Volti nuovi al SEV
Un metro e 94 al servizio della lotta sindacale
Dal 1 ° gennaio René Zürcher è il nuovo responsabile delle sezioni FFS in Svizzera romanda. Metterà i suoi 18 anni di attività presso le FFS al servizio dei colleghi e delle colleghe.
Quando vediamo arrivare questo ragazzo, pensiamo che avrebbe potuto essere un giocatore di rugby, un giocatore di basket o un boscaiolo. Ovvero, uno di quei mestieri in cui il suo metro 94 e il suo fisico possente avrebbero fatto meraviglia. Quando guardiamo i suoi occhi blu, ascoltiamo la sua voce calma e lo vediamo sorridere, capiamo che il colosso sa combinare delicatezza e fermezza.
Queste qualità saranno utili a René Zürcher per il suo nuovo lavoro come sindacalista presso il SEV. Nato appena 37 anni fa, ha vissuto la sua infanzia e adolescenza a Tramelan, una piccola stazione sciistica nel Giura bernese. Di padre archivista e madre commessa presso una macelleria, ha ereditato un perfetto svizzero tedesco. A scuola ha poi imparato il francese. Oggi parla, pensa e sogna senza distinzione in entrambe le lingue!
18 anni alle FFS
Al termine della scuola, si immagina architetto. Suo fratello maggiore gli parla della Scuola cantonale di amministrazione e trasporti a Bienne. Ora scomparsa, questa scuola ha formato per anni i futuri funzionari delle ex regie federali. Il fatto che questa scuola durasse solo due anni con l’opzione di poter proseguire con la scuola di commercio, l’aveva convinto. Ha poi proseguito con un apprendistato triennale presso le FFS come agente di movimento, la professione che lo stuzzicava di più. Inizia così a lavorare presso la stazione di Courtelary, nella capitale del cioccolato tra Bienne e La Chaux-de-Fonds, dove c’era un bel ambiente.
Poi si muove anche in diverse altre stazioni dell’arco giurassiano, tra cui Moutier, Delémont e La Chaux-de-Fonds. A lui piace questo legame con i treni, decidere dove andranno e assumersi delle responsabilità. Con l’avvento dell’automazione e della centralizzazione, tutto cambia. Il lavoro viene telecomandato da Losanna. E così la postazione di direzione di Bienne dove lavora, diventa un «ufficio vuoto». A 33 anni, parte dunque per la capitale del canton Vaud. E dopo più di 10 anni nel settore del traffico ferroviario, sente di aver chiuso il cerchio e di aver bisogno di altro. Va a Berna a lavorare e cambia divisione, passando da Infrastruttura a Viaggiatori.
Impegno sindacale
Da tempo impegnato nel sindacato, quando è arrivata l’opportunità di entrare nel SEV come professionista, decide di fare il grande passo.
Dopo 18 anni presso FFS, ha iniziato il suo lavoro come segretario sindacale responsabile delle sezioni FFS della Romandia il 1 ° gennaio di quest’anno. Naturalmente la decisione non è stata facile, ma l’idea di lavorare al SEV aveva già iniziato a emergere alcuni anni fa, quando una precedente posizione di segretario sindacale era stata messa a concorso. L’ultima riorganizzazione delle FFS dove fatica a ritrovarsi nella nuova struttura, gli dà la spinta giusta.
Il sindacato, René Zürcher, lo conosce da molto tempo da quando è stato reclutato da un giovane collega quando era alle FFS. «Ho sempre avuto una sensibilità di sinistra e una fibra sociale». Con un padre sindacalizzato, la sua appartenenza ad un sindacato era un fatto del tutto naturale. Poiché non gli piace essere uno spettatore e una persona passiva, si mette subito a disposizione per entrare nel comitato della sezione.
Poco dopo diventa segretario e poi assume la copresidenza della sezione dell’Arco giurassiano dove militano circa 250 membri. Al momento della fusione tra SBV e VPV per dare vita alla nuova sottofederazione AS nel 2014, viene eletto alla presidenza per un mandato di quattro anni. Una grande sfida con una sezione di oltre 1000 membri.
Escursioni, cinema e amici
Da gennaio è dunque sindacalista e può far fruttare i 18 anni di esperienza trascorsi alle FFS e al servizio dei membri SEV. Ha già visto più della metà delle 13 sezioni FFS di cui è responsabile. E altri appuntamenti sono previsti per farsi conoscere. Jean-Pierre Etique, che negli ultimi anni ha difeso il dossier FFS con ardore, lo consiglia e lo supporta per garantire la transizione dei dossier individuali e collettivi relativi alle FFS nella Svizzera romanda.
René Zürcher potrà anche fare affidamento sull’eccellente lavoro di Baptiste Morier - ora attivo nella promozione del ciclismo attraverso il sito pistesrecyclables.ch - che aveva accompagnato le sezioni FFS prima del suo arrivo. «Il contatto con membri e le commissioni è fondamentale», afferma René.
Parte del suo lavoro consiste anche nel partecipare ai negoziati CCL FFS. Al di fuori del lavoro, René ama le escursioni, i pasti con gli amici, il cinema - era un proiezionista - e i concerti. Con le mobilitazioni previste nel quadro del rinnovo del CCL FFS, René dovrà tuffarsi molto presto nella lotta sindacale. Il suo fisico e le sue conoscenze professionali saranno autentiche risorse per la difesa dei colleghi e delle colleghe.
Yves Sancey
SEV Romandia
Con la partenza di Baptiste Morier e l’arrivo di René Zürcher, il segretariato romando ha effettuato alcuni cambiamenti nei dossier.
Jean-Pierre Etique, specialista LdL, non si occupa più delle FFS. Continua con le ITC di cui si occupava già nel Giura e a Neuchâtel e riprende le aziende seguenti: NSTCM-TPN / Travys / CGN et ARCC. René Zürcher è nuovo responsabile romando delle 13 sezioni FFS romande.
Tony Mainolfi , oltre alle attuali ITC, è attivo presso l’aeroporto di Ginevra (Swissport, ISS e Priora). Christian Fankhauser, coordinatore del segretariato di Losanna, ha trasmesso a Jean-Pierre Etique la VPT Nord vaudois/Travys, la VPT Nyon-St-Cergue e ARCC. Questo mutamento permette a Fankhauser di dare man forte a Barbara Spalinger, vicepresidente del SEV, attivamente implicata nei negoziati CCL FFS e FFS Cargo. Il sindacalista assumerà una serie di compiti nel settore ITC.
Nessun cambiamento per Valérie Solano a Ginevra, Yves Sancey si occupa della comunicazione e Conny Barraud continua nel suo ruolo di collaboratrice amministrativa.
La gioventù SEV nel Comitato
Sven Zimmermann: «La cosa principale è la solidarietà!»
Anche in seno alla Commissione giovani del SEV vi sono avvicendamenti: Sven Zimmermann prenderà il posto di Janos Jorosch quale rappresentante della gioventù nel Comitato SEV. Lo abbiamo intervistato.
Sven, all’ultima riunione della Commissione giovani ti hanno designato nuovo rappresentante nel Comitato SEV. Complimenti per la nomina! Che cosa cambia adesso per te?
Grazie! Finora ero membro supplente nel Comitato, ora ci siamo scambiati i ruoli con il mio predecessore Janos. Attualmente lavoro al 75%, per questo ho più tempo per le riunioni, che si tengono mensilmente. Janos invece continuerà in veste di membro supplente.
Sai già cosa ti aspetta?
Da membro supplente avevo già assistito a una seduta, facendomi un’idea di come funzionano le cose. Quel che non sapevo prima è che questo organismo funziona un po’ come un parlamento. Il numero dei rappresentanti dipende dalla dimensione della rispettiva Sottofederazione o commissione. In ogni caso sono felice di poter partecipare regolarmente ai lavori del Comitato – sarà senz’altro interessante!
Parliamo della tua storia nel SEV. Come e quando sei diventato un membro del sindacato?
Ho conosciuto il SEV poco dopo l’apprendistato, grazie al collega Roman Gugger (oggi segretario sindacale SEV, N.d.R.). Avevamo svolto insieme la formazione ed è stato lui a convincermi ad affiliarmi.
E che cosa ti ha spinto invece a impegnarti nella Commissione giovani?
Gran parte dei miei colleghi alle FFS sono sindacalizzati nel SEV. Fra loro ve n’erano alcuni che insistevano perché partecipassi a un’assemblea, alla fine la curiosità ha vinto. D’altronde, trovo che a volte i giovani vengono semplicemente ignorati. Proprio fra i macchinisti, i collaboratori più giovani sono una minoranza di cui sovente ci si dimentica. E poi a quel tempo vi erano problematiche come i salari iniziali, le assunzioni sotto il livello minimo e cose così. Tutto questo mi ha spinto ad impegnarmi nella Commissione giovani.
D’ora in poi dovrai rappresentare gli interessi della gioventù nel Comitato SEV. Quali sono oggi le vostre principali esigenze?
I membri della Commissione lavorano perlopiù alle FFS, ovvio che le nostre istanze fanno spesso riferimento a questa azienda. Al momento siamo impegnati soprattutto con i negoziati in corso per il CCL di FFS e FFS Cargo. La Commissione giovani ha presentato due proposte alla Commissione CCL, per le quali mi impegnerò nel Comitato, qualora se ne dovesse discutere.
Cosa chiedono le proposte?
In sostanza si chiede che la differenza che si crea nella massa salariale quando molti collaboratori più anziani lasciano l’azienda, e vengono sostituiti da colleghi più giovani, torni a beneficio del personale. Per noi non si tratta forzatamente di più soldi in busta paga. I giovani considerano importanti anche migliori prestazioni sociali quali ad esempio il congedo di paternità o di maternità o buoni modelli per il futuro.
Se con un unico argomento tu dovessi convincere una o un giovane collega ad affiliarsi al SEV, quale sceglieresti?
Per me la solidarietà e la coesione sono la cosa principale. Il SEV riunisce persone che altrimenti non si conoscerebbero, pur avendo lo stesso datore di lavoro. E non appena la gente si conosce, è pronta a impegnarsi per il prossimo.
Karin Taglang