Il principio di proporzionalità
Il team di assistenza giuridica deve spesso intervenire richiamando il rispetto del principio di proporzionalità dei provvedimenti adottati.
L’applicazione della legge non deve astrarsi dal senso della misura, adottando provvedimenti che devono risultare adeguati ai fatti.
In campo legale si sta facendo largo una nuova tendenza: applicare la legge alla lettera, indipendentemente dalle persone coinvolte, dalle circostanze e dalle ragioni che le hanno indotte ad agire in un certo modo. Una tendenza in contrasto con i nostri valori democratici e con il nostro vivere quotidiano, in quanto trascura completamente concetti logici e comunemente accettati come il senso della misura e della proporzionalità. Tutti noi ci aspettiamo che eventuali errori non vengano automaticamente puniti con provvedimenti draconiani, ma valutati in tutti i loro aspetti, compresi quelli della responsabilità personale, varando sanzioni che non vanno al di là di quanto necessario per raggiungere l’obiettivo che si intende raggiungere.
Proporzionalità
Nel rispetto del principio di proporzionalità, il provvedimento deve quindi risultare adeguato al caso giudicato. Nella sua definizione, l’autorità o l’amministrazione che lo emette dovrebbe considerare quello che avrà le minori conseguenze negative sulla persona interessata, permettendo nel contempo di raggiungere l’effetto auspicato. In altre parole, quello adottato dovrebbe essere il provvedimento più mite possibile.
Dobbiamo quindi esigere che l’applicazione del diritto rispetti il principio di proporzionalità.
Nel mondo del lavoro, le questioni vengono valutate dai superiori, che si sentono spesso implicati a livello personale e che giudicano quindi in modo molto emozionale. Bisogna tuttavia evitare che questo coinvolgimento incida negativamente sulla lucida analisi dei fatti e di una loro ponderazione in base ai principi citati.
Due pesi e due misure
Ecco un esempio concreto: due collaboratori di una centrale di logistica urtano con il loro sollevatore idraulico un contenitore di metallo che sporgeva sul loro percorso, rovinandolo e causando danni anche al sollevatore. A è un collaboratore valido, che si permette però a volte osservazioni anche critiche sul clima e sull’ambiente sul posto di lavoro. A seguito di questo incidente, viene licenziato. B è anche lui un buon collaboratore, abbastanza schivo e che si è sempre sforzato di andar d’accordo con tutti. Per lui, la questione dell’incidente si risolve con un semplice richiamo.
È un caso in cui A può senz’altro far valere i propri diritti, chiedendo sino a che punto è stato rispettato il principio di proporzionalità. Questo principio è fondamentale nel nostro lavoro. Il suo rispetto è una delle prime condizioni che siamo chiamati a verificare, anche se non sempre si tratta di un fattore di semplice esposizione e il mancato rispetto è spesso difficile da dimostrare.
Assistenza giuridica SEV
Commenti
Dirk 28/11/2019 06:44:04
Die Verhältnissmässigkeit wir von Polizisten nicht eingeschätzt.
Wo bleibt die Verhältnissmässigkeit, wenn jemand auds dem Kanton Bern , in den Kanton Aargau reisen MUSS, wegen einer Beschuldigten Vernehmung, es ist eine Zugfahrt von 2,5 stunden und 47 chf kosten für eine Strecke, und dazu noch ein 8 Monate altes schwer krankes Kind betreut.
Wo ist hier die Verhältnismässigkeit? Jeder Polizist hat seine eigenen Gesetze.