Editoriale di Aroldo Cambi, responsabile delle finanze del SEV
Giovani e anziani uniti nella lotta
Per noi, solidarietà significa anche coesione tra le generazioni. Puntiamo pertanto a una struttura d’età equilibrata e sana dei nostri membri. Le nostre attuali attività di reclutamento si concentrano sui giovani di cui, tramite la commissione giovanile, vogliamo soddisfare al meglio le esigenze. I giovani devono essere una componente fondamentale del sindacato, sin dall’inizio della loro carriera professionale.
Ci battiamo ogni giorno per avere buoni contratti collettivi per le persone impegnate quotidianamente sul loro posto di lavoro. Abbiamo oltre 70 CCL che assorbono buona parte delle nostre risorse e che definiscono le condizioni d’impiego dei nostri membri professionalmente attivi.
Ma che ne è dei nostri pensionati? Possono magari chiedersi perché rimanere nel SEV, se gli sforzi di reclutamento e le strutture sono principalmente rivolte ai membri attivi. Se le facilitazioni offerte possono senz’altro far piacere, sono sufficienti per indurre a restare nel SEV? Attualmente, tra i nostri membri contiamo quasi 14 000 pensionati. È una cifra che ha una propria chiara giustificazione nella solidarietà, vissuta in modo autentico e ad ampio raggio. Una solidarietà che, nel SEV, è visibile e tangibile, dai nostri organi direttivi sino alle manifestazioni, nelle quali i pensionati si impegnano, nonostante spesso non siano direttamente toccati dai temi trattati. I nostri pensionati sono sempre disposti a mettere a disposizione esperienza e saggezza, di cui hanno potuto beneficiare a loro volta dai predecessori.
Nelle mie precedenti attività professionali, non mi è mai capitato di vivere una solidarietà così intensa. È una sensazione che arricchisce il mio lavoro e mi rende estremamente fiero di far parte del SEV. Ora, è giunto il momento di restituire almeno parte di questa solidarietà. All’orizzonte, si profilano due questioni previdenziali molto importanti: l’iniziativa per una tredicesima AVS e la lotta alla penosa riforma della LPP, sulle quali saremo probabilmente chiamati a votare nel marzo 2024.
A fine giugno, consegneremo le firme del referendum sulla riforma LPP e il 16 settembre scenderemo tutti in piazza per manifestare in favore di un aumento del potere di acquisto e delle rendite. Vogliamo lottare uniti, giovani e anziani, nel segno della solidarietà!
Aroldo Cambi