22 novembre 2023 | Attualità / giornale SEV

Regula Pauli risponde

Il tempo parziale nella LDL

Nei trasporti pubblici, sempre più persone lavorano a tempo parziale. Cosa significa questo per l’applicazione della LDL?

La legge federale sul lavoro nelle aziende dei trasporti pubblici (legge sulla durata del lavoro, LDL) risale al 1971. All’epoca, in Svizzera il lavoro a tempo parziale era poco diffuso. Di conseguenza, la LDL non ne parla in modo esplicito. Ma naturalmente vale anche per chi ha un contratto di questo tipo. A questo proposito ci sono diversi aspetti da considerare.

Prima di tutto, bisogna stabilire di quale modello di tempo parziale si tratta. Il contratto prevede l’assegnazione di ulteriori giorni liberi a intervalli irregolari? Di un giorno fisso ogni settimana? Di più giorni liberi in blocco? Oppure prevede un orario di lavoro giornaliero ridotto in base al grado di occupazione? Quando si sceglie un modello con giorni a tempo parziale (i primi tre casi sopra citati), è necessario definire e concordare il numero di tali giorni in base al grado di tempo parziale concordato, se possibile specificando anche le ulteriori domeniche e festività libere spettanti. Inoltre, deve essere definita la durata di ogni giorno a tempo parziale.

Con un grado di occupazione dell’80% si può arrivare per esempio a 43 giorni a tempo parziale, con il 50% a 107. I giorni a tempo parziale devono essere registrati in un conto specifico. Il tempo di lavoro annuo e giornaliero va adeguato al grado di tempo parziale concordato. I giorni a tempo parziale devono essere inseriti nel piano di servizio annuale e avere una durata di almeno 24 ore.

Qualora per motivi di servizio si superi il tempo di lavoro concordato, anche gli straordinari devono essere registrati nel conto. Per finire, bisogna stabilire in che modo un’assenza prolungata (per esempio per malattia) riduce i giorni a tempo parziale.

Regula Pauli è segretaria sindacale e membro del Centro di competenza LDL del SEV. Hai una domanda? Scrivici a