferroviario di Vida, il sindacato austriaco del settore, ha aggiunto: «Dobbiamo definire in modo chiaro le responsabilità e poter contare su personale qualificato che, proprio grazie alla sua formazione, possa assumere e svolgere anche compiti di prevenzione».

I sindacati hanno quindi espresso richieste sui livelli di formazione necessari e sui requisiti da porre al personale con funzioni di sicurezza: «vogliamo che venga impiegato personale formato in modo unitario», ha spiegato Jean-Claude Thümmel del sindacato lussemburghese FNCTTFEL. Per esempio, le esigenze poste al personale di accompagnamento dei treni sono diventate tanto elevate da giustificare pienamente una certificazione unitaria al livello europeo. In quest’ottica, i sindacati chiedono la definizione di contenuti formativi e di esame unitari . «Occorre anche definire con urgenza l’effettivo minimo di personale di accompagnamento nei treni, nonché stabilire una lista di tutte le professioni con funzioni di sicurezza, come avviene da tempo nel settore aeronautico», ha concluso Guy Greivelding, presidente della sezione ferroviaria della federazione dei sindacati dei trasporti ETF.

pmo

Contatti più intensi e concreti tra sindacati e imprese

Oltre alle questioni che riguardano la sicurezza, i quattro sindacati hanno approfondito diversi aspetti riguardanti i contatti tra le rappresentanze dei datori di lavoro e delle lavoratrici e lavoratori. Nell’Unione europea, questi contatti sono istituzionalizzati nell’ambito del cosiddetto Dialogo sociale. Le condizioni di lavoro regolate a questo livello dalle parti sociali vengono considerate vincolanti.
Negli ultimi anni, il Dialogo sociale ha però incontrato non poche difficoltà. I sindacati germanofoni (sostenuti anche dal SEV che, unitamente alle FFS, si impegna anche a livello europeo) hanno quindi promosso un iniziativa per ridargli slancio, almeno nel settore ferroviario e renderlo di nuovo in grado di decidere.

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