Nuovi minibar, vecchi problemi e affermazioni sbagliate
Steward sempre più soli
Non sembra esserci pace per gli steward di elvetino, irritati anche da affermazioni sbagliate.
Alcuni mesi fa, le FFS hanno presentato con fierezza i nuovi Minibar - messi poi in servizio sugli intercity circolanti tra Zurigo e Berna -dotati di pile a combustibile che forniscono l’energia per alimentare una macchina per il caffè in grado di erogare cappuccino e latte macchiato.
Ci ha provato anche la direttrice
Per manifestare il proprio entusiasmo, persino la direttrice della divisione viaggiatori Jeannine Pilloud non ha esitato a cimentarsi come Minibar stewardess, ma solo per il tempo, piuttosto breve, in cui era inquadrata dalle telecamere. «Avesse insistito un po’ più a lungo, avrebbe probabilmente evitato alcune affermazioni del tutto fuori luogo» commenta la segretaria SEV Regula Bieri. Come quelle di dire, per esempio, che i nuovi minibar sono più leggeri dei precedenti, quando in realtà il peso è lievitato da 130 a 205 chilogrammi. Un’innovazione positiva è che i nuovi minibar vengono spinti, invece che trainati. Il problema è che sono alti 160 centimetri, ossia 20 più dei precedenti e ciò ostruisce la visibilità, rendendo quasi inevitabili , nonostante i futuristici raggi laser di cui sono dotati, le collisioni con i bagagli e le gambe dei viaggiatori che sporgono sugli stretti corridoi delle nuove vetture.
Batterie a terra
La «novità mondiale» presenta poi altre debolezze: la macchina del caffè non solo pesa, ma consuma anche molto di più della precedente, esaurendo quindi rapidamente le pile a combustibile, che raramente riescono ad erogare i 120 espressi o i 60 cappuccini promessi. Queste pile possono essere sostituite solo a Zurigo ma il colmo è che quando la macchina del caffè è fuori uso, gli steward non possono più nemmeno vendere gli altri articoli e sono quindi condannati all’inattività, senza che per questo elvetino abbia allentato la pressione per incrementare la cifra d’affari. Oltretutto, non potendo vendere niente, lo steward si vede anche preclusa la possibilità di incassare qualche mancia che, ai suoi livelli salariali, costituisce sempre un aiuto benvenuto.
Anche i viaggiatori capirebbero con maggior facilità le scuse dello steward per l’impossibilità di servire caffè, accompagnate dalla proposta di una bevanda fredda, invece dell’attuale soppressione nuda e cruda dal servizio. «Non è più chiaro se il «carrellino» arriverà o no. Su questo punto dobbiamo migliorare perché il catering ferroviario è un elemento centrale del servizio offerto alla nostra clientela» aveva affermato Jeannine Pilloud in aprile, ma i nuovi minibar non stanno certo contribuendo a migliorare l’affidabilità del servizio.
I progressi della tecnica...
È peggiorata anche l’offerta di bevande fredde. Il vecchio Minibar aveva infatti la possibilità di mantenerne la temperatura refrigerando i cassetti con ghiaccio secco, che i nuovi minibar invece non hanno. Le bibite devono quindi continuamente essere ripassate nel frigo del vagone ristorante e poi ricaricate sul Minibar, generando lavoro supplementare. Con i nuovi Minibar, i prodotti sono inoltre molto più alla portata dei ladruncoli, esponendo gli steward a misure disciplinari per le differenze dell’inventario che ne derivano.
Assumersi le proprie responsabilità
«Gli steward vengono lasciati sempre più soli», constata amaramente Regula Bieri. Da loro si esige sempre di più, ma nel contempo datore di lavoro e superiori negano loro il necessario sostegno. Per questo i dipendenti, con l’aiuto del SEV, chiedono che anzitutto vengano rettificate le affermazioni sbagliate fatte in pubblico.
elvetino deve poi assumersi le proprie responsabilità di datore di lavoro, facendosi carico dei compiti di tutela del proprio personale. Inoltre, unitamente alle FFS, devono far prova di obiettività nell’ormai annoso problema della pressione sulla cifra d’affari. Occorrono coaching e conduzione di personale, invece di provvedimenti disciplinari! Purtroppo, però, questa consapevolezza non trova ancora lo spazio necessario.
In questo capitolo rientra anche il problema tutt’ora irrisolto dei locali di pausa che, pur essendo prescritti dalla legge, sono a disposizione del personale di elvetino solo in 4 stazioni su 13. Nelle altre, le porte hanno serrature diverse, che i dipendenti di elvetino non possono aprire. Nemmeno in questo ambito le FFS mantengono le loro promesse.
pan.