Colpi di diritto
Grande fratello sul lavoro?
Da una parte, sarebbe più facile se tutte le nostre azioni venissero registrate, in modo da documentare errori e comportamenti sbagliati, ma anche ottime prestazioni e comportamento esemplare. Si eviterebbero mille discussioni.
In realtà, sappiamo che non può essere così, ma che le nostre azioni lasciano ormai tracce elettroniche che possono essere raccolte per valutare il nostro comportamento, le nostre convinzioni sociali e politiche e le nostre abitudini. Ma tutto ciò è legale?
Nella vita privata, tocca a noi decidere come proteggerci e quali dati vogliamo mettere in circolazione. Sul posto di lavoro, invece, la situazione è un po’ più complessa e siamo costretti ad accettare, entro determinati limiti, di essere sorvegliati e che i nostri movimenti vengano registrati. Limiti che non sono solo tecnici, ma anche legali.
Raccolte di dati
I dati personali vengono raccolti in incarti, la cui gestione deve rispettare le norme di protezione dei dati: possono essere raccolti ed elaborati solo dati direttamente correlati al rapporto di lavoro. Un argomento molto controverso sono le ricerche in internet, in particolare su Facebook, che a volte fanno emergere foto e documenti della vita privata. Le disposizioni non sono ancora del tutto chiare, per cui la legalità del procedimento va chiarita di volta in volta. Va tenuto tuttavia presente che internet e Facebook sono spazi pubblici, sui quali è facile procurarsi, anche anni dopo, documenti e foto che possono essere distribuite, oltretutto estrapolate dal loro contesto.
Sorveglianza video
È possibile ricorrere alla videosorveglianza per la sicurezza del personale, della produzione e degli immobili. Gli apparecchi devono tuttavia essere installati in modo da evitare di limitare la libertà di movimento o intaccare la salute dei dipendenti e i settori videosorvegliati devono essere chiaramente contrassegnati.
Non è ammissibile disporre videocamere che filmano direttamente i dipendenti, per esempio alle casse di un negozio, né in settori sensibili come spogliatoi o servizi, ad eccezioni di luoghi pericolosi dove i dipendenti devono lavorare soli, senza la possibilità di predisporre altri mezzi di sicurezza.
La sorveglianza non può essere impiegata per controllare il comportamento dei dipendenti mentre, rispettando il principio della proporzionalità, può registrare le prestazioni. Spesso, però, prestazioni e comportamento sono strettamente correlati, per cui la distinzione risulta difficile. Una comunicazione chiara e trasparente è quindi fondamentale.
Rintracciare persone e veicoli
In linea di principio, è permesso reperire telefonini e dispositivi GPS e registrarne gli spostamenti. Una sorveglianza continua è per contro vietata, a meno che sia mirata a migliorare le prestazioni, oppure dettata da ragionevoli sospetti di abuso di veicoli aziendali per scopi privati.
Sorveglianza di mail e internet
Dal punto di vista tecnico, è possibile sorvegliare completamente tempi di accesso e contenuti dei mail e dei siti internet consultati.
Tutte le ditte permettono ormai di utilizzare in qualche misura mail e internet a scopi privati. I relativi controlli si devono tuttavia limitare ai contenuti che riguardano l’azienda, oppure all’intensità dell’uso a scopi privati. Può poi risultare opportuno bloccare certi servizi, o l’accesso a siti con contenuti sessisti, pornografici o razzisti. La ditta deve emettere un regolamento d’uso che specifichi il genere di controlli e le sanzioni in caso di mancato rispetto delle direttive. Sono per contro esclusi controlli permanenti, oppure controlli diretti tramite camere integrate negli apparecchi oppure di movimenti sul desktop.
I datori di lavoro sono tenuti a tutelare i diritti della personalità dei loro dipendenti, secondo le norme previste dalla legge sul lavoro, dal Codice delle obbligazioni, dalla legge sulla protezione dei dati e dai CCL che vietano una sorveglianza permanente.
La barriera tra l’ammissibile e l’illecito risulta spesso di difficile definizione e attorno ad essa vi sono interessi contrapposti.
Resta quindi un argomento molto delicato.