Splendida elezione per Giorgio Tuti
Un solo astenuto, nessun contrario: il risultato dell’elezione del nuovo presidente del sindacato è inequivocabile. Giorgio Tuti, solettese di 45 anni, diventa così presidente a pieno titolo, dopo aver assicurato per diversi mesi l’interinato. «Un risultato che mi onora e che serve da stimolo per un sindacato che vuole porsi in modo nuovo» ha commentato.
«L’intelligenza del cuore, l’esperienza sul territorio e il carisma »; Danielle Marcotte, vedova di Pierre-Alain Gentil (vedi riquadro) ha ben descritto le qualità di Giorgio Tuti, sottolineate anche dalla presentazione del candidato alla presidenza da parte di Werner Schwarzer. Il presidente centrale della sottofederazione TS si è soffermato sul suo straordinario impegno, unito alla prossimità con la base: “sa parlare un linguaggio semplice e comprensibile, vicino alle esigenze dei membri» ha detto prima di ricordare la creatività dimostrata e l’esperienza accumulata in questi anni al SEV, iniziatisi con l’elaborazione del primo CCL FFS e lodarne il suo stile di condotta del personale improntato sull’individuo. Schwarzer ha quindi invitato a sostenere la candidatura di Giorgio Tuti «persona ideale per presiedere un sindacato orientato al futuro».
Dopo due domande poste al candidato, riguardanti le trattative per i CCL e la protezione dal licenziamento, il Congresso è passato all’elezione, che si è trasformata in un autentico plebiscito. Le sue prime parole di ringraziamento per questo risultato «fenomenale» sono state in italiano. «Grazie per questa dimostrazione di fiducia. Sono consapevole del fatto che le vostre aspettative sono molto elevate. So però di non doverle affrontare da solo, ma potendo contare su di un SEV pronto alle esigenze future: più moderno, più rapido e più combattivo. Il SEV deve essere un sindacato sul quale contare e al quale i giovani vogliono aderire. Non mi resta ora che riflettere sull’accettazione …» - ha detto Tuti, prima di concludere - «je déclare que j’accepte l’élection», … en français, s’il vous plaît.
Henriette Schaffter