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Ulteriori risparmi indebolirebbero le ferrovie

Le FFS hanno bisogno di capitale e di mutui di tesoreria

Le FFS hanno mantenuto il traffico a lunga percorrenza durante la pandemia su incarico della Confederazione, alla quale ora incombe pertanto la responsabilità di indennizzare le perdite che ne sono derivate, come ha fatto per il traffico regionale. È anche una questione di parità di trattamento. © FFS.

Lunedì, il Consiglio nazionale tornerà a discutere le modifiche della legge federale sulle FFS e sul loro finanziamento. Mercoledì sarà poi la volta del Consiglio degli Stati. Il sindacato del personale dei trasporti SEV rivolge un appello ai Parlamentari a non dimezzare il contributo di 1,15 miliardi di franchi proposto dal Consiglio federale, né a limitare i mutui di tesoreria. Simili decisioni aumenterebbero la già elevata pressione al risparmio sulle FFS e il loro personale e indebolirebbero tutto il sistema ferroviario.

«Indennizzare il traffico a lunga percorrenza delle perdite accumulate durante la pandemia è una misura giustificata», spiega il vicepresidente del SEV Patrick Kummer. «Le FFS hanno bisogno di questo apporto di capitale e di questi mutui di tesoreria per adempiere ai loro compiti e per garantire la qualità dell’esercizio e delle infrastrutture. La pressione sul personale è già molto elevata e non può essere ulteriormente incrementata da decisioni di politica finanziaria», avverte Patrick Kummer.

Il contributo di capitale di 1,15 miliardi di franchi per indennizzare le FFS delle perdite accumulate a seguito della pandemia fa parte di un pacchetto di misure equilibrato, negoziato dall’Amministrazione federale con le FFS per assicurare il loro finanziamento. Un suo dimezzamento comprometterebbe questo equilibrio e le FFS dovrebbero far fronte a maggiori debiti. «Le FFS hanno approntato un piano di risparmio di circa 4,4 miliardi di franchi per stabilizzare la propria situazione finanziaria entro il 2030, che coinvolge anche il personale. Una riduzione del contributo aumenterebbe la pressione al risparmio», spiega Simon Burgunder, coordinatore politico del SEV. «Durante la pandemia, al trasporto pubblico era stata riconosciuta una rilevanza sistemica e il personale delle FFS ha permesso di mantenere e di garantire l’offerta di mobilità. Adesso non può essere punito con ulteriori misure di risparmio, dopo essere già stato chiamato a contribuire al contenimento delle perdite causate dalla pandemia. 

Il SEV è anche del parere che le FFS debbano poter far capo a mutui di tesoreria sufficienti, al di fuori del bilancio ordinario della Confederazione. «Qualora il finanziamento delle FFS dovesse andare a scapito di altri compiti della Confederazione, esercizio ferroviario e manutenzione dell’infrastruttura diventerebbero semplici pedine dei giochi di politica finanziaria», commenta Simon Burgunder.