La sessione primaverile delle Camere federali si è chiusa il 21 marzo

«Il governo non fa il suo lavoro»

I «nostri» rappresentanti in Parlamento Edith Graf-Litscher e Philipp Hadorn commentano le decisioni di politica dei trasporti e altri argomenti che toccano il personale dei trasporti, prese dalla sessione primaverile delle Camere.

Per i due consiglieri nazionali «del SEV» bisogna trovare il modo di conciliare gli accordi bilaterali con il verdetto della votazione popolare del 9 febbraio 2014.

contatto.sev: Durante il dibattito alle camere sul trasferimento delle merci alla ferrovia, sei intervenuto rinfacciando al Consiglio federale di sottrarsi al suo dovere. Come mai?

Philipp Hadorn: perché in primo luogo il Consiglio federale invece di puntare al dimezzamento del traffico pesante richiesto dall’iniziativa delle Alpi e definito dalla legge, vuole modificare le regole del gioco. Secondariamente perché ha ricevuto un incarico di trasferimento anche del traffico interno, al quale non vuole dar seguito. Il Parlamento ha accolto una mozione della commissione finanze del Consiglio degli Stati che chiede di aumentare la quota del trasporto merci per ferrovia sul territorio. Nonostante la mozione chieda espressamente al governo di formulare una richiesta di credito a tale scopo, il Consiglio federale non ha presentato nessuna misura e la signora Leuthard continua a ripetere di non poter destinare alcun mezzo finanziario al trasferimento e che pertanto questo deve avvenire solo sulla base delle regole di mercato. Con queste premesse non si ottiene nulla! E ignorando gli incarichi in favore del trasferimento il Consiglio federale trascura anche la volontà del popolo e del Parlamento.

Nel 2013, il Consiglio federale ha varato una procedura di consultazione per la legge sul trasporto merci e dovrebbe presentare un messaggio entro l’estate …

PH: il punto è proprio questo. Se il Consiglio federale non ritiene di dover affidare allo stato il compito di trasferire il traffico merci interno su ferrovia, vorremmo almeno ottenere l’elaborazione di varianti che illustrino i costi di questo incarico. Solo così il Parlamento potrà decidere in piena conoscenza di causa. Del resto, il Parlamento aveva anche richiesto una simile veduta complessiva del problema. Se questa richiesta arriva però solo dalla sinistra, ha poche possibilità, nonostante gli interessi dei potenziali clienti della ferrovia. Siamo quindi cercando anche il sostegno da parte borghese.

Nel suo rapporto sul trasferimento, il Consiglio federale propone di adottare valori limite di emissioni foniche e di gas di scarico, anziché rifarsi al numero di autocarri. Cosa ne pensi?

PH: sono contrario, nella misura in cui queste definzioni vengano utilizzate per allentare l’obiettivo di 650 000 autocarri in transito entro due anni dopo l’apertura della galleria del Gottardo, previsto dalla legge sul trasferimento delle merci del 2008. Potrebbe però essere una misura valida in futuro.

Il Consiglio nazionale ha approvato in questa sessione il credito quadro per le indennità d’esercizio del trasporto combinato, aumentandole di 180 milioni …

PH: queste indennità sono importanti per evitare un trasferimento di ritorno sulla strada, almeno sino all’apertura della galleria di base del Gottardo. Esse non portano però al trasferimento definitivo previsto dalla costituzione e dalle leggi a seguito dell’iniziativa delle Alpi e ciononostante, le si vuole stralciare. Secondo me, anche in questo caso ci si rifiuta di svolgere gli incarichi impartiti.

Edith Graf-Litscher: è sperabile che la NTFA permetta di raggiungere gli obiettivi di trasferimento. Nel contempo, però, il Consiglio federale propone di costruire un secondo cunicolo autostradale al Gottardo, che rimetterà in discussione proprio il trasferimento. È una contraddizione bella e buona.

Il Consiglio degli Stati ha già approvato il secondo tubo. Il Nazionale dovrà pronunciarsi verosimilmente in settembre. Con quali argomenti potrete tentare di far cambiare idea ai sostenitori?

EG: conto di presentare due proposte di rinvio alla commissione dei trasporti del nazionale, di cui faccio parte, collegati a due incarichi al Consiglio federale: il primo è di esaminare approfonditamente la compatibilità dell’utilizzazione di una sola corsia per galleria con l’accordo sui trasporti terrestri con l’UE, che prevede il divieto di limitare le capacità di transito. Dopo l’approvazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa del 9 febbraio, desideri particolari della Svizzera nei confronti dei bilaterali potrebbero suscitare richieste di contropartita anche da parte dell’UE. La seconda chiederà al Consiglio federale di quantificare in dettaglio i costi d’esercizio e di manutenzione della seconda canna nei prossimi 30 o 40 anni e di indicare quali progetti di realizzazioni stradali dovranno essere rinviati o stralciati a causa del raddoppio del Gottardo.

PH: io sono nella commissione finanze e sono rimasto scioccato nel constatare che questa non era disposta a chiedere al Consiglio federale una quantificazione completa di questi costi per tutta la durata di vita della galleria. Evidentemente, la maggioranza dei suoi sostenitori vuole evitare che queste cifre vengano messe sul tavolo.

EG: è evidente che per l’esercizio e la manutenzione di due gallerie si spenda di più che per una galleria sola. Chiedo solo al Consiglio federale una trasparenza completa, in modo che gli elettori non vengano presi in giro.

Il Nazionale ha rinviato al governo la revisione della legge sul trasporto viaggiatori con l’obbligo di trasporto per i sostenitori delle squadre sportive. Adesso cosa succederà?

EG: adesso tocca agli Stati, ma penso che anche loro rinvieranno il messaggio al governo.

Perché questo messaggio è stato respinto?

EG: in primo luogo a causa dell’allentamento dell’obbligo di trasporto. Una questione che toccava anche noi sindacati, in quanto temevamo che potesse essere estesa, per esempio, anche alle nostre manifestazioni. Abbiamo quindi chiesto una soluzione che non intaccasse più di tanto l’obbligo di trasporto.

Per esempio con treni di sostenitori effettuati su base volontaria?

EG: queste soluzioni esistono, ma sino ad ora sono state applicate solo dalla squadra del Young Boys di Berna, che ha fatto un contratto per trasporti charter con le FFS. Occorre quindi una soluzione che obblighi le società ad assumersi i costi delle azioni vandaliche dei loro fans nei confronti delle aziende di trasporto. Non è ammissibile ribaltare questi costi sugli altri viaggiatori, sul personale e sulla collettività. Sarebbe pensabile anche una soluzione nell’ambito del concordato sugli hooligans. Per il SEV, in ogni modo, la sicurezza del personale dei trasporti pubblici e dei viaggiatori è una questione prioritaria...

PH: oltre naturalmente al rispetto dei diritti fondamentali.

Quali altri argomenti di interesse per i nostri membri sono stati trattati?

PH: la maggioranza del Consiglio ha raccomandato di respingere l’iniziativa sulle borse di studio, nonostante una parificazione delle enormi differenze esistenti tra i vari cantoni sarebbe auspicabile, in modo da dare a tutti le stesse opportunità. L’ultima parola spetterà pertanto al popolo. Nell’ambito della legge sulla formazione continua, pur ribadendo l’importanza della promozione delle competenze di base, non siamo riusciti ad ottenere un impegno maggiormente vincolante dei datori di lavoro. È infine stata accolta una mozione della commissione finanze che chiede al Consiglio federale risparmi sui compiti dello stato per creare il margine utile ad una riforma III dell’imposizione sulle imprese. Questi risparmi non saranno possibili senza ridurre le prestazioni in tutti i campi, dai trasporti alla formazione, passando dal sociale e dalla salute. Secondo me si tratta di un atteggiamento molto discutibile.

Cosa succederà dopo l’approvazione dell’iniziativa sull’immigrazione di massa?

EG: in ogni modo, non potremo ritornare a reintrodurre uno statuto di stagionale, indegno dell’essere umano. Dovremo anche tentare di salvare gli accordi bilaterali, importantissimi per il nostro paese e per i nostri posti di lavoro. Qualora non fosse possibile trovare una loro applicazione compatibile con l’iniziativa, il popolo dovrebbe essere chiamato ad esprimersi sulla scelta tra la via bilaterale e l’isolamento. Però dapprima spetta al Consiglio federale di cercare una soluzione.

Markus Fischer

Bio

Philipp Hadorn (47) ha dapprima svolto un apprendistato nel commercio, conseguendo anche la maturità, per poi affrontare una formazione di analista di mercato e una in giurisprudenza, oltre ad un corso di management di organizzazioni politiche e sociali. Ha poi lavorato nell’analisi di mercato e di opinioni, come giornalista, in un’organizzazione cristiana di aiuto e nel sindacato Comedia. Dal 2002 è segretario sindacale al SEV. Sposato, ha tre figli e vive a Gerlafingen SO. Dal 1996 al 2010 ha fatto parte della comunità evangelica-metodista. Nel 1997 è stato eletto in consiglio comunale, nel 2006 nel gran consiglio cantonale e nel 2011 nel consiglio nazionale.

Edith Graf-Litscher (50) ha seguito la formazione di disponente d’esercizio alle FFS, iscrivendosi da subito al SEV e svolgendo un ruolo molto attivo nella commissione donne. Dopo l’impiego in diverse stazioni, nel 1995 è passata alla cassa malati FFS, poi divenuta Atupri. Ha quindi seguito la formazione di esperta di assicurazione malattia e di pianificazione di mercato. Negli anni 90 ha iniziato la sua attività politica nel partito socialista cantonale. Nel 2005 è passata alla ÖKK ed è subentrata nel Consiglio nazionale. Dal 2008 è segretaria sindacale al SEV, dove si occupa delle sezioni VPT dei cantoni Zurigo e Argovia. È sposata e vive a Frauenfeld.