La festa!
Centenario: rivolti verso l’avvenire insieme
Un giorno prima del Congresso del 4 giugno, i circa 500 ospiti della serata del centenario del SEV hanno lasciato il Kursaal con un sorriso. La formula scelta ha sedotto con il suo mix di discorsi, video e artisti di alto livello. Particolarmente apprezzata la presenza della consigliera federale Simonetta Sommaruga, protagonista di un brillante intervento. Il tutto animato dallo scintillante duo Françoise Gehring-Sandra Künzi.
È naturalmente spettato al presidente del SEV Giorgio Tuti l’onore di tracciare il ritratto del SEV al suo centesimo compleanno. Ha iniziato, ovviamente, salutando tutti gli ospiti (partner sociali, sindacali e commerciali, politici e naturalmente i membri del SEV), rivolgendosi con particolare emozione al suo «grande amico» Peter Bichsel.
Ha ricordato alcuni elementi storici: «Nel settore ferroviario, c’erano associazioni professionali ben prima del 1919. Hanno cercato di federarsi in un’associazione unitaria molto prima del 1919. Ci volle lo sciopero generale del 1918 per arrivarci. I ferrovieri hanno svolto un ruolo molto attivo e importante in questo sciopero, poiché per tre giorni non c’è stato nessun treno in circolazione in Svizzera». Ed ha aggiunto: «Anche la Svizzera ha mobilitato l’esercito contro gli scioperanti. E ci sono stati pure dei morti. E non deve succedere mai più! Mai più! Circa un anno dopo lo sciopero generale, il 30 novembre 1919, le associazioni professionali formarono un’unione unitaria, convinte che, agendo insieme in solidarietà e coordinamento, avrebbero lottato più efficacemente per condizioni di vita e di lavoro dignitose. E così è nato il SEV»!
Giorgio Tuti ha richiamato anche la legge del 1927 sui dipendenti pubblici che garantiva loro gli adeguamenti salariali ottenuti durante lo sciopero generale, ma conteneva anche restrizioni molto problematiche sul diritto di sciopero e sul diritto di associazione. Ricorda inoltre che tra il 1918 e il 1945, il SEV dovette ricorrere molto spesso a scioperi nelle aziende di trasporto concessionarie e che «contro la crisi e le tendenze antidemocratiche, i sindacati riuscirono a formare un’ampia coalizione. Ma fu solo dopo la sconfitta delle forze fasciste nel 1945 che fu finalmente spianata la strada per lo sviluppo dello stato sociale».
Nella storia più recente, il SEV si è impegnato in progetti di ampliamento delle ferrovie e nella lotta contro gli attacchi alle assicurazioni sociali e al servizio pubblico. «Questa lotta è continuata come parte della riforma delle ferrovie che, negli anni ’90, ha portato a massicce perdite di posti di lavoro». Ed è in questo contesto che il SEV ha ottenuto il «contratto sociale», ossia la protezione contro i licenziamenti economici delle FFS.
Con circa 75 CCL al suo attivo, il SEV ha dato una chiara direzione al suo posizionamento contrattuale negli ultimi 20 anni, offrendo ai suoi membri ottime prestazioni individuali e collettive: «E possiamo esserne fieri!
Un sindacato forte dell’USS...
In occasione del centenario del SEV, il presidente dell’Unione sindacale svizzera Pierre-Yves Maillard ha onorato il terzo sindacato svizzero con una corona di allori: «Il SEV è un pilastro stabile e centrale dell’USS». Riferendosi al combattivo sindacalismo di domani, ha riconosciuto di non avere una formula magica da proporre: «Come ogni impresa umana che persegue un ideale, ci vuole molto lavoro, umiltà, benevolenza, rigore e coraggio. Abbiamo bisogno di solidarietà concreta, di servizi di qualità, della capacità di dire no o sì in modo chiaro e autonomo e di lottare per le scelte che facciamo. Queste sono le qualità che ci sono state trasmesse dagli attivisti degli ultimi 100 anni. Queste sono le qualità che hanno tenuto in vita il SEV per 100 anni. Queste sono le qualità che guidano tutti voi. Allora buon compleanno al SEV e lunga vita combattiva, gioiosa e solidale al movimento sindacale».
... e dell’ETF
Il SEV svolge un ruolo centrale anche all’interno dell’ETF, la Federazione europea dei lavoratori dei trasporti, rappresentata ai festeggiamenti di Berna dalla sua segretaria generale aggiunta Sabine Trier, che ha sottolineato l’importanza del SEV: «In un momento in cui la digitalizzazione del lavoro permette di esternalizzare in Romania o in India, è necessario un sindacato internazionale. Per quanto riguarda la solidarietà nel settore dei trasporti, essa assume la forma, ad esempio, del sostegno dei ferrovieri per i camionisti».
Tornando in Svizzera, il discorso della consigliera federale responsabile dei trasporti Simonetta Sommaruga era molto atteso. E gli ospiti hanno potuto apprezzare alcune delle sue osservazioni. La ministra ha menzionato in particolare la necessità di avere salari dignitosi sia in basso alla scala, sia in cima... Il CEO delle FFS presente in sala lo avrà apprezzato.
Alla vigilia dello sciopero nazionale delle donne, Simonetta Sommaruga ha ricordato che 100 anni fa non sarebbe potuta esser presente ad un evento come questo, ma sarebbe stata relegata ai fornelli. E anche per te la situazione oggi è cambiata. «Lavori meno che nel 1919, ma non in modo meno impegnato».
La consigliera federale ha anche elogiato i presidenti come Ernst Leuenberger e Giorgio Tuti. «Con queste personalità si può ottenere molto». E ha pure fatto proprio un celebre slogan: «Per le merci, la ferrovia». Non ha mancato di congratularsi con il personale dei trasporti pubblici: «Grazie a tutti voi, nessun pendolare rischia di perdere la serata e nessuna donna politica rischia di perdere la sessione». Applausi a non finire!
Thomas Wiesel, Patti Basler, Oli Kehrli e Rotes Velo: esibizioni di qualità
Il SEV ha commissionato due performance teatrali molto speciali: la compagnia di danza Rotes Velo ha creato uno spettacolo sul tempo e sulla puntualità. Il cantautore Oli Kehrli ha scritto una canzone per il SEV. Il comico francofono Thomas Wiesel ha personalizzato il suo show. Qui potete trovare una delle sue perle: «Alla direzione e al comitato del SEV, troviamo Tonina, Tuti, Cambi, Tura, D’Alessandro due volte. Mi sembra di vedere la Squadra Azzurra...». Patti Basler, ha riassunto la serata in svizzero tedesco, giocando splendidamente con le parole.
Discorsi e video su www.sev-online.ch/giubileo
Vivian Bologna
Reazioni
«Sommaruga è stata impressionante con la sua puntuale dichiarazione sui salari bassi e alti. E anche Patti Basler, che ha messo molto pepe in sala. Spero che il SEV rimanga davvero combattivo nel suo lavoro per i molti gruppi professionali che rappresenta».Alexander Bringolf, capo circolazione treni in pensione
«Tutto molto simpatico. Mi è piaciuto Thomas Wiesel. Molto caustico, ma giusto nelle sue uscite. Sindacalizzato sin dal mio apprendistato, non mi fermo! Auguro al SEV di riuscire il passaggio al digitale e di rinazionalizzare certi settori».
Sébastien Zonca, conducente bus TPC
«Una serata davvero geniale con diverse proposte e diversi discorsi. Mi è piaciuta molto la consigliera federale Simonetta Sommaruga, che resterà nella mia memoria. Impressionante vedere quante cose sono cambiate in 100 anni».
Yasmin Furrer, assistente alla clientela FFS
«Una simpatica serata, con molte emozioni. Un momento magico. Mi rallegro di vedere il bus del centenario e il libro che ripercorre la nostra storia. Sono onorato e orgoglioso di essere stato qui. Prepariamoci alle nuove sfide con la forza del collettivo».
Carmelo Scuderi, agente TL
«È stata una bella sorpresa: ridere di sé stessi grazie ad attori, è stato davvero fantastico . I 100 anni del SEV? Non un punto di arrivo, ma un punto di partenza. Un sindacato dei trasporti pubblici forte che difende il personale, è importante».
Franco Luca, regolatore tecnico a Pollegio