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Lago Maggiore

I marinai chiedono quando potranno tornare a lavorare

Se lo chiedono dall’inizio dell’anno i dipendenti della navigazione ex NLM come pure gli utenti dell’apprezzato servizio di traghetto tra Magadino e Locarno. Il Consorzio della Navigazione sarebbe dovuto partire il 1° gennaio, poi il 1° marzo ma a meno di una settimana dall’inizio delle attività mancano ancora rassicurazioni concrete. Eppure lo scorso 9 gennaio, alla presentazione del business plan a Rivera, i punti tecnici da chiarire per far partire il Consorzio erano rimasti davvero pochi, contrariamente a quelli numerosi segnalati a fine anno. Una situazione insostenibile che sta creando parecchi malumori nel Gambarogno, la regione più toccata dai mancati servizi della navigazione. Per questo i marinai ex NLM hanno deciso di promuovere un incontro con la popolazione martedì 27 febbraio alle ore 20.00 nella sala comunale di Magadino. Invitiamo già da ora tutti e tutte a partecipare a questo importante appuntamento per discutere dei disagi creati al territorio ed esprime solidarietà ai dipendenti.

Se da due mesi i battelli non circolano, questa volta non è colpa dello sciopero, che peraltro è stato legittimo e sacrosanto. A meno di una settimana dall’inizio dei prospettati servizi, ancora nulla di concreto. Uno schiaffo per chi non aspettava altro che tornare a lavorare. E l’ennesima figura di chi invece doveva adoperarsi per farli circolare. Eppure anche chi aveva criticato con tanta veemenza lo sciopero, adesso è drammaticamente silente e pare ben poco scandalizzato da questi continui rinvii.

 “Lo sciopero non rientra nella tradizione svizzera” aveva sentenziato qualcuno. Lo sciopero è invece l’ultima possibilità che resta alle lavoratrici e ai lavoratori per farsi sentire. Che non rientra nella tradizione svizzera, sono invece i disservizi nei trasporti pubblici. Non sono neppure tipicamente svizzere le incertezze sugli orari dei trasporti pubblici e le garanzie dei collegamenti e delle coincidenze. Sì, perché finora, nessuno sa che genere di servizi di navigazione verranno offerti e da quando inizieranno. Tutto questo dimostra di sicuro poca serietà svizzera.

Eppure il tempo per trovare soluzioni c’era. Il Memorandum di intesa tra la Consigliera Federale Doris Leuthard e l’omonimo italiano Graziano Delrio è datato 16 maggio 2016 e la nuova concessione è in vigore dal 1° gennaio del 2017. Tutto questo fatto e studiato per migliorare i servizi. Un nobile intento per ora ampiamente disilluso. Niente battelli e marinai in disoccupazione! Tutto questo alla faccia di una petizione pubblica che in 10 giorni ha raccolto oltre 13'000 firme con la richiesta di un mantenimento del servizio pubblico e un miglioramento dell’offerta turistica!

Se poi si cercano i responsabili, allora inizia il gioco dello scarica barile. L’Ufficio federale dei trasporti non ha mai preso realmente di petto la situazione, sottraendosi così a chiare responsabilità in qualità di ente che ha rilasciato la Concessione. Il Cantone fa giustamente quello che può e le due concessionarie, SNL e NLM sostengono di essere delle vittime. Naturalmente il peggio emerge quando, cercando un colpevole, lo si trova addossando tutte le responsabilità al Governo italiano e al classico: “Tutto bloccato causa elezioni in Italia”.

I sindacati SEV, Unia e OCST mantengono gli occhi ben aperti e attenti sulla questione. Con i marinai ex NLM seguono da tempo tutta la vertenza, accompagnandoli nelle loro legittime rivendicazioni: lavoro e dignità.  

Proprio per questo i sindacati hanno già chiesto al futuro datore di lavoro SNL delle trattative per l’elaborazione del contratto collettivo di lavoro. Per ora la risposta è stata che al momento non è confermata la riattivazione dei servizi di navigazione sul bacino svizzero del lago Maggiore a decorrere dal 1° marzo 2018. L’ultimo termine per la conferma è il 28 febbraio 2018.

Obiettivamente, questo ultimo termine sarebbe davvero ambizioso per organizzare le nuove divise del personale, promuovere una consultazione sui nuovi turni tra il personale e far firmare – nello spazio di una notte - i nuovi contratti individuali di lavoro.