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Modellismo

Georges Golaz: nel cuore i treni in miniatura

Georges Golaz mostra la «Freccia rossa», una mitica locomotiva che rappresenta uno dei capolavori della sua collezione.

Georges Golaz è un collezionista e riparatore di modellini di treni. All’età di 20 anni, è entrato nel mondo delle ferrovie diventando montatore di binari, aderendo al SEV 73 anni fa. Poco dopo, ha sviluppato una passione per il modellismo ferroviario che continua ancora oggi.

Georges Golaz è sempre in movimento. A 94 anni, questo eccezionale tuttofare ha un’agenda molto piena. Si occupa del suo giardino, di falegnameria costruendo casette per uccelli, inizialmente per suo nipote, poi sale nella soffitta della sua casa, un vero laboratorio. Lì armeggia. Taglia l’ottone o la lamiera. Ripara. Rivernicia le figurine, insiste sui dettagli, gli occhi e le ciglia: «Dipingere i personaggi è la parte più difficile».

Non solo ha una straordinaria collezione di trenini, ma sa anche come ripararli: «Bisogna saper fare tutto. Sono conosciuto come il lupo bianco in questo piccolo mondo di appassionati di modellismo ferroviario, in Europa e anche più lontano», dice maliziosamente. «Ho appena fatto delle barelle che un cliente mi ha ordinato. I bambini le perdono e devono essere rifatte».

All’età di 25 anni, questo ferroviere impegnato nella manutenzione dei binari, spesso di notte, ha cominciato a comprare dei modellini di treni. Da allora, non si è più fermato. Al punto che ora ha una collezione davvero notevole. «Ne ho trovati molti nelle borse dei collezionisti». Ha ancora la scatola del suo primo treno che ha ricevuto dai suoi genitori quando aveva 8 o 9 anni. «Anche mio padre era ferroviere. Io rappresento la terza generazione di appassionati, dopo mio fratello che ha oltre dieci anni più di me». E ha trasmesso questo «virus» del modellismo a suo figlio. Possiamo immaginare che la sua passione non è stata sempre facile per coloro che lo circondavano. Sua moglie ha lottato perché non ci fossero treni in camera da letto. E collezionare significa comprare: «Il denaro non cade dal cielo! Per cui mi preparavo un gruzzoletto per gli acquisti; inoltre le riparazioni sono redditizie».

Georges Golaz nella sala da pranzo

Golaz si è specializzato in treni Märklin, il più antico e più grande produttore di giocattoli in miniatura del mondo da ormai160 anni. Ha la prima stazione Märklin e i primi due treni modello con binari del 1898 – 1900. Ai tempi le persone giocavano sul pavimento. Il treno esce da un tunnel e i passeggeri lo aspettano sul marciapiede. Questo è quello che si può ammirare nel suo salotto, insieme a molti altri modelli. Sulla credenza c’è una stazione con tutti i dettagli: capistazione, signore con ombrellini in lunghi abiti del 1900, alberi, lampioni e barriere. «L’edificio è originale, ma il cortile che lo circonda è stato fatto da me» dice con orgoglio. Mentre saliamo, ci spostiamo in avanti nel tempo e nella storia del treno.

«Non ho tutto», spiega. «La collezione Märklin è vasta»! Nella sala da pranzo si passa agli anni ’20. Al piano superiore, dopo aver salito una scala ripida, i treni in miniatura ci aspettano in fila ordinata. Notiamo, per esempio, una riproduzione del «Coccodrillo», difficile da trovare perché molti di essi sono stati distrutti. E ancora: il treno Zurigo-Baden del 1847 con alcune carrozze senza tetto, o un’automotrice con il telaio di un aeroplano, la Micheline. E viene proprio da chiedersi: ma gli manca un modello? «Ho quasi tutto! Ho cercato a lungo la carenatura tedesca e l’ho trovata», risponde soddisfatto. E costruire un circuito elettrico con i modellini di rotaie affinché scorrano? «L’avevo previsto, ma non c’era abbastanza spazio»!

Antico distributore di biglietti

Nella sala, oggetti del mondo ferroviario salvati dalla distruzione, ci accolgono. Manifesti, taniche delle FFS per ungere le guide delle bielle del «Coccodrillo», un distributore di biglietti o cartelli che indicano l’arrivo del Cisalpino o dell’Orient Express, che si fermava a Vallorbe e Losanna prima di raggiungere Istanbul. Dai tempi in cui lavorava alla stazione di Vallorbe.

La mitica «Freccia rossa»

È davvero serio alla sua età indulgere ancora in quello che originariamente era un gioco da bambini? Per molto tempo, i modellisti ferroviari hanno avuto un’immagine un po’ negativa, quella cioè di una mania adulta di «giocare ai trenini». Forse la sindrome di Peter Pan ha colpito il signor Golaz. Ma quello che è certo è che questa passione gli dà l’energia per affrontare la vita, salire le sue scale e sognare di risalire su una Vespa per tornare negli angoli segreti dei ricercatori di funghi.

Yves Sancey
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