Politica sociale
Bloccata l'iniziativa sulla BNS: i perché
Il Comitato dell’USS ha bloccato la raccolta firme per l’iniziativa popolare «Rafforzare l’AVS con gli utili della Banca nazionale (iniziativa BNS)». Il pensiero del presidente del SEV Matthias Hartwich su questa decisione.
Sebbene il comitato organizzatore abbia già raccolto 70.000 firme, il 1° febbraio l’USS ha deciso di interrompere la campagna in favore dell’iniziativa popolare sugli utili della BNS. «È doveroso per prima cosa ringraziare tutti i membri che hanno sottoscritto l’iniziativa, unitamente alle sezioni e alle sottofederazioni per le azioni di raccolta firme organizzate», commenta Matthias Hartwich.
Per poter raggiungere la quota di adesioni stabilita, il SEV aveva inserito il modulo per le firme nella busta degli attestati di socio del 2023, la cui produzione era avvenuta prima che il Comitato USS prendesse la sua decisione. «La tempistica non è ottimale, ma non è stato possibile fare diversamente», spiega ancora Matthias.
Decidere di interrompere la raccolta delle firme per l’iniziativa «Rafforzare l’AVS con gli utili della Banca nazionale» non è stato facile per nessuno. «In seno all’Unione sindacale svizzera e al comitato dell’iniziativa si è dovuto prendere atto delle perdite record registrate dalla BNS nel 2022: stando al bilancio provvisorio, queste ammonterebbero a 132 miliardi circa.» Il presidente del SEV osserva come «l’USS e il SEV abbiano constatato quanto sia oggi chiaramente più difficile far passare il messaggio dell’iniziativa tra la popolazione e dunque riuscire a raccogliere altre firme.»
L’USS rileva ancora che in seguito alla rapida inversione di tendenza dei tassi d’interesse, al nuovo contesto inflazionistico e all’attacco alle pensioni del 2° pilastro, sorgono nuove questioni e sfide in materia di previdenza per la vecchiaia. «Significa che dovremo fissare altre priorità e fare scelte diverse nell’utilizzo delle risorse a disposizione. Per questo continueremo a concentrarci sulla nostra iniziativa per una 13esima mensilità AVS. La questione di una equa ripartizione degli utili della BNS tornerà sicuramente di attualità; da parte nostra siamo ancora del parere che queste eccedenze debbano andare a beneficio dell’AVS. Quest’anno perciò impiegheremo tutte le nostre energie nel referendum contro la riforma del 2° pilastro.»
Va ricordato che su come riformare il 2° pilastro l’Unione svizzera degli imprenditori e i sindacati erano giunti a un accordo. «Un compromesso che è però stato snaturato dalla maggioranza di destra alle Camere federali e, a meno di un cambiamento di rotta dell’ultima ora, contro una simile riforma saremo obbligati a lanciare il referendum», precisa ancora Matthias Hartwich.
In conclusione, Matthias ringrazia nuovamente tutte e tutti i militanti per il loro impegno in favore del «rafforzamento dell’AVS con gli utili della Banca nazionale (iniziativa sulla BNS)»: «Un impegno che sarà altrettanto prezioso in vista del referendum sul 2° pilastro e durante la campagna per la 13esima mensilità AVS. Queste sono le nostre due priorità nel campo della previdenza sociale per i prossimi mesi a anni».
Vivian Bologna