Sulle orme di ...
Sandro Bonomi, Busfahrer
In un mondo di logorroici, dove moltissime persone parlano tanto per parlare, il valore della riflessione e della capacità di riflessione, sono un bene prezioso. Sandro Bonomi è un uomo che coltiva l’arte della riflessione e che le parole le sceglie con cura e ponderazione. A guadagnarne è la comunicazione. Eletto lo scorso 13 ottobre nel Comitato nazionale Bus della VPT, Sandro Bonomi ricopre ormai da qualche anno la carica di presidente della Commissione del personale alla TPL.
Dunque, dicevamo, uomo di poche parole, ma al contempo vivace e preciso. Grande capacità di ascolto che gli conferisce anche una notevole facoltà di analisi e di sintesi. Prima di lavorare alla TPL (Trasporti pubblici luganesi) a partire dal 2008, Sandro è stato anche imprenditore. Proprietario di un esercizio pubblico, conosce bene il peso delle responsabilità e l’importanza delle relazioni con le persone.
Questa esperienza a contatto quotidiano con la clientela, gli è servita molto anche nel suo attuale lavoro. «Il rapporto con l’utenza del trasporto pubblico è diversa rispetto a quella di un bar. Ma l’esperienza acquisita – ci racconta Sandro – mi ha dato gli strumenti per intercettare gli umori delle persone. In generale – continua Sandro – bisogna imparare a farsi scivolare via l’aggressività e la maleducazione tenendo i nervi ben saldi. Ma non sempre è facile». Certo, perché – riprendendo un famoso slogan pubblicitario di un celebre amaro italiano – «contro il logorio della vita moderna» occorre spesso sangue freddo e mente lucida. E la pandemia – davvero – non ci ha resi migliori. Così capita che il conducente del bus diventa una sorta di parafulmine viaggiante. «Il lavoro di conducente di autobus è certamente impegnativo. Richiede senso di responsabilità, concentrazione, capacità di anticipazione, riflessi pronti. Ma – spiega Sandro Bonomi – è anche un bel mestiere che ognuno di noi svolge con passione. E si possono avere anche tante soddisfazioni».
L’impegno sindacale è una cosa seria
Entrato recentemente nel SEV, Sandro è stato subito attivo: «Mi sono reso conto che le esigenze del personale erano molte e che occorreva dare una risposta puntuale ai problemi quotidiani legati proprio alla professione. Considerando che i sindacati non possono essere tutti giorni in azienda, ho pensato – sulla spinta anche di molti colleghi e di molte colleghe – di dare il mio contributo candidandomi per la Commissione del personale, che presiedo attualmente. Sindacati e Commissione del personale hanno due ruoli diversi, ma sono profondamente complementari. Ciò che conta – spiega Bonomi – è il contatto continuo. E nel SEV ho trovato quanto cercavo: professionalità, competenza nel settore del trasporto pubblico, ascolto, apertura e relazioni costruttive. È solo unendo le forze e condividendo le idee, che si possono trovare le soluzioni».
Sandro Bonomi, dicevamo all’inizio, non ama molte le chiacchiere inutili. L’impegno sindacale, insomma, è una cosa seria. «Mi rendo conto che non è facile, perché spesso i rappresentanti del personale sono tra due fuochi: da una parte l’azienda, dall’altra parte le maestranze. Ma l’abilità, secondo me, sta proprio nella mediazione tesa alla soluzione dei problemi. Perché in fondo questo chiede il personale: soluzioni ai propri problemi e bisogni. E, indubitabilmente, l’equilibrio tra le parti sta per forza di cose nel mezzo». Sandro, nel suo lavoro di presidente della CoPe, prende idee da tutti e cerca di fare la sintesi. «Noi non chiediamo la luna – osserva – ma difendiamo strenuamente le nostre condizioni di lavoro. Un lavoro a turni che, proprio per la sua specificità, comporta molte fatiche».
Con lo sguardo rivolto al futuro
Sandro conosce molto bene il CCL, che si porta sempre appresso. E condivide pienamente l’esito dei due sondaggi nazionali che il SEV ha svolto sulla salute dei conducenti di bus. «Posso confermare che dopo una certa età, i problemi di insonnia aumentano, come aumenta lo stress, i problemi digestivi e alla schiena. Alla lunga la tipologia del nostro mestiere pesa inevitabilmente sul benessere generale». L’idea del SEV di proporre una tavola rotonda sul tema del reinserimento professionale in caso di problemi di salute, è senz’altro una buona iniziativa. Ma Sandro va oltre. «Secondo me occorre avviare una riflessione seria sul pensionamento anticipato. Un po’ sul modello del settore edile. Credo che quando si arriva attorno ai sessant’anni dopo una vita dedicata al trasporto pubblico, l’opzione del pensionamento anticipato con solide garanzie, sia un traguardo da raggiungere. Anche in ferrovia esistono diversi modelli di prepensionamento a cui ci si potrebbe ispirare». Ora, comunque, l’orizzonte più vicino è il tavolo tecnico sulla scala salariale. «Avere rinnovato il CCL fino alla fine del 2023 – concorda il presidente della CoPe – ha dato sicurezza in un periodo di grandi incertezze. Il tavolo tecnico sulla scala salariale rappresenta senz’altro un plus valore».
Giovane nonno, Sandro si ricarica praticando sport e facendo lunghe camminate. Trova anche il tempo di leggere tantissimo e di seguire una formazione personale legata alla salute e al benessere, in senso olistico. «Le mie letture mi aiutano anche a capire chi ti circonda. A volte una persona ti aggredisce per problemi suoi, non perché è arrabbiata con te. Quindi bisogna imparare a farsi scivolare via le cose». Spirito curioso, Sandro è un uomo schietto e sincero.