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Comitato SEV

Una nuova strategiadi reclutamento

L’adesione di nuovi affiliati e nuove affiliate passa anche da un ripensamento innovativo dell’approccio

Il 20 agosto si è tenuta la prima riunione del Comitato SEV dopo la pausa estiva. Si è così dato il via alle attività per migliorare il reclutamento di nuovi soci dal 2022. Si tratta di una sfida importante, necessaria per compensare il pensionamento dei baby boomer e ringiovanire le file. Il Comitato ha anche approvato il preventivo 2022.

Il reclutamento è stato l’argomento cardine di questa riunione di ripresa delle attività del Comitato, che ha lavorato sulla bozza di strategia di sindacalizzazione allestita dalla responsabile del reclutamento Sandra Ritz. Fra le aree migliorabili c’è il rafforzamento e la valorizzazione dei reclutatori, poiché il principio «soci reclutano altri soci» rimane centrale in un’organizzazione che ascrive grande importanza a una struttura fondata sulla milizia.

Un’altra area di miglioramento è il rafforzamento del ruolo delle sottofederazioni e delle sezioni nel reclutamento di nuovi soci. «Dobbiamo fissare degli obiettivi e rispettarli. Dobbiamo farlo, dobbiamo agire! Siamo sulla stessa barca e dobbiamo fare tutto il possibile per invertire la tendenza», ha insistito il presidente del SEV Giorgio Tuti riferendosi alle cifre del preventivo 2022 presentate (v. colonna a margine).

I membri del Comitato hanno lavorato in due gruppi e Sandra Ritz ha riassunto al plenum i principali risultati. I corsi di formazione per avvicinare i non soci sono stati accolti con favore, così come la definizione degli obiettivi – anche se sono sorti interrogativi sulle modalità per definirli. Inoltre, i messaggi di reclutamento dovrebbero essere più mirati. Infine, entrambi i gruppi hanno ritenuto che il SEV debba mantenere il controllo sull’organizzazione e il coordinamento delle azioni di sindacalizzazione. Le lezioni apprese il 20 agosto permetteranno a Sandra Ritz e alla direzione sindacale di affinare la strategia. Il Comitato ci lavorerà di nuovo in ottobre e, se necessario, anche in altre occasioni. «L’obiettivo è di avere una strategia solida», ha affermato Giorgio Tuti.

Elezione della vicepresidenza SEV

A metà agosto è scaduto il termine per inoltrare la propria candidatura alla vicepresidenza SEV, che rimarrà vacante con la partenza a fine anno di Barbara Spalinger. «Abbiamo ricevuto diversi dossier, che sono stati presi in esame dal gruppo ad hoc», ha spiegato Peter Käppler, vicepresidente del Comitato SEV e membro del gruppo esaminatore.

Il Comitato ha seguito la raccomandazione della commissione di valutazione selezionando l’unica persona che, a suo avviso, soddisfa tutte le condizioni per ricoprire la carica. L’audizione avrà luogo il 24 settembre, con l’opzione – se possibile – di passare all’elezione subito dopo l’audizione.

2 volte sì il 26 settembre

Il Comitato si è anche espresso riguardo agli oggetti in votazione il prossimo 26 settembre. Come l’USS, raccomanda di votare sì all’iniziativa «Sgravare i salari, tassare equamente il capitale» di Gioventù socialista. Secondo il movimento, la parte del reddito da capitale che eccede l’importo stabilito dalla legge dovrà essere imponibile in ragione del 150 per cento. Il gettito supplementare verrebbe destinato a sgravi fiscali per le persone con redditi da lavoro bassi o medi o a trasferimenti nel sistema di sicurezza sociale. L’USS rammenta che i redditi da capitale godono di diversi privilegi fiscali – ad esempio, non c’è nessuna imposizione degli utili in capitale della sostanza mobiliare. Dagli anni 1990, le imposte sugli utili delle imprese, sui redditi da capitale e sulla sostanza sono state ridotte a più riprese, mentre l’onere fiscale per le salariate e i salariati ordinari è aumentato.

Le cerchie ad avere beneficiato maggiormente dei tagli fiscali sono quelle che hanno fruito delle crescite salariali più consistenti, dell’aumento del reddito da capitale e dell’apprezzamento degli investimenti. In molti Cantoni, l’imposta sulle sostanze milionarie è stata addirittura dimezzata e nella Svizzera centrale i tassi sono ormai dell’1-2 per mille. La maggior parte dei Cantoni ha abolito le imposte di successione e di donazione per i discendenti diretti; Obvaldo e Svitto non hanno più alcuna tassa di successione. Grazie alla graduale riduzione delle aliquote fiscali cantonali sugli utili delle imprese, i titolari percepiscono redditi più elevati. Inoltre, la riduzione e l’abolizione dell’imposta immobiliare e sul trapasso di proprietà avvantaggiano i ricchi proprietari di immobili.

Per quanto riguarda il secondo oggetto in votazione, il Comitato raccomanda di seguire l’USS e di votare «sì» al matrimonio civile per tutti approvato dal Parlamento nel dicembre del 2020 (testimonianze a pagina 5). La revisione del Codice civile non solo assicura a queste coppie il diritto di sposarsi, ma facilita anche la naturalizzazione del partner e l’adozione congiunta. Con il matrimonio, le coppie di donne avranno anche accesso alle banche del seme in Svizzera e alla genitorialità originale congiunta per entrambe le madri. In tal modo i figli avrebbero due genitori fin dalla nascita e sarebbero tutelati legalmente nel caso in cui uno dei genitori dovesse morire. Tuttavia, escludendo deliberatamente le banche del seme straniere e le donazioni private di seme, rimane una disparità di trattamento per le famiglie arcobaleno.

Negli ultimi vent’anni la Svizzera ha accumulato ritardo in materia di parità dei diritti LGBT rispetto ai vicini europei. La recente estensione della «protezione contro la discriminazione» nel Codice penale ha in qualche modo ridotto questo ritardo, ma sussiste ancora una grave lacuna con la mancanza di accesso al matrimonio civile. Dopo molti tentativi parlamentari e un lungo dibattito sull’attuale disegno di legge, i conservatori hanno lanciato – come previsto – un referendum e a settembre il popolo svizzero sarà quindi chiamato ad esprimersi sul «matrimonio per tutti».

La lotta per l’istituzione conservatrice del matrimonio non è mai stata una lotta sindacale, ma quella per la parità dei diritti, invece, sì.

Vivian Bologna
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Lieve deficit per il 2022

Preventivo 2022 accolto all’unanimità. Come negli altri anni le finanze sono segnate dal calo del numero di affiliati/e (le cui quote di adesione rappresentano la maggior parte delle entrate del SEV) e da tassi d’interesse azzerati che incidono sulle entrate finanziarie. Il bilancio prevede quindi un deficit di circa 150 000 franchi. «Dobbiamo assolutamente moltiplicare gli sforzi per affiliare nuovi soci. Devo ammettere che finora il 2021 si presenta come un’annata piuttosto buona. Questo obiettivo è importante sotto il profilo delle finanze, ma soprattutto per la forza sindacale», ha insistito Aroldo Cambi, responsabile delle finanze del SEV.