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Politica dei trasporti

Il Parlamento sostiene il trasporto pubblico

Il SEV è rassicurato dal fatto che in dicembre il Parlamento ha corretto i piani di risparmio del Consiglio federale relativi al trasporto pubblico per il 2025: nessuna riduzione nel traffico regionale viaggiatori, incentivi per l’acquisto di autobus elettrici e sovvenzioni ai treni notturni. In questo modo è stato possibile evitare per il momento ulteriori risparmi a spese del personale o una riduzione dell’offerta.

Dopo che a febbraio 2024 aveva comunicato di voler imporre nuovi tagli lineari alle uscite scarsamente vincolate nel preventivo 2025, a settembre il Consiglio federale (CF) annunciava il blocco con effetto immediato delle sovvenzioni per sistemi di propulsione alternativi per autobus e battelli e di quelle destinate al traffico internazionale viaggiatori su rotaia (treni notturni), che il Parlamento aveva di principio votato con la legge sul CO₂. Il rischio era quindi che il prossimo anno le imprese di trasporto avrebbero dovuto ridurre massicciamente i costi, operazione possibile nel breve termine solo a spese del personale o dell’offerta. «Per fortuna però le Camere hanno respinto in larga misura i tagli chiesti dal Governo nel preventivo 2025 per il settore dei TP», aveva constatato Simon Burgunder, coordinatore della politica dei trasporti al SEV, al termine della sessione invernale.

Il Parlamento ha così aumentato di 7,7 milioni di franchi il credito 2025 per il traffico regionale viaggiatori (TRV), riportandolo al livello del 2024 – decisione sicuramente corretta considerando l’aumento del numero di passeggeri e l’ampliamento dell’offerta. Esso ha inoltre stanziato 10 milioni per la promozione dei treni notturni e 36,3 milioni come incentivo a sistemi di propulsione elettrici di autobus e battelli.

«Entrambe le Camere hanno così dato al CF il mandato inequivocabile di lasciar cadere gli insensati blocchi dei crediti e di ripristinare la certezza del diritto», continua Simon Burgunder. «Con le delibere sul preventivo 2025 il Parlamento dimostra di essere consapevole dell’importanza per la Svizzera dei TP: per la vita di tutti i giorni, per la coesione sociale, l’interscambio fra le regioni e per una mobilità sostenibile. Si tratta di un segnale positivo e motivante per il personale dei trasporti, e il SEV si augura che la politica sostenga il trasporto pubblico anche in futuro».

2026: risparmi previsti

Nonostante le rallegranti decisioni sul preventivo, la discussione sui risparmi nel settore dei TP è tutt’altro che conclusa. Nel medio termine, infatti, il CF punta a risparmiare massicciamente in particolare sul traffico regionale viaggiatori: ha dunque mandato in consultazione un credito d’impegno per l’offerta di trasporto nel TRV negli anni 2026–2028, che è però troppo basso di circa il 10% per coprire il fabbisogno di indennizzo delle ITC. Il Governo vuole altresì abbassare del 5% i costi del TRV, come suggerito dal gruppo di esperti Gaillard, e tagliare anche i versamenti nel Fondo per l’infrastruttura ferroviaria.

La realizzazione delle proposte di risparmio del CF nel TRV è legata alle tre scelte seguenti: rincaro delle tariffe dei TP, riduzione delle prestazioni mediante la rinuncia a linee o lo sfoltimento dell’orario oppure, terza opzione, una maggiore efficienza dei costi delle imprese di trasporto. Con la terza variante il personale verrebbe messo sotto pressione ancora più di quanto avviene già. Per il SEV è chiaro che un peggioramento delle condizioni di impiego e di lavoro non entra nemmeno in considerazione. «Il limone è spremuto all’estremo – annota Simon Burgunder. Non esiste alcun margine per ulteriori aumenti del grado di efficienza. Già oggi molte aziende sono confrontate alla mancanza di personale. E i TP possono funzionare correttamente solo con personale sufficiente e motivato».
 

Markus Fischer