Politica sindacale

Reclutare: parola d’ordine

Patrick Clot (VPT Lac Léman) ritiene che debba essere organizzato anche il personale di ristorazione sui battelli.

Il rafforzamento della base sindacale resta una priorità.

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Il SEV non deve solo stabilizzare il numero dei membri attivi affiliati al sindacato, ma deve anche fare fronte ai circa mille decessi all’anno. Ecco perché i nuovi membri diventano una priorità centrale; sono pertanto necessari, per raggiungere questi obiettivi, nuovi sforzi. Il presidente Giorgio Tuti ha indicato una cifra: dobbiamo affiliare almeno il 60% dei nuovi dipendenti nelle aziende per mantenere alto il livello complessivo di organizzazione.

Il progetto di coaching delle sezioni ha dato buoni risultati, pertanto verrà continuato anche nei prossimi anni. «Le sezioni sono la spina dorsale del sindacato» ha dichiarato la responsabile del coaching Elena Obreschkow. E ha aggiunto: «Il SEV ha bisogno di una crescita duratura dal basso». Allo scopo di rafforzare il SEV anche all’interno, le strutture devono essere costantemente analizzate e adattate. Il SEV deve anche posizionarsi come sindacato aperto alla cooperazione con altri sindacati, in particolare nel settore del servizio pubblico. Il SEV deve anche confermare la sua capacità di influenza anche nel settore dei trasporti pubblici, non solo in Svizzera ma anche a livello europeo.

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Quote in base al reddito chieste dalla Commissione giovani

Simpatica l’idea, ma non passa

La Commissione giovani del SEV ha proposto al congresso di fissare i premi in base al reddito. Proposta respinta dal comitato SEV e dal congresso.
«Noi giovani, siamo sempre dietro a voi quando si tratta di cassa pensioni. La solidarietà non deve terminare con il portafoglio». Queste le parole di Sabrina Tessmer, rappresentante della Gioventù SEV, incaricata di difendere la proposta alla tribuna.

Sketch della Commissione giovani.

Aroldo Cambi, direttore delle finanze SEV, ha poi spiegato che, da un punto di vista finanziario, la proposta non può essere accettata. Posizione contraria ribadita anche da tre rappresentanti VPT. Andrea Sabetti ha sottolineato che «le quote identiche per tutti sono una delle forze SEV». Bernard Clerc ha rincarato affermando che «la proposta comporterebbe un grande lavoro di calcolo e che i membri con salari alti potrebbero lasciare il SEV». Secondo Reto Burger «la proposta è simpatica, ma la sua realizzazione sarebbe molto costosa». Messaggi ascoltati e confermati con il voto contrario del congresso. 

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