l’impegno delle ong
L’acqua è un bene prezioso a rischio
Un bene che dovrebbe essere di tutti, ma che è sempre più a rischio. Miliardi di persone nel mondo stanno continuando a soffrire a causa dello scarso accesso all’acqua e ai servizi igienico-sanitari.
Circa 2,2 miliardi di persone nel mondo non hanno servizi di acqua potabile gestiti in sicurezza, 4,2 miliardi non hanno bagni gestiti in sicurezza e 3 miliardi non hanno dei servizi di base per lavarsi le mani. È quanto emerge da un nuovo rapporto dell’Unicef e dell’Oms.
Il rapporto rivela che 1,8 miliardi di persone hanno ottenuto accesso a servizi di base per l’acqua potabile dal 2000, ma esistono forti disuguaglianze nell’accessibilità, disponibilità e qualità di questi servizi. Si stima che 1 persona su 10 - 785 milioni - non abbia ancora servizi di base per l’acqua, fra cui 144 milioni di persone che bevono acqua non trattata di superficie.
Ogni giorno, più di 700 bambini sotto i 5 anni muoiono a causa di diarrea legata a servizi idrici e igienico-sanitari inadeguati. Sono dati dell’Unicef, che ricorda che entro il 2040 circa 1 bambino su 4 vivrà in zone con uno stress idrico estremamente elevato. Il rischio però non è solo per i più piccoli. In tutto il mondo più di 3,5 miliardi di persone, circa la metà della popolazione mondiale, soffrono di grave penuria idrica per almeno un mese all’anno. E circa 2 miliardi ne soffrono per almeno sei mesi all’anno. Secondo l’Unicef, quasi 160 milioni di bambini vivono in zone ad alta o estrema siccità. Inoltre sono circa 500 milioni i bambini che vivono in zone ad altissimo rischio di inondazioni a causa di eventi meteorologici estremi come cicloni, uragani e tempeste e dell’innalzamento del livello del mare. Eventi che rendono più difficile l’accesso all’acqua potabile sicura, soprattutto per i più vulnerabili. «L’acqua contaminata – precisa l’Unicef – rappresenta un’enorme minaccia per la vita dei bambini. L’acqua e i cambiamenti climatici sono indissolubilmente legati. Un cambiamento climatico si avverte spesso attraverso un cambiamento dell’acqua: il meteo può influenzare la quantità e la qualità dell’acqua potabile disponibile, di cui i bambini hanno bisogno per sopravvivere».
Sono molte le Organizzazioni non governative (ONG) impegnate in progetti per garantire l’accessibilità all’acqua a chi ne ha bisogno. La Croce rossa svizzera, per esempio, fa sapere che «giorno dopo giorno, nel mondo intero, ci impegniamo per mettere fine a questa ingiustizia. Costruendo impianti idrici, semplici latrine e rubinetti per lavarsi le mani, la nostra organizzazione migliora l’igiene e permette a sempre più persone di vivere protette e sicure».
Per mezzo di acqua pulita, impianti sanitari e un’igiene migliore, ogni anno si potrebbe salvare la vita a più di 360 000 bambini sotto i cinque anni. La Croce Rossa si adopera quindi ai quattro angoli del pianeta per far sì che le persone possano beneficiare di acqua potabile e condizioni igieniche migliori. «In Togo e in Bangladesh, per esempio, i volontari della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa informano gli abitanti sulle conseguenze della mancanza di igiene e insegnano loro a costruire latrine e a purificare l’acqua che consumano. Perché l’acqua pulita e l’igiene sono due condizioni essenziali per rimanere in buona salute».
Per saperne di più sui progetti della Croce rossa svizzera:
www.redcross.ch/it
Françoise Gehring/comunicati
Le proposte di azione dell’Unicef
L’acqua è una risorsa salvavita e dovrebbe essere trattata come tale. L’Unicef ha stilato una sorta di road map a favore di un migliore accesso all’acqua e ai servizi:
1) migliorare il modo in cui estraiamo, utilizziamo e gestiamo le risorse idriche per ridurre le emissioni di gas serra essenziale per la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico;
2) la transizione verso sistemi idrici ad energia solare;
3) rafforzare la cooperazione transfrontaliera e tra le regioni per gestire le risorse idriche e affrontare gli impatti climatici che vanno oltre i confini nazionali. Ciò richiede un’azione coordinata da parte degli Stati colpiti.
4) I servizi idrici e igienico-sanitari nelle città, nelle comunità, nelle scuole e nelle strutture sanitarie dovrebbero essere resilienti al clima per garantire l’accesso sostenibile all’acqua potabile per tutti i bambini nel tempo;
5) tra tutti gli attori, i rischi climatici dovrebbero essere integrati in tutte le politiche e i servizi legati all’acqua e alle strutture igienico-sanitarie, e dovrebbero essere effettuati investimenti per raggiungere le popolazioni ad alto rischio.