L’applicazione di norme del CCL in casi particolari è spesso delicata e vale la pena di essere esaminata con attenzione.
Premio di fedeltà e capacità di lavoro ridotta
Le FFS contano numerosi collaboratori e collaboratrici di lunga data, che dopo anni di lavoro fisicamente molto pesante, si ritrovano confrontati con crescenti problemi di salute.
È il caso di Rolf (nome fittizio), che ha richiesto l’assistenza giuridica del SEV per l’intero processo di reintegrazione professionale, suscettibile di sfociare nello scioglimento del rapporto di lavoro.
Oltre a tutte le complesse questioni riguardanti le assicurazioni sociali, è sorto un problema con il beneficio del premio di fedeltà.
50% o giornate intere?
Rolf si è infatti ritrovato a dover smaltire buona parte del suo premio di fedeltà durante il periodo di garanzia di stipendio di due anni, durante il quale gli è stata certificata un’incapacità al lavoro del 50 percento per malattia.
Come da prassi, in vista dello scioglimento del rapporto di lavoro, sono stati verificati i saldi del tempo di lavoro per determinare l’ultimo giorno di lavoro. Rolf ha così dovuto constatare con sorpresa che il distributore gli aveva conteggiato giornate intere a 8,2 ore del premio di fedeltà, anche se lui lavorava solo al 50 percento.
Non essendo d’accordo con questo conteggio, Rolf ha dapprima protestato con il distributore, rispettivamente con il suo superiore, che però hanno confermato il procedimento, giustificandolo con quanto viene fatto per i giorni di vacanza, che vengono conteggiati come interi anche quando vengono goduti in periodi di incapacità parziale al lavoro per malattia.
La differenza
Rolf si è pertanto rivolto all’ assistenza giuridica del SEV, che ha condiviso la sua interpretazione e ha pertanto informato il management della salute FFS su questa incongruenza, sottolineando l’inapplicabilità del paragone con i giorni di vacanza, che vengono effettivamente conteggiati come interamente goduti.
Il premio di fedeltà viene però calcolato in ore, per cui il suo conteggio può senz’altro avvenire tenendo conto del 50 percento di malattia, com’è del resto il caso per il pareggio delle ore supplementari.
Questa reazione ha portato a ulteriori chiarimenti presso i servizi specializzati delle FFS, che hanno finalmente ammesso l’errore del conteggio applicato a Rolf. La sua correzione ha così sensibilmente avvicinato l’ultimo giorno lavorativo in seno all’azienda.
Verificare la propria situazione
Appare quindi poco probabile che quello di Rolf sia un caso isolato. Consigliamo pertanto a colleghe e colleghi il cui premio di fedeltà è stato conteggiato in giornate intere anche durante una capacità lavorativa solo parziale di rivolgersi al proprio superiore.
Il servizio di assistenza giuridica del SEV è evidentemente a disposizione qualora le FFS dovessero rifiutare la correzione del calcolo.
Assistenza giuridica SEV