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Rotazione notturna 5-5 e partecipazione agli utili: se ne discute

Come riportato dal Giornale SEV n. 2/2025 del 14 febbraio, Swiss deve trovare una nuova soluzione per la rotazione notturna 5-5 nella manutenzione degli aerei. Attualmente i dipendenti interessati lavorano cinque notti di fila per dieci ore alla volta e poi hanno cinque giorni di riposo. Questo ciclo 5–5 è molto comodo per i molti dipendenti che si recano in Svizzera dall’estero, ma è anche apprezzato dai «locali» che hanno scelto consapevolmente questo modo di lavorare. Il problema attuale è che la Segreteria di Stato dell’economia (Seco) in genere non vuole più tollerare 50 ore di lavoro nell’arco di cinque giorni per motivi di protezione della salute. Per questo non intende più prorogare il permesso eccezionale di Swiss, scaduto alla fine del 2024, e prorogato in via eccezionale per il 2025. Oltre a Swiss, anche SEV-GATA, il settore dell’aviazione del SEV, aveva sostenuto questa misura.

All’inizio dell’anno, il 90% dei dipendenti interessati dell’aeroporto di Zurigo e il 74% di quello di Ginevra hanno presentato una petizione per un’ulteriore proroga dell’autorizzazione e hanno incaricato SEV-GATA di intervenire presso la Seco. Anche SEV-GATA si è attivata in tal senso, ma: «La Seco attualmente non è più disposta a tollerare cinque turni di 10 ore, sarebbero possibili cinque turni di 9 ore», spiega Philipp Hadorn, segretario sindacale e presidente di SEV-GATA. Una discussione organizzata da SEV-GATA con la Seco ha avuto luogo dopo la chiusura redazionale di questa edizione del giornale.

Workshop sul nodo da sciogliere

Si stanno cercando soluzioni all’interno dei workshop con Swiss ma il compito si sta rivelando difficile: il mantenimento della rotazione 5-5 è una priorità assoluta per gli interessati, così come il mantenimento del salario. E dal momento che devono già lavorare otto giorni in più all’anno, oltre ai turni di notte, per raggiungere il loro obiettivo di orario di lavoro, e che questi giorni in più sono già stressanti e impopolari, ulteriori giorni in più non sono un’opzione. «I supplementi di tempo potrebbero essere la soluzione, ma siamo ancora di fronte a un rompicapo», afferma Philipp Hadorn. Che aggiunge: «Quello che è certo è che, data la mancanza di personale qualificato, Swiss dovrà fare delle concessioni ai suoi dipendenti».

Partecipazione agli utiliinsoddisfacente

Come spiegato nel Giornale SEV n. 4/2025 del 28 marzo, il personale di terra di Swiss riceverà quest’anno una partecipazione agli utili sproporzionatamente più bassa, pari a poco meno di 600 franchi, rispetto agli oltre 2500 franchi ricevuti l’anno scorso, nonostante l’utile della compagnia per il 2024, pari a 684 milioni di franchi, sia solo leggermente inferiore a quello dell’anno precedente, pari a 718 milioni di franchi. Il SEV-GATA ha quindi chiesto a Swiss un sistema di partecipazione agli utili «ragionevole e plausibile» per il 2024 e un rapido adeguamento del regolamento del CCL.

Nella sua risposta, Swiss ammette che gli obiettivi in questione erano stati in gran parte fissati dal Gruppo Lufthansa ed erano «ambiziosi»; «fattori quali ritardi nelle consegne degli aeromobili, crisi geopolitiche e scioperi» avevano influenzato il raggiungimento degli obiettivi. Tuttavia, le modalità sono disciplinate in modo chiaro nell’articolo 32 del CCL per il personale di terra svizzero, pertanto non vi è alcuna base per un pagamento retroattivo.

«È ora indispensabile che Swiss, che rappresenta la classica mucca da mungere del Gruppo Lufthansa, si faccia valere nei confronti di Francoforte con SEV-GATA e conceda una congrua partecipazione a coloro che hanno reso possibile questo risultato», conclude Philipp Hadorn.

Markus Fischer
markus.fischer@sev-online.ch