Nel settore dei trasporti pubblici non si può puntare al risparmio
Il 24 ottobre, i sindacati SEV, Syndicom e VPOD hanno consegnato una petizione ai Servizi del Parlamento. Circa 6000 collaboratori del settore dei trasporti pubblici chiedono al Consiglio federale e al Parlamento di rinunciare a misure di risparmio nel traffico regionale viaggiatori. In tempi caratterizzati da carenza di personale e cambiamento climatico, la Confederazione dovrebbe investire nel settore dei trasporti pubblici, non limitarne l’offerta.
La consigliera federale Karin Keller-Sutter, capo del Dipartimento federale delle finanze, prevede, infatti, di ridurre i contributi federali destinati al traffico regionale viaggiatori. Nel concreto significa che l’anno prossimo le imprese di trasporto regionali riceveranno il 7,8% in meno, ovvero una riduzione di circa 92 milioni di franchi. Non si tratterà, tuttavia, di una situazione eccezionale, considerato che il Consiglio federale ha intenzione di continuare ad applicare le misure di risparmio anche negli anni successivi. Sono in gioco altri 20-30 milioni di franchi all’anno. Tramite la petizione presentata, i sindacati del personale dei trasporti invitano il Parlamento ad annullare le misure di risparmio previste durante il prossimo dibattito sul preventivo.
Le conseguenze ricadrebbero, infatti, sui Cantoni e sulle imprese di trasporto. «Dobbiamo aspettarci una riduzione delle prestazioni per quanto riguarda il traffico regionale: l’orario potrebbe essere sfoltito e alcune località non verrebbero più servite dai trasporti pubblici. E, ovviamente, a subirne le conseguenze sarebbe soprattutto il personale», afferma il vicepresidente del SEV Christian Fankhauser. «Già attualmente molti collaboratori sono in pericolo. Se le imprese dovessero ridurre il personale, la pressione sui collaboratori rimanenti non farebbe che aumentare. Non si escludono nemmeno turni più lunghi o meno giorni liberi». Attualmente, a dire il vero, ci sarebbe bisogno di più personale, non di meno.
I tagli al traffico regionale viaggiatori sono dannosi non solo per il personale, ma anche per il futuro dei trasporti pubblici e della politica climatica della Svizzera. La nuova legge sul clima richiede una riduzione delle emissioni di CO₂ e la neutralità climatica entro il 2050. Uno dei modi per raggiungere questo ambizioso obiettivo è quello di puntare su trasporti pubblici a basse emissioni e decarbonizzare ulteriormente il trasporto con autobus. Risulta quindi assurdo voler implementare delle misure di risparmio che non faranno altro che aumentare il costo dei trasporti pubblici.
Commenti
D’Alessandro 24/10/2023 15:52:46
Bravo
Mais dommage que l’initiateur de ce combat, la VPT n’ai pas été invité et informé