| Comunicati stampa

Piattaforma Officine FFS

Le FFS danno la disdetta della Piattaforma in una delle fasi più importanti per il futuro delle Officine

Ieri le FFS hanno comunicato la disdetta dell’accordo di Piattaforma, ossia quell’importante gremio di dialogo tra Direzione da una parte e Commissione del Personale e sindacati dall’altra, creato dopo lo sciopero del 2008 alfine di affrontare i punti più importanti relativi al futuro delle Officine.

Una decisione presa unilateralmente dalle FFS e comunicata ieri alle maestranze e ai media, in un comunicato nel quale peraltro le FFS riconoscono la validità di questo strumento di dialogo. Perché dunque procedere con la disdetta quando in gioco ci sono ancora molti temi, posti di lavoro e gli obiettivi del documento di piattaforma non sono ancora stati raggiunti? Perché comunicare la disdetta ai media prima ancora di farla pervenire in forma scritta alle parti contraenti, come invece prevede l’accordo di Piattaforma stesso?

Questa decisione interviene in una fase decisiva sulla strada della realizzazione della nuova Officina FFS a Castione. Una strada già lastricata da molti dubbi, soprattutto in termini di “conservazione” dei volumi di lavoro. Oggi alle Officine FFS di Bellinzona lavorano circa 510 persone, tra fissi e interinali. Nel migliore dei casi – è ciò resta ancora tutto da verificare – nella nuova Officina FFS di Castione ci sarà posto per 360 persone. Cosa ne sarà delle 150 persone che non troveranno posto nel nuovo sito industriale? Ecco che la decisione unilaterale di sopprime un consesso dove le maestranze potevano interagire, interrogare e reagire davanti ai disegni della direzione FFS, non può che alimentare i sospetti che la direzione delle FFS voglia avere mano libera da oggi in avanti per ristrutturare – tagliare – la forza lavoro attuale e futura. E conoscendo la direzione delle FFS, niente di più facile che nel 2028 i 360 posti oggi sbandierati potranno diminuire ulteriormente…

La scelta unilaterale della direzione delle FFS spingerà dunque i sindacati e le maestranze a considerare legittima qualsiasi forma d’intervento per difendere gli attuali posti di lavoro.

Saranno anche questi i temi che la Commissione allargata intende affrontare con le maestranze nel corso di una prossima assemblea del personale.